PRONTA AL DECOLLO - Ha scambiato un’autostrada per una pista di decollo, e il governo tedesco non ha gradito affatto la cosa. L’episodio risale alla scorsa estate: protagonista un facoltoso automobilista ceco, intenzionato a saggiare le doti velocistiche della sua potentissima Bugatti Chiron, un’auto in grado di toccare i 420 km/h. L’uomo, individuato un tratto di strada lungo una decina di chilometri e praticamente privo di traffico, considerato anche il periodo di vacanza, si è posizionato nella corsia di sorpasso e a quel punto non ha esitato ad affondare il piede sull’acceleratore, sfiorando la velocità massima dichiarata dalla casa e fermando la lancetta del tachimetro a 414 km/h.
REGOLE DI BUON SENSO - L’impresa, filmata da una telecamera a bordo della supercar e pubblicata dall’automobilista sul suo canale YouTube (nel video qui sotto), è finita all’attenzione della polizia, che ha immediatamente stigmatizzato il gesto, ricordando che il codice della strada non prevede limiti di velocità sulle Autobahnen tedesche, ma contiene una clausola secondo la quale “chiunque partecipi al traffico deve comportarsi in modo tale che nessun'altra persona sia danneggiata, messa in pericolo, ostacolata o disturbata più di quanto sia inevitabile date le circostanze”.
A TUTTO C’È UN LIMITE - In una nota ufficiale il Ministero dei trasporti tedesco ha specificato che non sono ammessi “comportamenti che potrebbero mettere in pericolo gli utenti della strada”. In Germania, in sostanza, la legge dice che su determinati tratti delle autostrade i conducenti possono guidare alla velocità che desiderano, purché sia “tale da mantenere il veicolo costantemente sotto controllo”. Evidentemente, 400 km/h sono troppi persino per le ampie e faraoniche Autobahnen tedesche, e il governo ha tenuto a ribadirlo proprio mentre il Bundestag sta discutendo sull’introduzione dei limiti di velocità nei tratti delle autostrade in cui, per ora, non sono previsti. La proposta, avanzata dai Verdi, è quella di non superare i 130 km/h, come accade in Italia. E non tanto per ragioni di sicurezza, bensì ambientali: andando più piano, infatti, i veicoli consumerebbero meno carburante.