Uno dei primi provvedimenti adottati dal governo Meloni ha seguito la scia del suo predecessore, Mario Draghi, e ha portato all’ennesima proroga del taglio delle accise carburanti fino alla fine del 2022. Ora il nuovo esecutivo sembra essere intenzionato a fare un passo indietro e a ridurre i vantaggi previsti in fase di rifornimento.
A breve in Consiglio dei Ministri arriverà la bozza di un nuovo decreto che dovrebbe portare quasi a dimezzare lo sconto previsto per i carburanti. A partire dal 1° dicembre, infatti, le accise sulla benzina potrebbero passare a 578,40 euro per mille litri fino al 31 dicembre 2022, mentre quelle su oli da gas o gasolio usato come carburante, in pratica il diesel, passeranno, a 467,40 euro. Al momento l’attuale taglio era pari a 25 centesimi ma, una volta aggiunta l’Iva, si poteva arrivare a un risparmio di 30,5 centesimi. Dopo il taglio sarà di 15 centesimi, che con l'Iva si tradurrà a dicembre in 18,3 centesimi di sconto.
Sulla base di quanto trapela da fonti vicine al governo, la riduzione non riguarderà gli autotrasportatori per cui vengono applicati altri regimi fiscali. La decisione non ha potuto non scatenare malcontento tra le associazioni che operano a tutela dei consumatori, che considerano la decisione come l’ennesima batosta per i cittadini, già alle prese con aumenti che riguardano praticamente tutti i settori.