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Batterie al litio: l’Europa può staccarsi dalla Cina?

Pubblicato 27 gennaio 2023

È una delle questioni strategiche per il futuro per l’industria europea, l’indipendenza dalla Cina per quel che riguarda le batterie. Ma occhio agli USA.

Batterie al litio: l’Europa può staccarsi dalla Cina?

INDIPENDENZA NECESSARIA - Le auto elettriche sono ancora poche (leggi qui i dati ACEA sul circolante europeo), ma la domanda sembra in crescita e questo pone diversi interrogativi con uno preminente: l’Europa per quanto ancora sarà ‘schiava’ della Cina per le batterie al litio? L’associazione ambientalista Transport & Environment lancia una data non troppo lontana per essere indipendenti - il 2027 - ma indica negli USA un’altra realtà da tener d’occhio. La questione sta suscitando molto allarme e diversi commentatori pensano addirittura che lo stop ai motori termici dal 2035 sia un regalo fatto alla Cina per oscuri motivi. Questa tesi, che sa un po’ di complottismo, può essere smentita dal fatto che al 2050 il 67% delle vetture avrà ancora un motore a combustione (qui la notizia) e quindi l’industria ‘tradizionale’ farà ancora business con i ricambi e le riparazioni.

COMBATTERE L’IRA MA NON CON LA CALMA - La produzione delle batterie al litio - che sono presenti, ricordiamolo, anche nelle ibride e nelle plug-in - dovrà però aumentare molto per la crescente diffusione dei veicoli elettrificati e quindi occorre pensare già ora a produrre più batterie nel Vecchio Continente. T&E ritiene che già  nel 2027 l’Unione Europea potrà liberarsi della sua dipendenza dalla Cina per quel che riguarda le celle agli ioni di litio usate per le batterie delle auto elettriche. Il cammino verso questa meta potrebbe però essere ostacolato dal faraonico piano degli Stati Uniti denominato Inflation Reduction Act - IRA - che è già stato accusato di essere protezionistico perché concede incentivo soltanto alle auto e ai componenti “made in USA” e che potrebbe sviare verso gli Stati Uniti importanti investimenti (qui la notizia). La soluzione potrebbe essere un’iniziativa politica capace di controbilanciare gli incentivi ai veicoli elettrici promossi dagli Stati Uniti con la strategia IRA.

CATODI E INVESTIMENTI - Quindi forse fra 4 anni l’Unione Europea potrà tagliare il cordone ombelicale che la lega alla Cina per le celle delle le batterie, ma esistono altri legami da recidere. T&E pensa infatti che i due terzi della domanda europea dei catodi - sono i poli negativi delle celle - potranno essere coperti dalla produzione continentale. Questi imprescindibili componenti contengono materie prime critiche (critical raw materials) fra le quali le famose terre rare per le quali la Cina ha un quasi monopolio. La stima di T&E deriva dai dati degli importanti progetti presentati da aziende quali Umicore (in Polonia), Northvolt (in Svezia) e BASF (in Germania). Queste iniziative potrebbero però concretizzarsi negli USA proprio per il potere di attrazione (leggansi, agevolazioni e incentivi) dell’Inflation Reduction Act. La dipendenza da Pechino c’è però non solo per le celle ma anche nei settori della raffinazione e lavorazione dei metalli utilizzati nelle batterie. Le previsioni di T&E indicano nel 2030 la data alla quale più del 50% della domanda europea di litio raffinato potrà essere soddisfatta dai progetti continentali. L'approvvigionamento delle materie prime avverrà in miniere che dovranno rispettare gli standard ambientali e sociali indicati previsti dallo EU Critical Raw Material Act in discussione a Bruxelles.

LA SOVRANITÀ VA RIBADITA - Veronica Aneris, direttrice di T&E Italia, lancia l’allarme: “L'Inflation Reduction Act ha cambiato le regole del gioco e quindi l'Europa deve garantire risorse se non vuole perdere, a favore degli Stati Uniti, gli impianti produttivi già previsti e i relativi nuovi posti di lavoro. Già oggi metà delle celle agli ioni di litio utilizzate nell'UE è prodotta nel Continente e per l'Italia è urgente sviluppare un piano che possa collocare l’industria nazionale in una posizione strategica in questa nuova catena del valore”. Il risultato potrebbe essere ottenuto con un Fondo Sovrano Europeo (ESF) per il sostegno alle tecnologie green da finanziare con l'emissione comune di obbligazioni. Questo perché la parità di condizioni per tutti gli Stati della UE eviterebbe che i Paesi con risorse maggiori traggano vantaggio offrendo aiuti alle loro aziende: si vuole evitare che i vari Stati possano andare in ordine sparso, come proposto dal presidente Macron per l’industria francese (qui per saperne di più). Il Fondo sarebbe ‘specchiato’ sull’IRA, supportando solo la produzione di veicoli elettrici, batterie ed energie rinnovabili.

DRITTI AL CUORE (DELLE AZIENDE) - A differenza dei finanziamenti previsti dal Next Generation EU, tuttavia, queste nuove risorse dovrebbero essere erogate direttamente alle imprese, velocizzando il processo di erogazione dei fondi perché non sia lento come quello del Recovery and Resilience Facility europeo. La spesa prevista per l’RRF appare inoltre priva di orientamento strategico mentre i fondi non solo sono lenti raggiungere le aziende ma non possono essere utilizzati per le garanzie bancarie a differenza di quel che avviene con i finanziamenti IRA. Occorrerebbe anche semplificare le norme UE in materia di aiuti di Stato mentre “L’ESF non dovrà essere per l’Italia un’occasione persa, come il PNRR, in materia di mobilità elettrica. I fondi dovranno essere indirizzati a quei settori realmente capaci di salvaguardare i posti di lavoro e la competitività dell’industria nazionale. La nostra analisi dimostra che c’è ancora molto potenziale da catturare nella costruzione della nuova filiera automotive europea”. Sarebbe veramente utile e benefico se l’occupazione persa per la conversione elettrica si potesse ritrovare nella nuova filiera - batterie, infrastrutture di ricarica, estrazioni minerarie e riciclo/riutilizzo - eliminando tensioni e difficoltà sociali.



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Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 10:28
Ma dopo un paio d'anni pieni-pieni che continuativamente ci stanno sotto e alla grande, con la storia dei (semplici) chip, ancora che gli dovremmo dare un minimo di credenziali su quanto "raccontato" del faremo-costruiremo-cistaccheremo? Bah, le persone davvero a volte ""l'innocenza"" (quelli se intravedono 10 euro risparmiati OGGI su un qualcosa che si rivendono a 1000e va a finire che anche su venere delocalizzerebbero/delegarebbero)... C'è di buono che tanto fino al 2050 hai voglia a circolare ancora in termico
Ritratto di Firebrand
27 gennaio 2023 - 11:17
Io non confonderei le cose. La vicenda della "carenza dei chip" è perchè con le disruption alla catena di approvigionamento legate al COVID-19, da oriente riescono a produrre meno chip, e quindi i produttori di chip devono scegliere a quali ordini dare priorità. E qui arriviamo al nocciolo della vicenda: la stragrande maggioranza dei produttori tradizionali di auto usa chip datati (ovvero quelli prodotti con processi produttivi con transistor molto grandi per gli standard odierni, es. 65nm, mentre oggi si usano in genere quelli da 5nm). Quindi, se tu sei un produttore di chip, dai priorità agli ordini di chip più recenti, sui quali fai MOLTI, MOLTI più soldi. Perchè star a produrre nel 2023 un chip del, sparo, 2005 (che, incidentalmente, assumo siano quelli usati ad esempio su modelli come Lancia Y e simili) quando puoi produrne di moderni, che rendono molto di più? A riprova di ciò Tesla pochi anni fa ha ridisegnato tutti i suoi chip, proprio per passare dal processo produttivo da 7nm a quello a 5nm. In tal modo, ha sempre una tecnologia all'avanguardia, ed i produttori di chip son ben felici di dargli priorità. Ed infatti, Tesla ha attualmente tempi di consegna nell'ordine delle 2 settimane, l'ultima volta che ho guardato sul loro sito... Per maggiori informazioni sul processo produttivo dei chip: https://en.wikipedia.org/wiki/Semiconductor_device_fabrication
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 14:22
Non c'ho capito niente (uso quest'eufemismo, per cordialità), se non che per quanto magistralmente (presumo da qualcun altro altrove) pianificato e congetturato nel mix di argomenti andati a fondere, poi guardando la realtà non corrisponde in nulla, ad essere onesti (almeno per me). In verità, tanto per partire, di Panda + Ypsilon (e Dacia [e Dr] ) continuano a venderne come non mai e sembrano di fatto fra le tipologie persino meno soggette al problema; o a te risulta che ne abbiano bloccato vendita / produzione / ordini e quindi i numeri (di vendita) che per le suddette qui leggiamo siano farlocchi? E tanto per finire (salto direttamente tutto il blocco centrale, altrimenti non ce ne usciremmo più) se togli Tesla e le cinesi (!!!! Wuling Mini EV inclusa, un quadriciclo !!! avrà pure essa il chip di ultimissima generazione 5nm? bah...) tutti gli altri pare (a sentir loro) siano in affanno sulle consegne, che si tratti della Id3 o della S-Class; ossia, quindi un buon 80% della produzione mondiale di auto si dichiara in affanno per carenza di chip; quindi che dove fanno sti chip darebbero precedenza a quelli adottati da una percentuale residua (che sarà un 10-20% del totale ?) di costruttori mi sembra molto campato in aria come politica commerciabile che qualcuno effettivamente attuerebbe (non di meno visto il calo di listini appena annunciato da Tesla, mi permetto anche seri dubbi che poi chissà quale spesa, per chi acquista, e di conseguenza guadagno, per chi produce, vi sarebbe fra i 7nm e i 5nm)
Ritratto di Giocatore1
27 gennaio 2023 - 10:41
2
No
Ritratto di PONKIO 78
27 gennaio 2023 - 19:22
….FORSE SI SONO DIMENTICATI DI DIRE CHE IN ITALIA NON ESISTONO NE MINIERE E NE MATERIE PRIME…. DOBBIAMO IMPORTARE TUTTO…? FORSE LE POSSIAMO RIGENERARE PER UNA SECONDA VITA….
Ritratto di Giocatore1
27 gennaio 2023 - 19:58
2
Certamente, ma oltre al discorso della mancanza delle materie prime che salta subito all'occhio, bisogna considerare che siamo ormai legati alla cina anche finanziariamente. La cina ha quote di partecipazione in quasi tutte le case costruttrici europee e investe in diversi progetti legati al mondo dell'auto in Europa. Abbiamo bisogno dei loro soldi in pratica, a maggior ragione che gli USA ormai in Europa si stanno ritirando ( gm non c'è più, Ford ha appena annunciato tagli e la fabbrica della focus probabilmente la vende proprio ai cinesi, rimane solo tesla).
Ritratto di giuliog02
30 gennaio 2023 - 15:27
Il Litio in Italia c'è, ma bisogna estrarlo. E' la carenza imprenditoriale che abbonda da noi. L'estrazione del Litio da fonte geotermica non solo sarebbe molto meno inquinante rispetto a quello dai "salar" sudamericani, ma contemporaneamente si produrrebbe calore ed energia elettrica sfruttando il metodo geotermico.
Ritratto di Giocatore1
30 gennaio 2023 - 15:53
2
È vero in effetti avevo visto anche io un'articolo su 4r a proposito di una recente ricerca italiana, ma c'è poco da adoperarsi anche se ci fossero le risorse per motivi ambientali, legislativi, politici ed imprenditoriali in Europa è molto più difficile sfruttarle. Finché c'è disponibile l'alternativa più economica e con meno sbattimenti si andrà sempre per quella via secondo me. E la pala eolica no perché rovina il paesaggio, il rigassificatore no perché no, il nucleare no perché è pericoloso, estrarre il gas no perché rovina l'ambiente ma si se lo compriamo da altri...
Ritratto di giuliog02
30 gennaio 2023 - 16:14
Tedeschi e Francesi sono più avanti di noi sul Litio geotermico pur non disponendo delle nostre strutture geologiche più favorevoli. Vedi fascia peritirrenica di Toscana, Lazio, Campagna e Sardegna ..... E' la nostra endemica carenza imprenditoriale... a parte la sicuramente impreparata classe politica, se non peggio. Il nucleare in Italia fu affossato da una forza politica nel 1964. Vada a vedere il caso dell'attacco al CNEN e al Prof. Ippolito. L'Italia allora era terza per energia elettrica prodotta col nucleare, dopo USA e UK.
Ritratto di Oxygenerator
27 gennaio 2023 - 11:01
L’importante sarebbe avere anche degli studi sulle batterie, che le diversifichino. È un campo aperto a tutti. Il problema a mio avviso è che le case costruttrici tradizionali, sono rimaste indietro su questi studi perchè pensavano che la transizione termica / elettrica sarebbe arrivata l’anno del poi e il mese del mai. Adesso investire, per gente non abituata a farlo, ma abituata a fare 2 linee per fare un nuovo modello, ogni 5/6 anni, o fare le edizioni speciali, cambiando solo il colore dell’auto, diventa molto, molto diffficile.
Ritratto di Firebrand
27 gennaio 2023 - 11:23
Osservazione che condivido. In un passaggio epocale, hai bisogno di persone reattive. Come si fa con persone abituate a riciclare da decenni gli stessi prodotti, cambiando colore ed aggiungendo un adesivo? Sembra una barzelletta. Pensiamo ad un caso emblematico: sarà mai rimasto veramente un gruppo di ingegneri in Lancia?
Ritratto di Firebrand
27 gennaio 2023 - 11:03
La domanda non è se l'Europa possa... L'Europa DEVE rendersi il più possibile autonoma nella produzione delle batterie. Se lo stanno facendo gli USA, perchè l'Europa no?
Ritratto di Comparsa
27 gennaio 2023 - 11:13
Perché gli USA, pur con tutte le difficoltà che hanno, si muovono in un'ottica comune e ben precisa di leadership mondiale, con politiche chiare e univoche (e non sempre esplicite e pulite). In Europa ci muoviamo in ordine sparso e in ogni direzione possibile e immaginabile, persino con sotterfugi controproducenti o con intenzioni sabotatorie (spesso e volentieri) tra uno stato e l'altro. Per questo non ce la faremo mai, o, se qualcuno dovesse riuscirci, saranno casi isolati.
Ritratto di Firebrand
27 gennaio 2023 - 11:20
Hai identificato chiaramente un obiettivo per l'UE, su cui c'è molto da fare - però non sarei così pessimista, io credo che col tempo si è molto migliorati.
Ritratto di Comparsa
27 gennaio 2023 - 11:29
Speriamo, ma non investo molte speranze per il futuro. Basta leggere gli ultimi avventimenti sul price cap del gas: veti incrociati tra interessi contrastanti e attività di lobby più o meno trasparenti (quanto non infiltrazioni decisionali di ogni genere fino alle ingerenze extra UE). Oppure sugli accordi del clima, con svariate posizioni opposte, tra chi lancia veti perché a favore del carbone (Polonia) o nucleare (Francia) o un po' altro, con accrocchi legislativi combinati alla meno peggio per accontentare un po' tutti e finiscono per non risolvere niente. Dura immaginare una politica illuminata che possa legiferare in un'ottica a favore del bene comune e con pianificazioni (per quanto possibile) a 20/30/50 anni.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
27 gennaio 2023 - 13:00
Il vantaggio degli USA non è solo di visione, ma legato ad essere una Repubblica federale. In Europa gli Stati membri difendono i propri interessi nazionali. Però, manteniamo l'ottimismo, mi sembra che si sia dato anche prova di una certa capacità di reazione di fronte alle sfide.
Ritratto di giuliog02
30 gennaio 2023 - 15:29
Perchè negli USA c'è molta, ma molta, più imprenditorialità e parlamentari che capiscono qualcosa ( a differenza che da noi)!...
Ritratto di Road Runner Superbird
27 gennaio 2023 - 12:26
Dubito. L'Europa è composta da tanti paesi che agiscono principalmente per interessi nazionali (tranne l'Italia, paese senza spina dorsale e nazioni minori). Inoltre si fanno programmi su base ideologica piu' che su base concreta, col rischio di questi suicidi strategici. Tali scelte andavano fatte già col campo spianato da forti investimenti e ricerca e con al tavolo politici, aziende energetiche, chimiche e automobilistiche. E dossier precisi riguardo indipendenza e sicurezza.
Ritratto di Gratto Da Vinci
27 gennaio 2023 - 12:51
In estrema sintesi, è così.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
27 gennaio 2023 - 13:08
Questa ideologia è diffusa, non risparmia nessun paese. Non sarà che è fondata su preoccupanti dati scientifici.
Ritratto di Gratto Da Vinci
27 gennaio 2023 - 13:59
L'ingengo italiano è stato fiaccato da mille e più fattori, ormai siamo dei bravi replicanti, nella migliore delle ipotesi. Inventiamo ancora, le individualità e i team ben affiatati non si fermano certo, ma solo dove non ci sono grandi barriere economiche di mezzo; è inevitabile. E la ricerca tipo CNR non serve a niente, non è servita praticamente a niente nei decenni (ricaduta sull'industria praticamente nulla); lo posso dimostrare, carte alla mano. Sì, giocano magari con le macchinine, e questo da una vita e in vari modi. Ma con quali tecnologie, poi? Sempre da là arrivano, quindi... Gli altri paesi? "Ognuno perso per i fatti suoi, suoi..." E ormai nemmeno più "loro", se ci siamo un minimo accorti di quello che ci sta accadendo, a tutti e a prescindere. I poli sono sempre stati due, e questo da che mondo è mondo.
Ritratto di ILDuca
27 gennaio 2023 - 14:13
dovevamo pensarci 10 anni fa....forse anche di più ma ...l'europa...in questo settore e stata miope
Ritratto di Firebrand
27 gennaio 2023 - 21:34
"Il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa. Il secondo migliore momento, è adesso." Confucio
Ritratto di Miti
27 gennaio 2023 - 14:29
1
Si dice che meglio tardi che mai. Non so quanto può valere per la tecnologia questo detto. Non svegliarsi in tempo è una motivazione. Fare un'altra storia con le stesse persone che per decenni hanno promosso ben altre cose a me sembra impossibile. Hanno altre visioni. Sono vecchi mentalmente. Ed in più vogliono guadagnare subito. Una cosa che penso non è fattibile. La grandezza di questi giganti,che per decenni hanno promosso le loro tecnologie, riuscendo buttare nel dimenticatoio i loro propri piani di cambiamento , può essere sia un fattore in favore che al contrario. Per oltrepassare il know how cinese in materie di batterie la vedo ancora più dura. Perché semplicemente la Cina non stara guardare. Hanno in mano così tante terre rare che si possono permettere qualsiasi cosa. E non hanno nessun interesse farsi superare dei profani in materie. Sono avanti da almeno 20 anni. In quanto la politica industriale europea stendiamo un velo pietoso. Ogni volta che la Cina ha annunciato un "grande piano" di investimenti in Europa, ovviamente mai concretizzato, loro erano la gonfiandosi il petto con enfasi. L'unico modo di farlo è rimettere in sesto l'istruzione, la ricerca e dare una possibilità alle piccole medie imprese per riqualificarsi. L'unica cosa che sono riusciti fare ? Aumentare il costo dei soldi. Togliere tutte le ricchezze della Russia non riuscendo impedire un'inutile guerra, passare da essere dipendenti dal gas russo a due euro ai 89 del gpl americano. Scelto la via del dialogo a quello della santa guerra democratica americana. Che intanto inizia prendersi i giocattoli ( vedi la fabbrica tedesca della Ford) per andarsene. Per fare qualcosa nel mondo dell'automobile serve carattere, serve ricerca, servono risorse, serve l'impegno e collaborazione. Ma oltretutto serve la PACE. L'ingrediente principale di tutto. Siamo ben lontani di tutto ciò. Non perché non possiamo. Ogni popolo europeo è perfettamente capace farlo. In autonomia. Insieme... tutto cambia. Tutto quanto.
Ritratto di Miti
27 gennaio 2023 - 14:32
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....Scelto la via della santa guerra democratica americana al dialogo con la Russia...
Ritratto di Edo-R
27 gennaio 2023 - 22:32
@Miti Putin e la Russia hanno le porte aperte al dialogo. Andateci però......magari cambiano idea e ritirano l'arsenale sul territorio UCRAINO ( sia ben chiaro). Però effettivamente, sono gli USA che stanno costringendo gli Ucraini a difendersi.....già.....non sono mica gli Ucraini che ogni giorno vogliono sempre di più la propria libertà nooo. Fai questo discorso ad un Ucraino e vediamo se non ti ritrovi steso per terra.
Ritratto di Miti
28 gennaio 2023 - 03:05
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Edo-R. Ogniuno con le sue idee e convinzioni. Ad un ucraino farei un discorso sui territori presi al mio paese. E molto semplice. In quanto per il resto del tuo discorso, so leggere e so interpretare quello che succede intorno a me. Putin ha sbagliato effettivamente invadere ucraina. Ma se vieni dirmi che ai miliardari americani la cosa non è andata bene sei solo un povero illuso. Ma ogniuno con le sue convinzioni ...
Ritratto di Miti
28 gennaio 2023 - 13:43
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Ricordatevi sempre che una guerra porta tanta sofferenza, vittime e dolore. Ma anche tantissimi soldi. Alle persone che hanno tutto l'interesse che inizia, che dura e che coinvolge. Il fatto che questa, a differenza delle guerre in Libia e Siria, coinvolge non solo i paesi belligeranti ma un continente e un mondo intero che se è schierato con uno o con l'altro in campo, implica ancora più soldi. Fare della Russia una potenza per davvero , con altri valori veri e sani non è una cosa facile dopo 100 anni di comunismo. Ed è qui che ha sbagliato Putin non capendo che deve democratizzare il suo paese non attaccandosi ad una poltrona. Dall'altra parte tutti gli oligarchi che lo sostengono sono i vecchi comunisti o i loro familiari che nei tempi di Boris l'ubriacone hanno svaligiato la Russia in tutti i modi possibili. Come dell'altro è successo in Ucraina in materie di oligarchi. Pur troppo i paesi dell'est sono stati lasciati in mano a persone del più basso profilo morale che voi potete mai capire. Dei veri mafiosi che si sono trovati su poltrone di una certa importanza. Hanno effettivamente rubato tutto che si poteva rubare , hanno venduto nel nome della democrazia tutto che si poteva vendere. Le grande imprese nazionali strategiche sono state effettivamente rase a suolo perché erano dei "buchi neri" per l'economia locale. Poi sono arrivati le multinazionali, che hanno chiuso dopo che hanno acquistato rami interi industriali, aziende d'interesse nazionale. Dopo i due anni di obbligo contrattuale, semplicemente tutti a casa. La gente che ha vissuto decenni a non finire sotto dittature si trova al improvviso senza niente, i giovani scappano fuori da questi paesi, il paese invecchia, la manodopera valida si perde. E di qui che entra in gioco la malavita insieme alla politica corrotta. Che fanno piazza pulita. Prostituzione e droga in paesi che fino non poco tempo fa per uno spinello ti trovavi con decine di anni di galera. L'occidente ha usato questi paesi come discarica per tutto quello che qui non esisteva possibilità di vendita, per auto "sporche", per apparecchiatura datata e non più performante. L'unica potenza comunista che ha avuto testa sulle spalle è stata la Cina. Si , ovviamente anche la c'è la corruzione. Anche la c'è l'oligarchia. Ma c'è una differenza. Il partito comunista sapeva che se non da una possibilità alle persone di passare in un altro millennio con un'altra mentalità, tutto quanto crollerà. E la che è stato il genio cinese. Adattare il comunismo al capitalismo. Come ho detto, Tito ha fatto una cosa del genere. Il sistema jugoslavo ha avuto il più grande successo nei anni bui delle dittature. L'impresa privata poteva inseriresti nella stretta panorama imprenditoriale di queste nazioni. Ma la Cina l'ha ingrandita a dismisura. L'ha fatta diventare estremamente aggressiva. Ma più importante le ha dato due personalità distinte. Possono essere comunisti o capitalisti alla loro discrezione. Usare i metodi di due sistemi ti fa avere uno vantaggio enorme sui tuoi concorrenti. Produce enorme ricchezza. E se la fai arrivare un po' anche alle persone normali il sentimento di patriottismo, una cosa che l'Occidente conosce solo quando sono le partite di calcio, fa il resto. A differenza di Putin, il presidente cinese è molto più astuto. Le rivolte in Hong Kong non hanno mai avuto una riscontro nella Cina continentale. Proprio perché il cinese stava bene dal punto di vista economico. Il lavoro c'è e come. Assolutamente che il loro ambiente ha pagato un caro prezzo ma hanno le tecnologie e la determinazione di pulirsi il loro paese. Di fare le cose per bene. L'auto elettrica è la prova. La nuova industria delle batterie è la prova. Il know how è la prova. La conquista delle terre rare è la prova. E tutto questo mentre l'occidente ballava a suono di ... gasolio. Un occidente che adesso si trova con il cubo per terra dal punto di vista dell'auto elettrica. E in tanti altri rami industriali. Nel mio paese dopo la seconda guerra c'era un detto . "Abbiamo aspettato gli americani, ma sono arrivati i russi !" Dopo il '89 si pensava lo stesso. Che gli americani arrivavano. Ma sono venuti ... come nel '45. Adesso l'Europa fa lo stesso sbaglio. Non creandosi una sua identità economica e politica. Al lungo termine il risultato può essere solo uno. Il disastro. Il fatto che la Ford lascia è solo un messaggio che l'America pensa per primo , secondo e terzo a se stessa. Poi se rimane qualcun'altro... saluti a tutti.
Ritratto di deutsch
27 gennaio 2023 - 14:39
4
si ma ad un certo punto smettiamola di fare i fessi e giocare sempre politically correct. in Cina producono senza alcuna regola ambientale o tutela lavorativa, in Usa mettono in atto politiche protezionistiche avvantaggiando produzione locale, e noi in Europa ...... tanta vasellina..... son contro il protezionismo ma se me lo applichi contro rispondo con la stessa moneta. E' il momento che l'Europa difenda un po il prodotto europeo sennò.......
Ritratto di Edo-R
27 gennaio 2023 - 15:16
@deutsch OHH, ben detto. Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. La Cina ha come obiettivo la mera produzione.Se invece del carbone, in quel villaggio dismesso in Germania, dovessero scavare per il litio necessario all'elettrico che fanno? Bloccano anche quello poi?
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 15:36
xEdo Non di meno, con l'attuale loro mix energetico raggiungono il paradossale risultato (come più volte qui ampiamente dimostrato; non di meno l'ultima volta anche e proprio in base agli articoli dagli stessi oppositori proposti: articoli linkati che poi invece proprio tale tesi appoggiavano :facepalm ) di fare peggio per l'ambiente di quanto non farebbero ""comprandosi da nuova"" una termica (e sottolineo il pur comprandosene lo stesso una nuova, senza nemmeno doversi giocare la carta del ""ma se invece evitassero di comprarsene una nuova), in barba a tante fantasie che molti si fanno in materia nel continuare sovente a sventolare il dato di quante elettriche lì si vendano, come se fosse poi qualcosa di positivo a livello (ambientale) globale.
Ritratto di deutsch
27 gennaio 2023 - 15:39
4
tutti quelli che non vogliono l'elettrico dico che inquina e incide sul clima più delle termiche
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 15:42
Ma io lo voglio pure l'elettrico, alla fine. Solo che so distinguere un dato fattuale da una panzana
Ritratto di deutsch
27 gennaio 2023 - 15:46
4
pure io, appunto. cmq il mix energetico è sempre più green un pò dovunque e non può che continuare a migliorare col tempo
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 15:55
Veramente là, visto che si parlava nello specifico del loro caso, nel 2022 il consumo di carbone ""pare"" sia persino aumentato (sì, hai letto bene, aumentato) dell'8%... Tra il dire e il fare, insomma
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 15:59
Che poi non glie ne faccio nemmeno una colpa. Per decenni ""noi"" siamo cresciuti, portando la cosa allo stato attuale; ora tocca a loro ed è un pochetto ipocrita per questo puntargli il dito. Io il dito lo punto a quelli che con un'esagerato mix di paraocchi e bende, poi lagnano su quanto qua con la Panda auto più venduta siamo (saremmo) i rovinapianeta e invece gli altri tutti bravi, diamoli il nobel l'oscar e tappeto rosso per la sfilata. Poi appunto ci si informa solo una attimo e, se si è in grado (e soprattutto si ha la volontà) di capire che è una bella favola spesso; più favola che bella
Ritratto di deutsch
27 gennaio 2023 - 16:00
4
https://www.qualenergia.it/articoli/cina-frantuma-record-nel-fotovoltaico/ vorrei rassicurarti, stanno spingendo anche sul fv
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 16:14
Se non erro, lessi che si prevedeva, per loro, il loro picco emissivo per l'anno 2030 e poi giù a scemare fino al 2060 per la neutralità carbonica. Ma non glielo dire a nessuno, che qua info così ""tecniche"" (per quanto minimali) potrebbe sconvolgere, e il massimo è trattare se una ev (a caso fra le tante) sia più bella con la mascherina piena o a griglia; o se """mi""" comprerei la S-Plaid e non la Taycan Turbo S (o viceversa)
Ritratto di deutsch
27 gennaio 2023 - 16:20
4
beh certo il "lessi" ed il "mi pare" sono ottime argomentazioni
Ritratto di deutsch
27 gennaio 2023 - 16:23
4
https://www.edison.it/it/onoff/cina-record-il-pi%C3%B9-grande-parco-fotovoltaico
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 17:01
Nel mio caso sì, si dovrebbe essere capito, più che ottime argomentazioni: le metto solitamente sull'ipotetico 1) in parte perché in genere sono poi anche --pro Vostra fazione-- come tesi (quindi ancora tutto da capire, nello specifico, se poi davvero entro il 2060 riuscirannno...), ma per bontà lo avevo voluto far passare per valido come dato 2) essenzialmente per darvi possibilità di crescere e andarvele a cercare da voi certe info (anche quando un po' scomode) che vi fate una cultura. Se poi sei pronto a scommetterci, ti propongo che se ti porto entro 5 minuti il link poi ti ammutolisci per un mese, e viceversa sparisco io se non riesco. Ah no, a che pro la scommessa? Potevi già mezzora fa cercare -neutralità carbonica cina 2060- e te la ritrovavi da te, senza passare per sto giochetto del dubbio, una pagina piena piena di notizie attinenti, e a seguire chissà quante altre pagine (a me dice 23.600 risultati, circa...)
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 17:06
Ovviamente in questo solito sviare all'infinito (lo sport preferito in questa sezione commenti), ti sei perso il dato fondamentale, ossia che (nel migliore dei casi) fino ancora al 2030 cresceranno in emissioni, là (e pure questo te lo puoi cercare come dato, non è difficile, eh...). Mi raccomando sempre il dito, mai la luna
Ritratto di deutsch
27 gennaio 2023 - 17:06
4
ma guarda che non è una gara, ti anticipo che non si vince nulla. è solo una questione di condividere informazioni che non sembrino delle opinioni personali.
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 17:14
Ma se uno dà un dato senza specifico link (essendo che spesso qui i link esterni ""vanno a male""), nel peggiore dei casi fai al volo una ricerca basata su quelle 2-3 parole cardine, e verifichi subito. Ti costa meno che controcommentare il dubbio, e magari trovi già un approfondimento ulteriore che aiuta tutti meglio a capire. Poi se non risulta al volo magari in quel caso sì lo fai notare (come a volte capita io faccia) che sembra non risultare. Almeno io mi muovo così
Ritratto di alveolo
27 gennaio 2023 - 17:16
* Non di meno, altre svariate volte, poi io stesso ho dato il mio: effettivamente cercato, controllato e risulta proprio essere così
Ritratto di Mbutu
27 gennaio 2023 - 15:29
Ennesima dimostrazione che a lasciarci in eredità la perdita di lavoro non sarà la transizione elettrica ma la miope opposizione a quest'ultima.
Ritratto di Firebrand
27 gennaio 2023 - 16:33
+1
Ritratto di IloveDR
27 gennaio 2023 - 16:51
3
su sito concorrente (denigratore Tesla) articolo su importante esponente del governo italiano che dichiara 2035 è un anno come altro, si continua a non rendersi conto che non siamo più negli (belli)anni '80/'90... le nuove generazioni saranno in grado di recuperare il terreno perso, ma bisogna scrollarsi di dosso tutto il vecchio e il marcio che ancora ci blocca... in UK hanno pensato alla BrExit, invece di migliorare l'UE, per la mentalità retrograda che hanno...
Ritratto di John V
27 gennaio 2023 - 17:58
Il governo italiano non conta niente, dipende dall'UE che a sua volta prende ordini da Washington. È dal '45 che è così: Mattei, Pasolini, Moro e Craxi, tra gli altri, li hanno fatti fuori, punto. Hanno intervistato di tutto e di tutti, ma a che scopo poi? È solo una vecchia rivista illustrata di auto alla fine. Negli '80 puntavano i piedi contro i catalizzatori. Quanto hanno inciso? Quanto avevano ragione?
Ritratto di Edo-R
27 gennaio 2023 - 18:08
@john V Quindi non vogliamo il nucleare, non vogliamo esagerare con pale e FV , non vogliamo che si facciano scavi per fonti enrgetiche o materie prime, abbiamo anche alto costo del lavoro e sarebbe colpa degli USA? Quindi in USA hanno le stesse norme UE o girano con i V8 tranquillamente????? Abbiamo 50 milioni di vincoli e sarebbe colpa di USA, CINA o altri paesi?
Ritratto di John V
27 gennaio 2023 - 18:29
Nessuno in Europa decide niente di quello che in Europa si fa o si farà, è questo il punto, non di chi sia o meno la colpa (ancora con 'sta colpa da underdog inculcatavi fin da piccini, oh poveri italiani!). Ci sono decisioni prese, ma non dagli europei, men che meno dal governo italiano, dai suoi attorucoli di turno. La consapevolezza è il primo passo, sennò... Ma essere consapevoli costa, tanto. Mattei e Pasolini (che sapeva su Mattei e molto altro, che sul Corriere scrisse che sapeva: 14 novembre 1974 - Cos'è questo golpe? Io so.), perchè ho inteso citarli? In Italia in termini energetici e industriali, come in molti altri campi, non si fa niente che non sia concesso fare. La nostra inerzia non dà certo fastidio, semmai quei pochissimi che non ne sono affetti danno fastidio, e poi la pagano. I vincoli noi li interiorizziamo, ce li poniamo da soli giusto per far vedere quanto siamo bravi. Capito il livello di sottomissione?
Ritratto di ArkLey
27 gennaio 2023 - 20:00
Senza specificare le assunzioni e il contesto, questi dati sono semplicemente una presentazione PowerPoint come tanti altri
Ritratto di AZ
27 gennaio 2023 - 22:16
Qualcosa si muove.
Ritratto di Mbutu
27 gennaio 2023 - 23:46
Purtroppo in effetti è il muoversi che manca. Perché questa è solo l'ennesima indicazione riguardo quello che si dovrebbe e potrebbe fare che rischia di cadere nel vuoto inascoltata.
Ritratto di desiand
28 gennaio 2023 - 00:04
5
Ho letto tutti o commenti e li ho trovati perfino più interessanti dell’articolo. Voglio dire la mia. Secondo me non c’è in Europa una totale subordinazione a decisioni prese da fuori, è molto peggio: c’è una scarsissima capacità di visione strategica e di programmazione dell’Unione, frutto di una grande mediocrità dei governi degli Stati mischiata alla loro necessità di presentarsi ciascuno ai propri elettori come difensori dei loro interessi. Parlano ancora oggi di competizione nel mercato interno e del mito del libero mercato quando la vera competizione è nei mercati mondiali dove c’è la Cina che di libero mercato non ha nulla. Ma IL problema, il principale problema dell’Europa è che ha una struttura decisionale completamente inadatta a gestire 27 stati sovrani con 27 diritti di veto. Oltre alla moneta comune, ci deve essere un debito comune (su cui ormai si sta arrivando), un fisco comune, e un governo europeo eletto dagli europei tutti o dal parlamento europeo. Non possiamo essere governati da 27 governi che rispondono a 27 corpi elettorali. È una rovina. Nello specifico delle batterie, non trovate surreale che oggi il dibattito non sia nel decidere dove incentivare la costruzione di fabbriche di batterie, ma nel contrasto fra gli stati sull’uso di incentivi a debito del singolo stato o a debito comune perchè favorirebbe uno o l’altro stato??? Come è avvenuto per il pricecap sul gas, sulle sanzioni eccc… basta!!!
Ritratto di Firebrand
28 gennaio 2023 - 15:19
È vero: se ognuno rema nella direzione che gli pare, la barca gira su stessa e non va avanti. In generale, il parlamento ed il governo europeo dovrebbero esser quelli che contano per le decisioni su temi strategici, e non quelli dei singoli stati. Come negli USA, chi tiene le redini alla fine dev'essere il governo federale, e non quello del singolo stato. Credo sia il principale difetto dell'attuale architettura politica europea. Purtroppo, per implementare ciò, occorre che i governi delle singole nazioni cedano potere decisionale, e loro, per ostacolare il processo, vendono la cosa alle masse come "cedere sovranità", distorcendo la realtà secondo i loro comodi...i populisti in particolare son molto bravi in tale farsa.
Ritratto di CR1
28 gennaio 2023 - 07:15
Hanno trovato litio nel Lazio , hanno trovato vento in mezzo al mare , hanno trovato il sole dall'alba al tramonto , hanno visto che è ricominciato a piovere . Speriamo che con i buoni propositi che si fanno a capodanno dall'1/ 1/ 2023 la DEglobalizzazione si trasformi in europizzazione