VANTAGGI “INQUINATI” - A essere cinici si potrebbe dire che “non tutti i mali vengono per nuocere”. Perché in effetti quella che per i cinesi è una pessima notizia in materia ambientale, in Europa si traduce in una opportunità. Infatti, a fronte dei sempre più allarmanti dati sull’inquinamento urbano, le autorità cinesi stanno pensando di adottare gli standard europei in materia di limiti massimi consentiti. Cosa che per le case costruttrici europee significherebbe come trovarsi in pole position con numerosi prodotti.
SITUAZIONE GRAVE - Le località più colpite dal fenomeno inquinamento sono senz’altro Pechino e Shanghai, ma il problema è grave anche nelle altre città del vastissimo territorio della Repubblica Popolare di Cina. Il 12 gennaio scorso è stato raggiunto un picco di inquinamento da polveri sottili considerato molto pericoloso per la salute: la presenza delle polveri PM2,5 era superiore a 40 volte il limite di sicurezza fissato dall’Organizzazione Mondiale della Salute.
STANDARD PIÙ SEVERI - Nell’immediato ci sono stati provvedimenti tampone e inviti alla popolazione a non uscire di casa, ma contemporaneamente sono state messe in cantiere drastiche in materia di contenimento degli scarichi inquinanti. Nel quadro di questi progetti c’è appunto l’intenzione di adottare senza tappe intermedie i limiti validi in Europa.
AMMESSE SOLO LE AUTO “ALL’EUROPEA” - Ciò significherebbe che tutti i veicoli di nuova immatricolazione debbano rispettare vincoli uguali a quelli vigenti nell’Unione europea, e magari potrebbe anche esserci qualche norma che impone la rottamazione dei veicoli più inquinanti, aumentando ulteriormente la domanda di “nuovo” già considerevole.
UN COLPO DI FORTUNA? - Subito l’ipotesi è stata salutata come una specie di manna per le case europee. La ragione è facilmente comprensibile: i costruttori europei sono in grado di soddisfare immediatamente una domanda di questo tipo, mentre le case nazionali cinesi avrebbero qualche problema. E ci si aspetti che Queste ultime sarebbero facilmente rispettate dalle auto delle case europee meno da quelle cinesi.
COMINCIA PECHINO - L’adozione dei nuovi standard in tutto il Paese è ancora in discussione, ma alcune realtà locali hanno già deciso. Per esempio la città di Pechino ha scelto che dal primo febbraio le auto a benzina non rispondenti ai nuovi limiti non potranno più essere vendute e immatricolate; dal primo marzo toccherà anche a quelle diesel. Tra le varie misure, il sindaco della capitale cinese ha anche affermato di puntare a rottamare almeno 180 mila auto tra le più inquinanti.
MOLTO ELETTRICO - Nel pacchetto di misure decise per far fronte al problema c’è anche il potenziamento delle modalità miste di trasporto, sollecitando all’uso di mezzi non inquinanti (bicicletta compresa). Nelle due grandi città Pechino e Shanghai, oltre che in altre nove, esiste la metropolitana e in altre 35 località sono in corso per realizzarla. Ma sono anche molto grandi le zone residenziali sprovviste di linee di metropolitana. Per quanto riguarda le auto, si fanno previsioni importanti per i veicoli elettrici: 500 mila dovrebbero essere venduti in Cina entro il 2015, per poi arrivare a 5 milioni entro il 2020.