IN CALO ANCHE LA PRODUZIONE - Il mercato dell’auto brasiliano si è contratto in maniera significativa nel 2016 rispetto all’anno precedente, complice il rallentamento dell’economia nazionale e l’incremento delle tasse. Secondo i dati pubblicati dalla Anfavea, l’associazione nazionale delle case automobilistiche, le immatrciolazioni di automobili nuove l’anno scorso sono state pari a 1.490.927 unità, in flessione del 16,4% rispetto alle 1.786.976 unità del 2015. Il calo è stato ancora più sensibile analizzando i modelli di importazione, passati dalle 336.033 unità del 2015 alle 185.795 dell’anno scorso. Nello stesso periodo la produzione di automobili è scesa da 2.017.639 unità a 1.778.464 unità, pari a un calo del 12%, raggiungendo i livelli più bassi dal 2004: il Brasile è scivolato in decima posizione nella classifica dei Paesi in termini di capacità produttiva, nonostante fosse settimo nel 2010.
VENDITE GIU’ PER TUTTI - La flessione del comparto è stata avvertita in maniera trasversale dalle case automobilistiche, con picchi talvolta notevoli: è il caso per esempio della Fiat (nella foto la Mobi), passata dalle 316.123 unità vendute nel 2015 alle 190.129 dell’anno scorso. Il Brasile non è più il mercato di maggior successo per l’azienda torinese, complici i buoni risultati dell’anno scorso in Italia (385.678 immatricolazioni). La FCA ha perso da un anno all’altro circa 110.000 vetture, scese dalle 360.075 unità del 2015 alle 249.986 del 2016, nonostante l’ottimo risultato del marchio Jeep: in questo caso il numero di esemplari venduti è aumentato da 41.795 a 59.055 auto. La contrazione della Volkswagen è altrettanto clamorosa, in virtù del passaggio dalle 290.455 unità del 2015 alle 185.327 del 2016, mentre l’unico gruppo fra quelli principali ad aver superato quasi indenne la tempesta è la General Motors: in questo caso le vendite sono passate da 331.055 a 304.564.