UNA NOVITÀ IMPORTANTE - Le batterie hanno tre componenti principali: due elettrodi (l’anodo e il catodo) e un elettrolita. I materiali utilizzati e i processi di realizzazione sono uno dei principali elementi di ricerca da parte dei grandi produttori. E fra quattro anni ci potrebbe essere una svolta, infatti la LG Energy Solution punta a commercializzare nel 2028 le batterie con anodo e catodo con rivestimento a secco (dry coating) al posto di quello umido attuale (wet coating). Si tratta di un notevole passo avanti, perché questa tecnologia consentirebbe di ridurre le dimensioni delle batterie, i costi di produzione (e quindi i prezzi) e aumentare la densità energetica e la potenza delle celle, rendendo le batterie più efficienti.
FORNI ENORMI - Il rivestimento umido è molto costoso e poco ecologico, a causa delle sostanze chimiche sciolte in solventi tossici, che vengono essiccati in enormi forni lunghi quasi 100 metri a temperature che raggiungono i 200 gradi. Con il rivestimento a secco, invece, i produttori possono risparmiare energia, costi delle attrezzature e spazio, perché non c’è bisogno di forni di essiccazione né di sistemi di recupero dei solventi. Secondo il Gruppo Volkswagen, che a sua volta sta sviluppando il rivestimento a secco, la tecnologia permette di utilizzare il 30% di energia in meno e di risparmiare il 50% di spazio.
IL PROBLEMA DEL CATODO - Anche la Tesla sta portando avanti il metodo a secco (qui per saperne di più, ma la casa statunitense sarebbe riuscita a implementare il processo solo sull’anodo della batteria e non sul catodo. Gli esperti affermano che produrre il catodo con il processo a secco è molto più complicato rispetto all’anodo, perché generalmente sono realizzati con materiali più difficili da gestire.