TANTI TEMI - Arrivato allo stand del gruppo italo-americano con il suo immancabile maglione, l'amministratore delegato della Fiat Chrysler Automobiles (nella foto), e neo-presidente della Ferrari, ha incontrato la stampa italiana, rispondendo alle domande della folta schiera di giornalisti. I temi sul tavolo erano tanti, dai limiti sempre più bassi di inquinanti imposti dalla Commissione europea, alla crisi economica che attanaglia l'economia e affossa il mercato dell'auto, fino ai nodi politici di casa nostra, con l'articolo 18 e il tfr (trattamento di fine rapporto, ovvero la vecchia liquidazione) in primo piano.
LA COMMISSIONE PRESSA - A chi gli ha chiesto se condivide la preoccupazione del numero uno della Volkswagen Winterkorn, che ha lanciato una requisitoria contro la Commistione europea che intende porre limiti sempre più bassi di CO2, Marchionne ha riposto che il problema è reale, perché costringe i produttori a una rincorsa tecnologica molto costosa, che inevitabilmente si ripercuote sulla produzione e quindii sul costo del prodotto finale.
E IL MERCATO DELL'AUTO? - Gli ultimi dati positivi in Europa fanno ben sperare per il futuro, ha detto Marchionne, che, però, fa notare che continua ad avere dei dubbi sulla possibilità di ripresa a breve del mercato italiano. Si tratta ancora di un mercato non florido,. Che rispecchia le condizioni dell'economia. E dice di sperare che l'ottimismo dell'amministratore delegato di Renault-Nissan Carlos Ghosn che vede un incremento nelle vendite del 3-4% nel 2015 sia realistico. Più fiducioso, l'ad di
Fiat Chrysler, è sul successo della
Fiat 500X, presentata proprio al salone di Parigi, e della sorella Jeep Renegade, per le quali prevede un roseo futuro e afferma che il gruppo è in grado di produrre più 500X dell'obiettivo prefissato e che si aspetta di vendere tutte quelle che è in grado di far uscire dalle catene di montaggio. Se servisse, si potrebbe anche realizzare un'altra linea di produzione.
IL VALORE DEI SALONI - Alla fine anche alcune parole sui temi caldi di questi giorni, tra cui quello del Tfr in busta paga (il trattamento di fine rapporto), che Marchionne appoggia "nonostante costi alle aziende e pure alla Fiat". "Ma ora occorre dare fiducia al governo", conclude Marchionne, "dare liquidità ai consumatori e ai dipendenti, per far ripartire l'economia". E a una domanda sul futuro dei saloni dell'auto, dice che sono irrinunciabili: "il valore dei saloni è indiscusso, sono l'unico punto di convergenza dei produttori, dove è possibile mostrare l'offerta universale". I più importanti in Europa resteranno quelli di Francoforte, Parigi e Ginevra, ma per Marchionne anche quello di Milano a dicembre potrebbe ritagliarsi un suo spazio, perché avrà una formula un po' diversa.