PER GLI ATRI - Secondo quando stabilito dalla Corte di Giustizia Ue nella sentenza C-591/17 la “vignetta” autostradale tedesca (il canone che si paga per fruire delle autostrade) è illegittima per i cittadini Ue. Infatti, questa sentenza stabilisce che il pagamento della vignetta per l’utilizzo delle autostrade tedesche è contrario al diritto di libera circolazione, poiché grava esclusivamente sugli stranieri con veicoli immatricolati in altri Stati membri e non sui tedeschi, che invece non pagano il canone. La vicina Austria, appellandosi al principio che uno Stato membro può proporre un ricorso per inadempimento diretto contro un altro Stato europeo che è venuto meno ai propri obblighi del diritto dell’Unione, ha sollevato la questione alla Corte Europea facendo notare che l’introduzione della vignetta da parte della Germania era illegittima.
SI PUÒ DETRARRE - D’altro canto la Germania nel 2015, predisponendo il contesto giuridico per l’introduzione del canone per l’utilizzo delle infrastrutture (l’importo da pagare si calcola in base alla cilindrata, al tipo di motore e alla classe di emissioni del veicolo), si è ispirata ai principi di “chi inquina paga” e “dell’utente pagante”, decidendo di destinare gli introiti al finanziamento delle infrastrutture stradali. Sulla carta anche i proprietari dei veicoli tedeschi immatricolati in Germania devono pagare il canone, tuttavia, il legislatore ha previsto per loro, che devono corrispondere anche una tassa sugli autoveicoli, una detrazione da questa tassa per un importo pari al corrispettivo del canone delle infrastrutture. Per i veicoli immatricolati all’estero sono invece disponibili bolli di 10 giorni (da 2,50 a 25 euro), di due mesi (da 7 a 50 euro) o di un anno (130 euro al massimo).
I TRASPORTI - La Corte ha quindi constatato che il canone per l'uso delle infrastrutture, combinato con l'esenzione dalla tassa sugli autoveicoli dei residenti, costituisce una discriminazione basata sulla cittadinanza, violando i principi della libera circolazione delle merci e della libera prestazione dei servizi. Infatti, potenzialmente, i veicoli stranieri che trasportano le merci, poiché devono corrispondere un canone, possono aumentare i costi incidendo così sulla competitività.