PROTOTIPO MARCIANTE - Svelata lo scorso autunno, la Citroën Oli è una concept car molto particolare; innanzitutto per le sue forme - non convenzionali e ispirate al design industriale - che, come il resto della vettura, sono studiate in ogni particolare per raggiungere un obiettivo che oggi pare quasi impossibile. Ovvero creare un’auto elettrica da famiglia con tutto ciò che serve per muoversi senza pensieri a un prezzo “popolare” ben al di sotto dei 30.000 euro. Un prototipo che sebbene non sia destinato a essere commercializzato nella sua attuale configurazione, è in tutto e per tutto funzionante: tanto che abbiamo potuto guidarlo in anteprima (guarda il video più in basso) per scoprire se la sua filosofia possa effettivamente funzionare su un’auto di serie.
BADA AL SODO - Essenziale è la parola d’ordine della Citroën Oli: tutto ciò che serve e nulla di più. Un concetto che si apprezza ancora prima di salire a bordo, osservando le portiere: nessun rivestimento, ma lamiere in vista con un piccolo bracciolo per appoggiare il gomito e una tasca più in basso per riporre i piccoli oggetti. Una soluzione che permette di risparmiare peso e che funziona: l’ergonomia è buona e non ci siamo effettivamente mai ritrovati a contatto con le parti di carrozzeria. Meno pratici, invece, i finestrini manuali che non scorrono in basso come su tutte le vetture ma si aprono verso l’esterno lasciando passare l’aria solo da una sottile “finestra” di pochi centimetri.
MENO PESO - Semplice, ma pratica la plancia: tutti i comandi più importanti sono raggruppati in alcuni satelliti ai lati del volante (compresa la selezione della marcia avanti e indietro), mentre i comandi della climatizzazione sono disposti chiaramente al centro. Appena sotto, una grande tasca che arriva fino alla zona del passeggero anteriore, mentre sono del tutto assenti i comandi della multimedialità: sulla Citroën Oli non c’è un vero e proprio infotainment, ma soltanto un’interfaccia di connessione agli smartphone dalla quale controllare la riproduzione della musica piuttosto che la navigazione. Tutte le informazioni si visualizzano attraverso un piccolo ma chiaro cruscotto digitale che si cela appena sotto il parabrezza. Davvero comodi i sedili: anche in questo caso l’approccio è innovativo con una leggera struttura tubolare che supporta due morbidi cuscini realizzati con la stampa in 3D. Fanno risparmiare tantissimi chilogrammi rispetto alle tradizionali sedute permettendo alla Oli di raggiungere un peso target inferiore alla tonnellata.
PIÙ AUTONOMIA - Ridurre al massimo il peso era uno degli obiettivi più importanti per proporre un’elettrica a un prezzo concorrenziale: con meno chilogrammi da spostare si può utilizzare una batteria meno capiente (e quindi meno costosa), pur mantenendo percorrenze interessanti. La Citroën Oli è equipaggiata con una “pila” da 40 kWh (non molti se consideriamo, per esempio, che una citycar come la Fiat Nuova 500 ne utilizza una da 42 kWh), ma proprio grazie alla sua leggerezza, la casa francese dichiara un’autonomia teorica di 400 km. Abbastanza, quindi, per varcare i confini cittadini e utilizzare la vettura a 360 gradi. In questa ottica, la Oli non fa sconti in quanto a velocità di ricarica mantenendo come le Citroën elettriche già sul mercato la possibilità di ricaricarsi in corrente continua dalle colonnine superveloci per recuperare buona parte dell’autonomia in poche decine di minuti.
VA NELLA GIUSTA DIREZIONE - Sebbene questo breve test drive e la natura stessa di questo prototipo non ci abbiano permesso di trarre giudizi sulle sensazioni di guida, al volante della Citroën Oli abbiamo immediatamente apprezzato l’ariosità dell’abitacolo e ritrovato la stessa facilità di guida che contraddistingue un po’ tutte le vetture elettriche. Se con la Ami la casa francese ha sperimentato un nuovo modo di intendere la mobilità “verde” con un quadriciclo pratico sì, ma distante dagli standard e dai comfort di una vera auto, la Citroën Oli non comporta grandi rinunce e mette al centro temi ancora troppo spesso sottovalutati come il peso e l’accessibilità: due elementi chiave per rendere concretamente più “green” le auto a batteria e sostenerne la diffusione su larga scala. Quale sarà il futuro di questo prototipo e quando vedremo le sue soluzioni applicate su larga scala ancora non lo sappiamo, ma di certo il suo stile e la sua filosofia saranno importanti nello sviluppo dei prossimi modelli elettrici della casa francese.