ANTEPRIMA - La notizia dovrebbe essere ufficializzata martedi prossimo, in occasione dell’apertura del salone dell’auto di San Paolo del Brasile, ma è ormai certo che la BMW realizzerà un proprio impianto di produzione in Brasile. Si concluderà così positivamente un tira-e-molla che va avanti da più di un anno, cioè dall’inizio del 2011, quando uscirono le prime notizie sulle intenzioni BMW in tal senso.
UN ANNO DI DISCUSSIONI - In effetti nel marzo dell’anno scorso la BMW aveva ammesso la volontà di dotarsi di un impianto di assemblaggio in Brasile, ma poi la cosa parve sfumare per le nuove normative fiscali e ambientali introdotte nel Paese sudamericano (che è anche il mercato più importante dell’America meridionale). A quel punto prese quota l’ipotesi del Messico come sede di questo nuovo polo produttivo BMW, ma alla fine evidentemente ha prevalso l’idea originaria. A determinare la BMW in tal senso certamente hanno contribuito il fatto che le sue vendite in Brasile sono già importanti (11.500 veicoli nel 2011) ma possono ancora crescere sensibilmente se non gravate dalla tassa del 30% che nel Paese latino americano grava sulle auto d’importazione.
ANNUNCIO DAL GOVERNO BRASILIANO - Giovedi 18, Fernando Pimentel, ministro brasiliano dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio estero, in un’intervista radiofonica ha anticipato che la BMW presenterà nei prossimi giorni un piano di investimento appunto volto alla realizzaizone della nuova fabbrica. Sollecitato sull’argomento dall’agenzia Reuters, Friedrich Eichiner, responsabile finanziario della BMW, ha confermato la cosa, senza peraltro fornire alcun dettaglio, né sull’ammontare dell’investimento, né sui piani industriali relativi, né sul luogo. SI sa però che esistono due alternative: la regione di San Paolo, molto indfustriale, o lo Stato federale meridionale di Santa Caterina.
UNA STRATEGIA GLOBALE - La nuova iniziativa produttiva della BMW rientra nella strategia della casa bavarese mirante al potenziamento delle sue capacità produttive, anche in Europa (con le Mini tra poco fabbricate in Olanda), ma soprattutto fuori del Vecchio Continente, vicino ai mercati dove il prodotto deve essere venduto.
PIENO REGIME, OVUNQUE - Proprio lo scorso 18 ottobre il quotidiano francese La Tribune ha riportato un’intervista di Ian Robertson, membro del “board” della BMW, il quale dava per molto probabile una nuova fabbrica in America Latina dopo aver ricordato le sue nuove strutture in Cina e i potenziamenti di quelle negli Usa e in Sud Africa. Tutto ciò sottolineando che per la BMW non ci sono problemi di sovracapacità, in quanto tutti i suoi stabilimenti stanno funzionando a pieno regime.