CESSIONE DELLE EMISSIONI - Se le tue emissioni sono abbastanza basse, te ne cedo un po’ delle mie. Semplificando al massimo, è questo il ragionamento che sta dietro al cosiddetto pooling, ovvero la condivisione delle emissioni, una possibilità che l’Unione Europea lascia aperta alle case automobilistiche per raggiungere l’obiettivo per il 2025, che fissa a 93,6 g/km di CO2 il limite massimo di emissioni medie riguardanti i nuovi veicoli venduti da ciascun costruttore. Chi sfora, viene sanzionato, in modo anche piuttosto pesante. Facendo un esempio banale: se la casa automobilistica X ha emissioni medie di 120 g/km mentre la casa Y ne ha di 60 g/km, le due case possono presentarsi davanti alla UE come X+Y con una media di 90 grammi di CO2 al km, risultando così conformi entrambe alle normative. Tuttavia, al momento sembra fatta solo per l’unione tra Suzuki e Volvo, mentre nessuno dei grandi gruppi automobilistici ha ancora intrapreso questa strada.
MULTE MILIARDARIE - Molti esperti concordano sul fatto che i costruttori nel 2025 dovranno vendere almeno il 20% di veicoli elettrici per riuscire a rientrare entro i nuovi limiti. Per questo Stellantis sarebbe pronta a tagliare la produzione delle auto termiche: vendendo meno vetture a combustione si alza la quota delle elettriche e si abbassa il livello delle emissioni sul venduto. Una soluzione che potrebbe essere vista come masochistica ma che, evidentemente, a conti fatti potrebbe avere dei vantaggi dal punto di vista economico (almeno a breve termine). Il mancato raggiungimento dell’obiettivo comporta infatti una multa di 95 euro per ogni grammo oltre il limite, cifra da moltiplicare per ogni veicolo venduto. In base ad alcune stime, tra cui quella del presidente dell’ACEA e del ceo del gruppo Renault Luca de Meo, le multe potrebbero costare fino a 15 miliardi di euro alle case automobilistiche.
CHI PIÙ CHI MENO - Il gruppo di ricerca ICCT (Consiglio internazionale per il trasporto pulito) ha calcolato che il prossimo anno le case automobilistiche dovranno ridurre in media del 12% le loro emissioni di CO2 rispetto al 2023, passando da 107 a 94 g/km. Per raggiungere tali obiettivi, l’ICCT ha suggerito una serie di partnership ipotetiche tra cui Mercedes-Stellantis, Toyota-Renault-Nissan-Mitsubishi, Volkswagen-Tesla e Ford-Volvo. Sulla base delle vendite dello scorso anno, il Consiglio internazionale per il trasporto pulito ha indicato i gruppi Ford, Volkswagen e Mercedes come quelli più lontani dal raggiungimento degli obiettivi per il 2025, mentre i più vicini tra i grandi gruppi sarebbero BMW e Kia.
COSTA CARO - Il pooling ovviamente è gratis: chi cede i “crediti verdi” si fa pagare profumatamente: per esempio, tra il 2019 e il 2021 l’allora FCA pagò circa 2 miliardi di euro alla Tesla. Un’opzione considerata comunque più vantaggiosa rispetto al pagamento delle multe. Le case automobilistiche avranno tempo fino al 31 dicembre 2025 per stringere eventuali accordi.