NEWS

Battery swap: i cinesi ci credono

Pubblicato 20 gennaio 2022

Il colosso delle batterie CATL presenta Evogo, un servizio di scambio della batteria per le auto elettriche. Una modalità di ricarica che richiede pochi minuti e potrebbe risolvere molti problemi.

Battery swap: i cinesi ci credono

LA PANACEA DI TUTTI I MALI? - Il gruppo cinese CATL, uno dei primi produttori al mondo di batterie per auto elettriche, attraverso la sua controllata CAES ha lanciato EVOGO, una soluzione di scambio delle batterie (battery swap) che “può risolvere i problemi dell'ansia da autonomia, del rifornimento difficile e dell'elevato costo totale di proprietà delle automobili elettriche“. Un programma ambizioso che vuole superare i fallimenti del passato e che verte sulla separazione tra veicolo e batteria, con quest’ultima considerata come un elemento condiviso. Cuore e anima del progetto è la Choco-SEB (Swapping Electric Block) il cui nome è autoesplicativo, dato che si tratta di una batteria che assomiglia a una tavoletta di cioccolato. Essa è stata sviluppata appositamente per la condivisione della batteria e promette elevata densità energetica e design minimalista. La densità di energia in peso raggiunge i 160 Wh/kg e una densità di energia in volume di 325 Wh/litro; l’autonomia promessa è di circa 200 km e queste batterei possono coprire veicoli di segmenti fino a quello C e anche i commerciali leggeri.

QUANTE TAVOLETTE? - Non sono valori mirabolanti, ma la modularità aiuta molto: le Choco-SEB sono infatti noleggiabili in più di un esemplare a seconda dell’impiego che si fa del veicolo. Una “tavoletta” basta e avanza nell’uso quotidiano cittadino mentre inserendone tre si possono affrontare viaggi di un certo impegno. Il ragionamento è che la maggior parte degli automobilisti pensa a veicoli elettrici con batterie grandi per alleviare l'ansia da autonomia, ma di solito basta un 10-20% della loro capacità per l'uso quotidiano. Il risultato è che molti pagano un prezzo elevato (e quasi irrecuperabile) per una capacità che è raramente necessaria. I veicoli pensati per le Choco-SEB supportano comunque la ricarica a bordo del veicolo e sono compatibili sia con la ricarica domestica lenta sia con quella rapida alle colonnine.

SI CAMBIA IN UN MINUTO - La stazione di sostituzione della batteria è pensata per un'elevata compatibilità con vari tipi di veicolo e la possibilità di adattarsi a varie esigenze. La sua superficie è equivalente a tre posti auto e può stoccare fino a 48 Choco-SEB; la promessa di sostituire in un minuto un singolo blocco batteria dovrebbe garantire batterie completamente cariche in qualsiasi momento e senza lunghe attese. Il sistema, che sarà lanciato inizialmente in 10 città cinesi, prevede poi diverse tipologie di stazioni di scambio per adattarsi al clima di tutte le regioni del mondo. EVOGO e il suo produttore CAES intendono chiudere il cerchio della catena del valore connessa al ciclo vita della batteria: sviluppo, produzione, uso, riutilizzo e smaltimento.

SARÀ LA FORMULA GIUSTA? - L’idea alla base del battery swap appare sensata: le automobili saranno più leggere ed economiche, l’ansia da prestazione potrebbe diventare un ricordo e le materie prime saranno sfruttate meglio. Rimane però il ricordo del fallimento di Better Place, una società che puntava sul battery swap e che forse è arrivata troppo in anticipo sui tempi (qui per saperne di più). Più tempestivo, perché arriva in un mercato più maturo, è il progetto della Nio, che installerà in Norvegia una serie di stazioni di battery swap in concomitanza con il lancio del del suo suv ES8 (qui per saperne di più). Citiamo poi il network Gogoro a Taiwan (nella foto qui sopra), dedicato agli scooter elettrici: le batterie sono maneggevoli e leggere e alcuni scooter compatibili ne possono usare anche due per una maggiore autonomia. Le GoStations per lo swap sono ormai più di 2.000 e quest’anno il loro numero potrebbe superare quello dei distributori di carburante. Del tutto simile il sistema per gli scooter della Silence, attivo in alcune città spagnole, fra cui Barcellona.



Aggiungi un commento
Ritratto di Road Runner Superbird
20 gennaio 2022 - 11:20
Troppo macchinoso per un'applicazione di massa.
Ritratto di Kevin Alv
20 gennaio 2022 - 12:18
Ogni innovazione che rompe gli schemi può apparire macchinosa... (Prova ad immaginare un mondo in cui tutti fossero abituati a ricaricare il proprio veicolo mentre si trova nel proprio garage o nel parcheggio di un supermercato... Ed arrivasse qualcuno a dirgli che cercarsi dei venditori di "energia" posti a intervalli di 25 - 30 km , e del tutto assenti in località di montagna... Inoltre quanto ti fermi presso uno di questi "venditori di energia" stai bene attento a non accenderti una sigaretta!!!) - Le innovazioni vengono percepite in funzione delle proprie abitudini o consuetudini!
Ritratto di Alfiere
20 gennaio 2022 - 13:32
2
Va bene non fermarsi alle apparenze, ma se portiamo il tuo discorso all'estremo neanche regge. Se qualcosa è macchinoso, lo si può capire anche prima.
Ritratto di Robx58
20 gennaio 2022 - 12:32
13
Un tempo, nel 1700 esistevano le stazioni di Posta, dove arrivavi ti rifocillavi cambiavi cavallo e ripartivi. Ora questi qua ripresentano la stessa pratica? Che tristezza, e tutto per far arricchire sti ca@@o de cinesi.
Ritratto di Bradipo62
20 gennaio 2022 - 12:57
2
Se ci costringeranno ad utilizzare esclusivamente auto elettriche, questa potrebbe essere la soluzione ottimale. Basterebbe sostituire tutti i distributori di carburanti con analoghe strutture di sostituzione ( rapida!) delle batterie. È fondamentale, tuttavia, che tutte le auto possano montare lo stesso tipo di batteria; tutto dovrà essere unificato per permettere ad ogni auto di accedere a qualsiasi distributore. In fondo, oggi è già così e per fortuna non esistono distributori di benzina/gasolio/ gas, dedicati ad ogni singola marca di auto.
Ritratto di RubenC
20 gennaio 2022 - 13:32
2
Perché il diesel o la benzina o il GPL non sono pezzi dell'auto.
Ritratto di Kevin Alv
20 gennaio 2022 - 15:14
esatto: senza definire uno standard questa proposta non potrebbe da nessuna parte! Ma occorre riconoscere che siamo giunti in un momento storico in cui gli standard su nuove tecnologie possono sceglierseli direttamente i cinesi: oramai hanno un potenziale tecnologico e di volumi di produzione che gli americani e gli europei possono solo seguirli da lontano. Se vorranno investire su questa soluzione hanno i mezzi per portali nelle auto di serie in grandi numeri (dove pensate potranno rifornirsi le case automobilistiche per rispettare le scadenze di "mobilità elettrica" che arriveranno tra una manciata di anni? Già... le gigafactory in Europa... In Turchia? In Russia... seriamente, qualcuno pensa potranno essere pronte e soddisfare il mercato dall'oggi al domani?)
Ritratto di Road Runner Superbird
21 gennaio 2022 - 10:23
Hanno pero' meno brevetti (prevalentemente americani, giapponesi, taiwanesi e coreani), infatti ancora devono superare tecnologicamente gli USA. Poi in occidente fanno qualsiasi prodotto migliore se vogliono, per esempio le ultime BMW elettriche mettono in ombra qualsiasi elettrica cinese e montano batterie della Samsung.
Ritratto di giulio 2021
22 gennaio 2022 - 09:19
Qualsiasi elettrica cinese che costi almeno la metà e non sia uscita dopo il 2019... Anzi neppure quelle.
Ritratto di dreamerofcars
20 gennaio 2022 - 13:09
Ma se non costruisci prima una rete capillare affidabile e competitiva economicamente di distribuzione di energia dove vai? Poi le auto costano troppo. E ci sono troppi sistemi di controllo…proprio non la vogliono capire
Ritratto di Dr.Torque
20 gennaio 2022 - 13:58
L'aveva già pensato Tesla.
Ritratto di Meandro78
20 gennaio 2022 - 21:17
Tesla ha pensato ai Supercharger. Hanno valutato questa opzione, mai da loro implementata, ma subito scartata per l'eccessiva complessità. E il concetto di supercharger, ossia un agglomerato di colonnine ad alte prestazioni, a tendere capillare, credo sia l'unico modo di rendere economicamente valido la ricarica commerciale, al di là di quella domestica con i vari wall-box. Le normali colonnine sono, e saranno sempre, a fallimento di mercato. Non dureranno a lungo.
Ritratto di Tu_Turbo48
20 gennaio 2022 - 15:00
Io non ci credo in questa soluzione per risolvere la modalità di ricarica delle auto elettriche, perché si è vero che risolvi un problema ma poi te ne se presenta un'altro cioè la logistica di tutte ste batterie. Comunque se nessun altro investisce in questa soluzione tranne i Cinesi, vuol dire che i Cinesi saranno gli unici a prendere un bel Riso alla cantonese in faccia dalla realtà, perché è troppo complicato per un'applicazione di massa come soluzione al problema.
Ritratto di Meandro78
20 gennaio 2022 - 21:20
Non è più dispendioso che costellare città grandi e piccole con una pletora di colonnine, che tolgono parcheggi tradizionali, aggiungono complessità alla rete elettrica con posa cavi (il rame costa), che vanno monitorate, manutenute e soprattutto usate in modo che abbiano economicamente senso. Molte non lo avranno.
Ritratto di Gordo88
21 gennaio 2022 - 01:26
1
Alla parola "investisce" ho avuto un brivido..:)
Ritratto di Tu_Turbo48
21 gennaio 2022 - 18:19
@Gordo88 ahahahaha... :-) pultroppo è colpa del T9 che ogni tanto mi corregge in automatico, per giunta sbagliando.
Ritratto di Miti
24 gennaio 2022 - 16:36
1
Tu_Turbo ...penso su un po'. Sei nella tua elettrica. Invece di fermarti fare benzina ti fermi sulla piattaforma di cambio dove un braccio robotico da sotto la tua auto cambia la batteria in 10 secondi. E paghi con l'app. Ti sembra una cosa irreale ?
Ritratto di gianno
20 gennaio 2022 - 16:18
ci vorrebbe un auto con batteria proprietaria per i 150 km giornalieri e un vano per inserire queste al bisogno. Se no stare lì ogni giorno col cava e metti diventa un lavoro
Ritratto di fabrizio GT
21 gennaio 2022 - 11:43
Giusto è quello che penso anch'io..... Vai in ferie raddoppi o triplichi la batterie,una volta tornato a casa le ridai indietro pagando il noleggio!
Ritratto di andrea10
20 gennaio 2022 - 16:57
Renault ci aveva già pensato e attuato un sistema simile in Israele e Danimarca , tempo di cambio pacco batterie circa 3 minuti. I costi eccessivi ed evidentemente spazio e gestione stoccaggio delle stesse hanno fatto naufragare tutto in una bolla di sapone. Questo sistema potrebbe sembrare infattibile , ma secondo me ha delle potenzialità enormi ; Basterebbe pensare queste micro stazioni (o nuovi rifornimenti per compararle alla trazione odierna) sparse un po' ovunque anche in zone montane ecc ... Se una tavoletta riuscisse davvero a far 300km effettivi sarebbe eccellente. Meno costi all'acquisto della vettura , che potrebbero esser molto più leggere e modulabili davvero. Anche in moto o scooter elettrico , mi faccio una bell'escursione in zone montane (magari per la moto riusciranno a far 150 km le tavolette) senza l'ansia da "rosso". Con le auto 300 km son davvero un ottimo traguardo , anche fossero 250 ... in un minuto le cambi e via , considerando che nel noleggio vi è inclusa sicuramente la garanzia delle stesse batterie , come facevamo in Renault.
Ritratto di wagonr
20 gennaio 2022 - 18:50
Trovo che sia l'unica soluzione realmente praticabile, del resto è quello che tutti facciamo ogni giorno da anni e anni con le pile AA, AAA ... E non risulta poi così scomodo. In questo modo un'auto elettrica sarà venduta senza batterie, o ne avrà magari solo una piccola di riserva, così costerà diverse migliaia di euro in meno e avrà mercato anche da usata perché non sarà da buttare alla scadenza del pacco di batterie come quelle attuali. Non dico che si potrà avere un solo tipo di batterie uguali per tutte le auto, ma almeno poche tipologie adatte per auto, moto e camion. Il rifornimento continuo e lo spostamento delle batterie da un distributore all'altro non dovrebbe essere un problema, già oggi nelle città come Milano spostano le biciclette del bike sharing da un punto all'altro della città, sarà la stessa cosa, e magari saranno mezzi a guida autonoma a portare le batterie da un punto all'altro.
Ritratto di Oxygenerator
20 gennaio 2022 - 19:09
Ottima idea. È anche l’idea portante della YoYo, che ancora non ho visto dal vivo e che vorrei usare in cittá.
Ritratto di Quello la
21 gennaio 2022 - 11:26
Io invece ne vedo parecchie. E hanno senso in effetti.
Ritratto di Dario Visintin
20 gennaio 2022 - 19:30
1
il discorso fila liscio se questo si pratica in un azienda ,dove lavoravo questo sistema di ricambio delle batterie era comodissimo, ma qui parliamo di batterie da sostituire sui muletti, e quindi cinque batterie erano gestibilissime. in una stazione di servizio si dovrebbe parlare di numeri parecchio alti, quindi una concentrazione di batterie elevate porta anche un inquinamento molto elevato.
Ritratto di giulio 2021
21 gennaio 2022 - 09:04
Vista così sembra una soluzione macchinosa ma se i cinesi di Nio la stanno atuando non sperimentando, la stanno costruendo semplicemente (sperimentata è già sperimentata) anche in Norvegia, vuol dire che ci credono, e il mondo è già a due velocità.
Ritratto di alvola2023
21 gennaio 2022 - 09:32
L'anno prossimo avranno buttato tutto come fanno al solito. Sono 10 anni che scommettono tutta l'economia statale sulle auto elettriche ma sono più che sempre nell'ombra dei soliti big costruttori occidentali.
Ritratto di giulio 2021
21 gennaio 2022 - 12:04
Solo il 60 % delle elettriche "solo" sono costruite in Cina... E i cinesi (ma anche i norvegesi voglio dire) ora comprano premium cinese quando solo 5 anni fa manco compravano cinese ...
Ritratto di Mbutu
21 gennaio 2022 - 11:35
Io sono uno scettico del battery swap: problemi di proprietà, di logistica, di standardizzazione, di produzione. Se tutte queste batterie ferme venissero integrate in una rete intelligente forse (ed è un forse molto grande che mi convince relativamente) potrebbe avere un senso.
Ritratto di bangalora
21 gennaio 2022 - 20:10
La Cina sta entrando prepotentemente in tutti i meandri dai materiali innovativi per edilizia alla meccanica alla chimica al tessile e cosi via. ..
Ritratto di giulio 2021
22 gennaio 2022 - 09:23
Purtroppo qui c'è molta disinformazione perchè non leggiamo articoli in inglese e ancora meno in cinese ovviamente, infatti qualunque articolo almeno fino al 2021 anche di quotate riviste automotive che riguardi la Cina è sempre molto scarsetto, la Casa automobilistica che si cita è sempre la prima in Cina che si tratti di MG, come di FAW come di Geely, le auto sono sempre "copie" di nostre auto magari sconosciute perfino da noi, le foto sono quasi sempre foto datate e su quello ci facciamo un opinione, poi quando ci risveglieremo da questi sogni rassicuranti sarà sempre troppo tardi.
Ritratto di bangalora
22 gennaio 2022 - 11:45
Le ricordp Dott. Giulio che se loro ( i cinesi ) non riescono ( cosa assai difficile ma non impossibile ) in qualcosa fanno che comprarsi l'azienda e fanno prima. Le rocordo che la Cina e'una superpotenza in tutto.
Ritratto di steverm
24 gennaio 2022 - 15:25
la soluzione ideale è avere una batteria poco ingombrante da portare su casa x ricaricarla. magari avendone una seconda già pronta carica o da portare nei viaggi come scorta. Almeno uno saprebbe come caricarla anche nelle città quando sono occupate le colonnine e non si ha la possibilità di un garage. Inoltre io mio fiderei della "mia batteria, che ne son cosa mi da il benzinaio come cambio? e se è fallata? taroccata?