SI MIGLIORA (MOLTO) - Le vendite delle auto elettriche crescono apprezzabilmente, anche se in Italia vanno a singhiozzo a causa dagli incentivi incostanti (qui per saperne di più sugli incentivi 2022), e le Case cominciano a raccogliere quanto seminato in attesa del prossimo, annunciato salto tecnologico. Volkswagen, per esempio, nel 2021 ha quasi raddoppiato le consegne di auto elettriche - arrivate a 263.000 - rispetto all'anno precedente. Eppure il vero punto di svolta deve ancora arrivare, costituto com’è dalle batterie allo stato solido che promettono miglioramenti sostanziali nei cruciali settori di sicurezza, costo, peso e prestazioni.
IL NUOVO ELDORADO - Se tutti questi vantaggi si concretizzassero le elettriche potrebbero “svoltare” veramente e diventerebbero più leggere, economiche, sicure e capaci di ricaricare più velocemente e andare più lontano. In questo quadro le case giapponesi appaiono molto impegnate, con Toyota, Honda e Nissan che pensano di portare queste batterie in produzione nella seconda metà di questi anni ‘20. Toyota, da sempre scettica sull’elettrico, ha in effetti presentato la bZ4X (trovi qui nuovi dettagli), poi una serie di prototipi e lettrici e infine ha dichiarato che userà batterie allo stato solido per le sue prossime Lexus, un marchio che venderà solo auto elettriche negli Stati Uniti entro il 2030. Honda potrebbe costruire una linea pilota di produzione per batterie allo stato solido entro quest'anno e punta su questa tecnologia per sostenere il suo progetto di produrre solamente auto elettriche entro il 2040. Nissan, anch’essa non molto attiva finora nel settore degli EV, ha annunciato alla fine del 2021 che investirà 1,24 miliardi di dollari per le batterie a stato solido con l’obiettivo di averle sul mercato intorno al 2028 ad un prezzo di 75 dollari/kWh. Il ceo Makoto Uchida ha dichiarato, ad Automotive News, che “è possibile esprimersi sul prezzo solo avendo ben chiaro lo sviluppo e avendo anche fiducia. Le batterie a stato solido saranno un punto di svolta nel consentire una maggiore varietà di veicoli", quali pickup e suv di grandi dimensioni.
LO STATO SOLIDO NELLA MENTE DI TUTTI - Un altro grande player molto attivo in questo settore è il cinese Nio, che dichiara addirittura di voler rendere disponibile questa tecnologia entro la fine del 2022. Molti altri gruppi sono invece più allineati alle scadenze dichiarate dai marchi giapponesi: Stellantis (che ha citato queste batterie nel piano Dare Forward) parla del 2026 come BMW, Daimler cita il 2028 e se Hyundai parla di “entro il 2030”, Volkswagen ha l’orizzonte del 2026. Questa corsa generalizzata si spiega con una maggiore densità di energia (meno peso e spazio per le stesse autonomia e prestazioni) e una minor propensione alla combustione, cosa che non solo dà più sicurezza, ma semplifica e alleggerisce sia il “contenitore” che le protegge sia il loro sistema di raffreddamento. Le batterie a stato solido promettono anche ricariche più veloci e durate maggiori.
PAROLA AGLI SPECIALISTI - Ovviamente lo sviluppo è tutt’altro che concluso e, terminata questa fase, occorre instaurare una produzione a grandi volumi che rispetti standard rigorosi, difficili da sostenere nel tempo. Ecco perché le case automobilistiche si fanno concorrenza anche nell’assicurarsi accordi con startup che hanno, a differenza delle Case, un focus sulle nuove batterie. L'anno scorso, Ford e BMW hanno annunciato un finanziamento congiunto da 130 milioni di dollari (qui la notizia) nella startup Solid Power, che aveva già anche raccolto fondi da Hyundai e Samsung. Solid Power, con base in Colorado, promette che le sue celle saranno sicure, economiche e più potenti di quelle agli ioni di litio grazie a un elettrolita solido a base di composti dello zolfo che avrebbe il miglior equilibrio tra conducibilità e producibilità di massa senza difetti. Solid Power dichiara: “Prevediamo che entro il 2028 la nostra produzione di elettroliti riuscirà a coprire il fabbisogno di 800.000 veicoli elettrici all’anno”.
STARTUP CHE VANNO A RUBA - Sulla scacchiera della partita per le batterie allo stato solido c'è anche la startup californiana QuantumScape, sostenuta dalla Volkswagen (qui per saperne di più) e che punta al 2024 per la commercializzazione di celle “a sacchetto” (pouch) con un separatore ceramico flessibile e un anodo di litio metallico. Stellantis e Mercedes-Benz hanno invece scommesso su Factorial Energy, con sede nel Massachusetts con il ceo Carlos Tavares convinto che “Il nostro investimento in Factorial e altri autorevoli fornitori di batterie aumenta la velocità di arrivo di tecnologie all'avanguardia per la nostra gamma di veicoli elettrici".