POTENZA DA VENDERE - Per scoprirla in tutti i suoi particolari, dovremo aspettare ancora qualche settimana, ma in attesa di ammirarla senza camuffature, la quarta generazione della Bentley Continental GT mostra tutti i “muscoli” della più potente variante “Speed”, ora mossa da un potentissimo propulsore elettrificato: si tratta del 4.0 V8 biturbo (lo stesso motore che la casa inglese condivide con altri marchi dell’universo Volkswagen, tra cui Lamborghini) da 600 CV e 800 Nm di coppia che si abbina a un motore elettrico da 190 CV e 450 Nm, alimentato da una batteria da 25,9 kWh posta sotto al bagagliaio. Il risultato? Una potenza combinata di 782 CV e una coppia di ben 1.000 Nm che permettono a questa lussuosa gran turismo da ben oltre due tonnellate di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi e raggiungere i 335 km/h di punta massima.
SOTTO PELLE È MOLTO SOFISTICATA - Ma a cambiare rispetto al passato non è soltanto il “cuore pulsante”, ma anche tutto ciò che permette a questa nuova Bentley Continental GT Speed di essere efficace tra le curve: il cambio robotizzato doppia frizione a 8 marce è più rapido, la trazione integrale utilizza un differenziale centrale elettronico che ripartisce in maniera variabile la coppia tra asse anteriore e posteriore dove si trova un differenziale autobloccante anch’esso a controllo elettronico. Enorme l’impianto frenante carboceramico con dischi anteriori da ben 440 mm e pinze a 10 pistoncini (410 mm al posteriore e pinze 4 pistoncini) e non mancano infine, le 4 ruote sterzanti, le barre antirollio attive a 48 volt e nuovi ammortizzatori elettronici a doppia valvola. Quest’ultimi sono comandati da una centralina specifica, capace di gestire in maniera indipendente la loro estensione e compressione per garantire un buon livello di comfort ma al tempo stesso tutta la rigidità necessaria per effettuare rapidi cambi di direzione.
LA SPINTA NON SI ESAURISCE MAI - Novità meccaniche e tecnologiche che abbiamo potuto mettere alla prova in un breve test in pista alla guida di un prototipo di pre serie ancora camuffato. A stupire è innanzitutto l’erogazione di coppia del sistema ibrido: la spinta è poderosa a ogni regime con tutti e 1.000 i Nm di coppia massima già disponibili a poco più di 2.000 giri e costanti fino a oltre i 5.000. Merito della coppia istantanea del motore elettrico che ha permesso, tra i vari benefici, di utilizzare turbocompressori di tipo single scroll al posto dei precedenti twin scroll: il loro rendimento è meno lineare (ma grazie alla spinta elettrica questo non si avverte), ma al tempo stesso sono più efficienti agli alti regimi, donando al V8 un carattere più “rabbioso” vicino al limitatore. Rapido il cambio automatico doppia frizione anche utilizzandolo in modalità manuale con le palette dietro il volante, sebbene un po’ conservativo nelle scalate più “aggressive”.
È EQUILIBRATA - Il peso elevato della Bentley Continental GT Speed (non ancora dichiarato dal costruttore) si avverte alzando il ritmo, ma rispetto al passato è meglio bilanciato: con un motore a otto cilindri molto più leggero del precedente W12 e il resto del sistema ibrido ripartito sotto l’abitacolo e il bagagliaio, la distribuzione dei pesi si avvicina al 50:50. E tra le curve si sente: il comportamento della nuova Bentley Continental GT Speed è abbastanza neutro con una leggera tendenza al sottosterzo che si trasforma velocemente in sovrasterzo sfruttando l’enorme potenza disponibile alla pressione del gas.
ALLA SPINA, SE SI VUOLE - Grazie all’azione della frenata rigenerativa e del V8 sotto il cofano, la batteria da 25,9 kWh non scende mai troppo di capacità, permettendo al sistema di erogare tutta la sua potenza senza per forza dover cercare una presa di ricarica. Utilizzando la modalità puramente elettrica, secondo la casa si possono percorrere fino a 80 km (nel ciclo Wltp) e questo permette alla nuova Bentley Continental GT di dichiarare emissioni e consumi molto bassi per una vettura di questo genere. L’unico vero e proprio svantaggio si trova nel bagagliaio (dalla capacità non ancora dichiarata), dove almeno a prima vista, proprio a causa della batteria, lo spazio per caricare le valigie si è ridotto rispetto al passato.