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Crisi dei chip: gli USA vogliono tornare a produrre in patria

Pubblicato 31 gennaio 2022

Il Congresso americano sta preparando un finanziamento da 52 miliardi di dollari per aumentare la produzione negli USA e si stanno muovendo i big del settore. Basterà?

Crisi dei chip: gli USA vogliono tornare a produrre in patria

RICONQUISTIAMO LA VETTA - IBM, Intel, Microsoft e Apple: bastano questi nomi (ce ne sono molti altri) per capire quanto l’informatica e l’High Tech debbano agli Stati Uniti d’America. Se dal punto di vista dell’innovazione la potenza USA non si discute, la produzione dei microprocessori si è invece molto ridimensionata, passando dal 40% del totale globale del 1990 all’attuale 11%. Questo ha fatto scattare l’allarme rosso nel governo statunitense, che sta preparando diverse contromosse. Le industrie di Taiwan, Cina e Corea del Sud ormai la fanno da padrone e i contraccolpi della pandemia prima e poi della ripresa, che ha drenato verso altri settori molti dei microprocessori destinati ai veicoli, hanno penalizzato moltissimo l'automotive e hanno fatto capire quanto al situazione sia grave.

CONSULTAZIONI E INIZIATIVE - Si stima che la crisi dei chip farà perdere globalmente 14 milioni di automobili in circa 3 anni (qui per saperne di più) e questo ha indotto, già da un po’ di tempo, a iniziative quali quella messa in atto dal Dipartimento del Commercio, che ha promosso una Request for Information volontaria per identificare i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento dei chip. Questa iniziativa ha visto le risposte di più di 150 aziende, tra le quali quasi tutti i principali produttori di microprocessori e le case automobilistiche.

PRENDERE ATTO CHE… - Fra i risultati “scomodi” citiamo il fatto che la domanda di chip è molto sostenuta ed è superiore del 20% rispetto a quella dell’ultimo anno “normale”, il 2019. L'industria di settore prevede che la domanda supererà l'offerta almeno per i prossimi sei mesi. La stragrande maggioranza delle Fab (sono le fonderie che materialmente producono i chip) produce a più del 90% del massimo, il che significa che gli impianti esistenti non sono in grado di aumentare significativamente la produzione e quindi ne occorrono di nuovi. Il valore mediano delle scorte (è qualcosa di simile a una media) è sceso dai 40 giorni del 2019 a meno di cinque giorni, con durate ancora più piccole in alcuni settori chiave. Ciò significa che se una recrudescenza del Covid, un disastro naturale o un'instabilità politica arresta uno stabilimento di microprocessori anche per sole poche settimane, questo metterebbe a rischio uno stabilimento USA, con rischi per i lavoratori e le loro famiglie.

AZIONI URGENTI - A complicare la situazione si è evidenziato che chip digitali meno moderni, ancora usati nelle automobili, nei dispositivi medici e in altri prodotti, sono quelli che scarseggiano di più. Anche i microprocessori analogici, come quelli utilizzati nell’alimentazione dei dispositivi, scarseggiano così come i circuiti stampati e i componenti discreti come diodi e condensatori. Alcune aziende hanno menzionato prezzi insolitamente alti per i microprocessori acquistati da intermediari, cosa che ha indotto il Dipartimento del Commercio a predisporre accertamenti. Alla luce di questi fattori di rischio e difficoltà oggettive Gina M. Raimondo, segretario Usa al Commercio, afferma che “il finanziamento domestico dei microprocessori è estremamente urgente e la Camera dei Rappresentanti sta preparando l'Innovation and Competition Act che prevede 52 miliardi di dollari in finanziamenti nazionali per aiutarci a creare soluzioni a lungo termine”. Oltre a quest’azione legislativa si segnala l'intenzione di Intel di costruire un mega-impianto da 20 miliardi di dollari e più di 10.000 posti di lavoro: a darne l’annuncio il presidente Biden, il governatore dell’Ohio DeWine e il ceo di Intel Pat Gelsinger. Ford e il colosso dei microprocessori Global Foundries hanno annunciato una partnership per innovare sui chip futuri, aspetto fondamentale dato che i veicoli elettrici richiedono molti più chip rispetto a quelli con motori a combustione interna. GM ha inoltre annunciato una partnership simile con 7 diversi produttori di microprocessori. Basteranno queste azioni a risolvere una situazione che è stata lasciata a sé stessa per decenni?



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Ritratto di Road Runner Superbird
31 gennaio 2022 - 09:57
Hanno concentrato la produzione di componenti essenziali per l'industria solo in un'area geografica, mossa strategicamente sbagliata che ci pone in una posizione debole in eventi di causa di forza maggiore come questo e anche ricattabili da paesi nemici. Errori e sottovalutazioni del passato che hanno considerato solo l'aspetto economico e non quello politico e militare. Bisogna tornare all'autosufficienza per quanto riguarda una buona parte di prodotti, è sbagliato delegare tutta la produzione a paesi terzi.
Ritratto di eMA313
31 gennaio 2022 - 12:15
tutto sommato hai detto una cosa semplicissima e logica. ma come puoi ben intuire, ai vertici di una nazione democratica non si arriva per acume.
Ritratto di Claudio48
31 gennaio 2022 - 10:13
Lavora chi costa meno, questo è l' input del capitalismo manageriale attuale ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E' sbagliato in partenza affidarsi ad un solo fornitore per mere questioni venali, Manager, SVEGLIATEVI !!!
Ritratto di alvolantone
31 gennaio 2022 - 10:26
Bravi. Avete colto con solo un paio di anni di ritardo quanto sempre detto fra i migliori commenti di Al Volante. Prossimo passo accorgersi che col mercato delle batterie state creandovi un cappio ancora più stretto nei confronti della Cina sempre più esclusivista delle materie prime. Poi che le auto elettriche per come pensate attualmente non sono alla portata di tutte le tasche e tanto lo stesso non sarebbero la soluzione alla CO2 globale ma sconquasseranno solo il mercato se imposte burocraticamente invece che farsi strada in maniera naturale. Infine che i touchscreen sono fonte di distrazione alla guida e meglio sarebbero i tasti fisici dedicati invece che dover poi riempire l'auto di costosi adas che devono recuperare quelle distrazioni da touch. Un po' alla volta ci arriverete a tutto.
Ritratto di Oxygenerator
31 gennaio 2022 - 14:06
Ma certo!!! Ma perchè non pensare addirittura ancora più indietro??? Io proporrei l’auto dei Flinstone!! A pedali, che così si buttano giù anche i kili di troppo. Perfetta e non si guasta.
Ritratto di alvolantone
31 gennaio 2022 - 14:52
E non è quello che già succede? Qualcuno usa l'auto perfino per andare a comprare una mezza busta di spesa a 150 metri da casa e poi paga per iscriversi in palestra, e a questi va a finire che li derideresti per quanto eccedono a complicarsi la vita in una cosa che potrebbero gestire come sempre fatto da umani. Allo stesso modo avere un'auto che paghi per avere dei sistemi che provano a tenere la corsia e frenare per te mentre tu spippoli sullo schermo non è allo stesso livello di assurdità? Stai sereno che in tutte le cose c'è un uso intelligente e positivo contro uno dissennato e negativo della tecnologia, quello positivo per la collettività in questo caso sarebbe che alla terza volta che l'auto ha ancora frenato per te allora si blocca e la puoi riaccendere solo il giorno dopo. Vedi che allora si che saresti il guidatore più attento al mondo e un incidente non lo faresti nemmeno se uno ti punta per venirti addosso apposta.
Ritratto di Flynn
31 gennaio 2022 - 15:45
2
Si ma stai calmo !!!
Ritratto di alvolantone
31 gennaio 2022 - 15:57
Grazie dell'appoggio ma non ti preoccupare, nemmeno ci avevo fatto caso che aveva usato i doppi punti esclamativi e i tripli punti interrogativi. Sarà che non mi faccio suggestionare dalla forma e nemmeno ci faccio caso, ma guardo più alla sostanza che uno scrive per ritenerla di più o di meno arcigna.
Ritratto di LoSvizzero
31 gennaio 2022 - 15:58
1
C'è stato un altro che gridava cosi.... voleva solo che la domenica mattina andavi in piazza con una camicia nera e lo salutavi con il braccio destro teso verso l'alto . pare che si chiamasse duce....
Ritratto di Oxygenerator
31 gennaio 2022 - 19:46
@ lo svizzero Per gridare, mi sembra di aver capito CHE BISOGNA scrivere col caps lock ! Le punteggiature qui, io le ho usate, con l’intenzione di dare più enfasi alle mie domande retoriche.
Ritratto di Oxygenerator
31 gennaio 2022 - 19:47
@ Flynn Sono calmo. Cercavo di dare enfasi alle mie domande.
Ritratto di Flynn
31 gennaio 2022 - 19:56
2
@Oxy: in realtà quello che mi sembrasse stesse iniziando ad agitarsi era al volantone
Ritratto di alvolantone
31 gennaio 2022 - 21:17
Più tranquillo di così. Dopo mezzo secondo che mi avevi fatto notare dei suoi punti multipli sia interrogativi e sia anche esclamativi, ho scritto immediatamente che non c'era nessun problema per me. Una compostezza serafica rara da trovare fra i commenti.
Ritratto di Alfiere
31 gennaio 2022 - 10:27
2
Capitalismo avido per nulla lungimirante e interessi nazionali ormai delegati a posizioni subordinate. Poi succede che un solo paese può tenere per i gioielli mezzo mondo.
Ritratto di Quello la
31 gennaio 2022 - 10:31
Andata e ritorno sono ciclici. Oggi siamo nella fase "tutto a casa nostra", ieri eravamo nella fase "mondo interconnesso". E nel passaggio intermedio ci sono i consumatori e - soprattutto - i lavoratori. Certo la miopia politica è quantomeno imbarazzante, ma io non sono convinto sia miopia, ma scelta consapevole basata sul costo del prodotto. Oggi si dice "facciamo in casa", ma domani quando si vedrà che fatto in casa costa il doppio... o paga pantalone (50 miliardi, appunto) o si torna ad acquistare dove costa meno.
Ritratto di stefbule
31 gennaio 2022 - 10:36
12
Meno male che c'è una nazione che ha capito che rimanere ostaggi di una sola ha fatto un bel danno e cerca di riorganizzarsi (anche se fino a poco tempo fa faceva comodo anche a loro). Speriamo lo facciano in fretta e speriamo che qualcun'altra li segua..
Ritratto di rosa rosae rosae
31 gennaio 2022 - 11:21
Per un lungo periodo hanno trovato convenienza e avranno fatto ottimi guadagni sul risparmio ottenuto. Le cose belle non durano per sempre però.
Ritratto di otttoz
31 gennaio 2022 - 12:26
anche l'europa torni a produrre in europa anzichè dare sussidi ai disoccupati e finanziare i guerrafondai cinesi e nordcoreani
Ritratto di alex_rm
31 gennaio 2022 - 12:59
Adesso i nodi vengono al pettine,ma oramai i cinesi
Ritratto di Lorenz99
31 gennaio 2022 - 21:51
REAZIONE TUTT'ALTRO CHE RAPIDA, CHISSÀ SARÀ L'ETÀ DEL PRESIDENTE.... INVECE LA UE È ANCORA IN LETARGO, L'UNICA SPERANZA È CHE RENAULT E VW RIESCANO A SVEGLATE I LORO AZIONISTI STATALI. MI SEMBRA CHE IN USA SI PUNTI ANCORA AL VECCHIO METODO DI COLPI DI STATO INDOTTI E CONSEGUENTI GUERRE ACCIDENTALI, MA LA CINA HA APERTO UNA VIA NUOVA, CHE CONQUISTA IL MONDO SENZA CARRI ARMATI E BOMBE, ARMATI SOLODI MERCANTILI E CONTAINER, E SPECULAZIONI LUNGIMIRANTI (PORTI E FABBRICHE IN AFRICA,MINIERE DI LITIO,MICROCHIP,TAMPONI,MASCHERINE ECC.)
Ritratto di Paolo-Brugherio
1 febbraio 2022 - 15:51
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Si delocalizza tutto, dai microchip ai ferri da stiro, ma non per far pagare meno al consumatore, ma solo per aumentare i profitti. Negli anni '70 gli stereo erano Philips, Marantz, Akai, Grundig, Dual, Yamaha, Sansui, Pioneer... i TV erano Saba, Philips, Sony: tutti apparecchi progettati e costruiti nei paesi d'origine. Con questo non voglio dire che i cinesi non siano bravi come assemblatori, anzi! Ma un conto è avere il compiacimento di possedere un amplificatore made in USA ed un altro conto è avere in casa un inflazionatissimo made in China, al di là del marchio che ci applicano sopra.
Ritratto di Miti
1 febbraio 2022 - 21:22
1
L'america vuole che torna a casa l'industria dei chip ? Ahahahah ahahahah ahahahah... Da tanto che non sento una barzelletta così valida. Ahahahah ahahahah ahahahah ahahahah ahahahah....