UNA PROVA ESTREMA A TESTA ALTA - Ogni nuova versione della Volkswagen Golf catalizza immancabilmente l’attenzione del mercato. E così è successo per la settima edizione, che - dati di vendita alla mano - ha già confermato di riscuotere i favori del grande pubblico, grazie anche all’ulteriore evoluzione compiuta sul fronte della qualità costruttiva. Dunque, può essere messa a confronto senza problemi con le rivali più autorevoli, come l’altrettanto nuova Mercedes A 200 CDI e la BMW 118d: agili berline a due volumi che hanno dimostrato di sapere affrontare a testa alta qualsiasi prova. Persino quelle più estreme, come questo Supertest al Circolo Polare Artico.

VARIAZIONI SUL TEMA - Le tre vetture alla sbarra, alimentate a gasolio, e con cilindrata compresa fra 1,8 e 2 litri, sono strutturalmente abbastanza simili e hanno una lunghezza compresa fra 426 e 432 cm. Elegante e tradizionale, la BMW 118d è mossa da un quattro cilindri da 143 CV a 4000 giri, è equipaggiata con un raffinato cambio automatico-sequenziale a ben 8 marce ed è l’unica con la trazione posteriore. La nuova Classe A 200 CDI non è neppure lontana parente della precedente e omonima monovolume Mercedes. Ora è una pimpante berlina con un aggressivo look da sportivetta, mossa da un 1.8 a quattro cilindri con 136 cavalli, corredato di un moderno cambio robotizzato a 7 marce. La Volkswagen Golf 2.0 TDI non ha mostrato alcun timore reverenziale verso le prestigiose rivali. Anzi, grazie al suo 2.0 da 150 cavalli, affiancato da un cambio manuale a sei marce, le sovrasta per grinta e prestazioni.

UN VIAGGIO AVVENTURA - Ben 7.500 chilometri in appena una settimana e in condizioni ambientali davvero estreme ci hanno permesso di valutare a fondo le caratteristiche di comfort, affidabilità, praticità e sicurezza delle tre vetture. Dopo averle calzate con le stesse “scarpe” (i pneumatici invernali Yokohama IceGUARD iG30 dotati di mescola artica) per rendere il confronto più omogeneo e contare su un’aderenza all’altezza della situazione, siamo partiti alla volta di Rovaniemi (famosa per essere il paese di Babbo Natale), in Finlandia, attraversando Austria, Germania, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. Un viaggio già impegnativo d’estate, che d’inverno diventa una vera e propria impresa, visto che porta in una regione, la Lapponia finlandese, ove dominano ghiaccio e temperature da brivido (anche inferiori a - 30 °C). Il nostro obbiettivo era concludere la nostra prova nello “Snow Rally Rings”: un centro prove con ben 100 km di piste ricavate su laghi ghiacciati (frequentato sia dai piloti di rally sia dai team di collaudo delle principali case automobilistiche), dove abbiamo rilevato le prestazioni delle tre vetture e il loro comportamento dinamico su fondi a bassissima aderenza.

TRE CARATTERI BEN DEFINITI - Per quanto la BMW 118d sia la più divertente su asfalto per lo sterzo preciso e il temperamento sportivo, sulla neve si è rilevata ostica e impegnativa da gestire al limite coi controlli elettronici disinseriti. Certo non avevamo bisogno di andare fino in Scandinavia per verificare che una trazione posteriore sia più difficile e critica da gestire, ma ciò non toglie che mai come in questa occasione abbiamo dovuto guidare veramente in “punta di forchetta”, agendo su volante e acceleratore con la massima dolcezza per non trovarci sempre di traverso. La Mercedes A è agile e si comporta bene ovunque, ma risulta ancora più equilibrata e redditizia su pista ghiacciata. In particolare ci siamo divertiti parecchio nel passare dal sottosterzo al sovrasterzo: è sufficiente togliere un filo di gas in curva, accentuando l’angolo del volante per farla “partire dietro”, e subito dopo basta una dolce correzione con lo sterzo (docile e preciso) per gestire la scodata nella maniera più redditizia. Anche la vigorosa Volkswagen Golf sa divertire in piena sicurezza. Tuttavia, essendo la più potente e l’unica col cambio manuale, garantisce una risposta all’acceleratore decisamente più pronta, il che accentua la tendenza ad allargare la traiettoria col muso (e per questo deve essere guidata ancor più “di fino”).