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Conti a rischio dei comuni per le multe non incassate

06 giugno 2013

Le lungaggini burocratiche hanno spuntato le armi delle amministrazioni locali.

Conti a rischio dei comuni per le multe non incassate
PAGANO IN POCHI - Le casse dei comuni piangono sempre di più. Ad aggravare la già critica situazione delle finanze locali, ci si mette ora anche il calo della riscossione delle multe. Lo rivela il quotidiano il Corriere della Sera, che porta come esempi i conti delle tre maggiori città italiane. Ecco allora che, dei 281 milioni di euro che il comune di Roma aveva preventivato di incassare nel 2012 da chi aveva violato il codice della strada, ne sono arrivati soltanto 14, il 95% in meno. Va un poco meglio al comune di Milano, che l’anno scorso è riuscito a riscuotere 135 milioni dei 471 attesi, corrispondenti al 28,7%. A Napoli la musica non cambia: dei 294 milioni di gettito stimati per il 2012 ne sono stati effettivamente pagati una quarantina (13,6%); inoltre, degli ulteriori 211 milioni d’arretrati dovuti, ne sono arrivati soltanto nove. 
 
NORME “ALLEGGERITE” - La colpa (o il merito, a seconda dei punti di vista) è del governo che, nel 2011, ha “spuntato” un po’ troppo le armi degli enti preposti alle riscossioni, stabilendo che, nel caso di crediti fino a 2.000 euro, prima che possano scattare ganasce o fermi amministrativi devono essere recapitati due avvisi, per lettera, a distanza di sei mesi l’uno dell’altro. Risultato: chi può, prima di pagare ci pensa due volte, tanto non c’è fretta. Nel frattempo, le casse dei comuni sono rimaste vuote, e c’è addirittura chi ha rinunciato a riscuotere il dovuto. 
 
LO STATO NON HA FRETTA - Di recente si è corso ai ripari, inasprendo leggermente le norme: in primo luogo, abbassando la “soglia di tolleranza” del debito da 2.000 a 1.000 euro; in secondo luogo, accorciando i tempi del recupero coatto, che non può essere disposto se non sono prima passati 120 giorni dalla ricezione di un avviso che illustri quanto va saldato. Il problema è che la norma stabilisce che questi avvisi devono essere spediti via posta ordinaria: uno strumento che certo non brilla, quanto a tempestività, e che non fornisce la prova all’ente creditore che l’interessato abbia effettivamente ricevuto le intimazioni.


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Ritratto di ponch976
7 giugno 2013 - 11:25
numeri che fanno sentire un idiota chi paga le sanzioni..uno stato che premia sempre i più scorretti. rispetto alla questione riscossione delle sanzioni non più in capo ad equitalia, c'è da riflettere sul fatto che dal luglio 2011, quando fu presa questa decisione, la gran parte dei comuni non si sia organizzata per un servizio di riscossione alternativa... forse lo stipendio dei dipendenti pubblici dovrebbe essere condizionato dal raggiungimento degli obiettivi? (sulla carta lo è, in base al dpr 267/2000 ma di fatto non pare proprio esserlo)
Ritratto di andvolante1
7 giugno 2013 - 11:35
per me è già assurdo che un comune si preveda di incassare tot soldi con le multe entro l'anno, già questo per me vuol dire essere in malafede e fa sorgere il sospetto che poi nel campo multe si faccia di tutto, lecito e meno lecito, per arrivare a fine anno alla cifra prevista. Che poi le multe non vengano pagate è un altro discorso forse anche dovuto al fatto che vengono date multe che spesso per chi ha uno stipendio normale sono molto salate mentre chi può xk è molto benestante continua ad infrangere e pagare quelli che per lui sono effettivamente due soldi. Ben venga un sistema di sanzioni in base al reddito.
Ritratto di AyrtonTheMagic
7 giugno 2013 - 12:59
1
E' assurdo!
Ritratto di preoccupato
7 giugno 2013 - 18:41
in italia li pagano gli allocchi, i politici ,di certo se li fanno cancellare.

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