SIAMO ENTRATI ALLA BREMBO - La Brembo apre le porte del suo reparto “racing” alla stampa per far conoscere più da vicino i freni che equipaggiano le Formula 1. L’impianto frenante è un particolare poco visibile su una monoposto ma assolutamente di primo piano quando si tratta di imbroccare la strada per la vittoria e per i successi. Conoscere più da vicino questa parte della vettura aiuta a capire meglio la sua importanza cruciale. Ci occuperemo degli aspetti tecnici più da vicino nei prossimi giorni, analizzando vari aspetti che compongono l’impianto frenante e che sono stati illustrati in dettaglio dall’ingegner Andrea Algeri, responsabile del mercato Formula 1 (nella foto qui sotto). Nel frattempo, ecco una panoramica generale sull’azienda fondata da Emilio Bombassei nel 1961.
60 TITOLI NEL 2015 - La giornata nello stabilimento Brembo di Stezzano, che ha al suo interno circa 800 dei 9.007 dipendenti sparsi in tutto il mondo, inizia con alcuni numeri piuttosto indicativi. “Nel 2015, la Brembo ha vinto 60 titoli in competizioni internazionali”, afferma Monica Michelini, responsabile dell’ufficio stampa. “I nostri impianti frenanti equipaggiano di tutto, dalle Formula 1 alle GT, passando per i prototipi e per le moto”. Molta della tecnologia della Brembo, infatti, è testata in pista prima di essere prodotta e lanciata sul mercato. Sui circuiti di tutto il mondo, le nuove visioni tecniche vedono la luce, come succede per molte delle innovazioni che costellano il mondo dell’automobile. Quando funziona in pista, le nuova tecnologia viene declinata per la strada. “Uscendo dal motorsport, la Brembo veste ogni tipo di vettura, moto e camion. La percentuale più alta del nostro mercato è comunque costituita da quello delle quattroruote con 55 milioni di dischi venduti all’anno”.
TRA LE MIGLIORI 150 AZIENDE - La Brembo è presente in 15 Paesi, con 18 siti produttivi e 4 laboratori d ricerca; tra i Paesi in cui il colosso italiano ha messo la sua bandierina, spiccano Cina, India, Giappone e Stati Uniti. I laboratori di ricerca sono tutti coordinati da quello Italiano. Il reparto dedicato alle attività racing è a Curno, storico quartier generale della Brembo prima dell’avvento della sede di Stezzano nel polo tecnologico ribattezzo Chilometro Rosso (che al suo interno ha anche altre realtà, tra cui l’università bergamasca). “In Italia, in totale, abbiamo 3.000 dipendenti”, prosegue la responsabile dell’ufficio stampa. “Il 10% delle nostre risorse umane è dedicata alla ricerca e allo sviluppo; ogni anno, il 5% del fatturato viene destinato proprio a questa voce. Nel 2015, il fatturato è stato di 2 miliardi di euro, con un aumento del 15% rispetto all’anno prima. E il risultato del 2016, che uscirà a breve, potrebbe essere addirittura migliore. Ad oggi, la Brembo è nelle prime 150 aziende italiane in termini di fatturato”.
CALCIO DA DIETRO IN FRENATA - Nella giornata aperta alla stampa, l’infarinatura sull’azienda precede tutti gli aspetti racing messi a nudo, dove possibile, dall’ing. Algeri. Giusto un assaggio delle sue parole, prima di scendere nel dettaglio nei prossimi giorni con approfondimenti dedicati. “Ogni frenata decisa può arrivare a pesare, sulla gamba del pilota, circa 150 chilogrammi. La tecnologia frenante, i sistemi di gestione elettronica di ultima generazione e la personalizzazione dei freni per ogni monoposto di Formula 1 fanno una grande differenza nei tempi sul giro. Ogni pilota ha esigenze diverse dall’altro: noi siamo in grado di adattare i nostri impianti sul piede di chiunque. La maggior parte dei piloti preferisce avere poca corsa del pedale del freno per staccare con il famoso calcio da dietro”.