QUALITÀ EUROPEA - Non arriverà in Europa prima del 2020 l’inedita suv della casa cinese Chery, un modello dotato di motore ibrido e studiato per essere in linea con gli standard delle auto vendute nel Vecchio Continente, dunque più curata rispetto alla media delle auto cinesi, che invece badano più alla sostanza. Lo ha rivelato il numero uno dell’azienda Chen Anning al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, confermando quanto la casa cinese aveva anticipato nel settembre del 2017 al Salone di Francoforte quando presentò la Chery Exeed TX (nelle foto), il suo modello di punta che sarà venduto anche negli Stati Uniti, dov’è atteso il prossimo anno. È una suv paragonabile a Honda CR-V e Toyota Rav4 essendo lunga 466 cm.
IBRIDA E ELETTRICA - La casa cinese lavorerà sulla Chery Exeed TX con il supporto di fornitori di primo livello (la trazione integrale sarà messa a punto dalla BorgWarner) e ha dato molta importanza alla base meccanica, che infatti sarà predisposta per accogliere motori ibridi o anche elettrici. L’ibrido ricaricabile sarà composto da un benzina 1.5 da 150 CV e da un elettrico da 116 CV, in grado di muovere la Exeed TX per un massimo di 70 chilometri (e fino a 120 km/h) in modalità ad emissioni zero. La Chery ha parlato di uno spunto 0-100 km/h in 6 secondi. L’interno sarà ben rifinito e in linea con i gusti degli automobilisti europei, come dimostra il grande schermo a sfioramento di 10” a sbalzo nel cruscotto. Attraverso quest'ultimo si potrà accedere al sistema operativo sviluppato insieme al gigante di internet Baidu, che può contare su un'intelligenza artificiale in grado di comprendere i comandi vocali del guidatore per attivare varie funzioni dell'auto.
PIÙ VENDITE ALL’ESTERO - La Chery è una casa automobilistica di successo in Cina, ma deve ancora affermarsi in aree del mondo dove gli automobilisti sono più esigenti, come l’Europa e gli Stati Uniti. La Exeed TX risponde a questa esigenza e sarà un modello fondamentale nella strategia di crescita messa a punto da Chen Anning, che intende far aumentare la quota di auto vendute all’estero da circa il 25% registrato attualmente al 33%. La Chery crede molto nell’Europa e aprirà un centro di sviluppo tecnico a Francoforte, come ha anticipato il manager, dove a medio regime lavoreranno diverse centinaia di persone.