DESIGN CHE CAMBIA - Strisce lucide, cornici brillanti, profili lucenti: le cromature hanno vissuto il loro periodo d’oro negli anni ‘50 e ‘60 ma sono ancora ben presenti in tutta l’attuale produzione automobilistica. Questo stato di cose potrebbe però cambiare, almeno nei Paesi dell’Unione Europea. Il 13 luglio la Commissione ha infatti proposto un nuovo regolamento sullo smaltimento dei veicoli a fine vita: le nuove norme, che sostituiscono la direttiva 2000/53/CE sui veicoli fuori uso e la 2005/64/CE che regolamenta riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei veicoli a motore, sono in linea con il Green Deal europeo e con il piano d'azione per l'economia circolare. Dato che il cromo, come il piombo, sono considerati tossici, ecco che il cromo esavalente usato nelle cromature non potrà più essere presente nelle automobili, influenzando in maniera rilevante il design così come lo conosciamo ora.
UNA MONTAGNA DI RIFIUTI - L’UE comunica che ogni anno, più di 6 milioni di veicoli raggiungono la fine del loro ciclo di vita e vanno quindi trattati come rifiuti con una certa tossicità. Una gestione inadeguata dei veicoli a fine vita crea inquinamento e costa denaro ma una progettazione accorta potrebbe rendere lo smaltimento più facile, economico e rispettoso dell’ambiente. L'industria automobilistica è uno dei settori a più alta intensità di risorse e quindi il recupero dei materiali sarebbe economicamente interessante. Il settore automobilistico europeo rappresenta il 10% del consumo complessivo di plastica, il 17% della domanda di acciaio, il 6% del consumo di rame, e impiega circa 2 milioni di tonnellate all'anno di alluminio. Considerando che l'elettrificazione dei veicoli aumenterà la domanda sia di rame sia di materie prime critiche quali le terre rare, il rendere i nuovi veicoli più sostenibili e consoni all’economia circolare è essenziale per diminuire la dipendenza europea dagli altri Paesi, ridurre l'impatto ambientale legato all'estrazione e alla lavorazione delle materie prime e facilitare il riutilizzo e il riciclaggio dei veicoli che raggiungono la fine della loro vita.
BRILLANTE E PERICOLOSO - Fra i materiali nel mirino della UE c’è, per l’appunto, il cromo esavalente, che è un noto cancerogeno perché le emissioni prodotte durante la placcatura sono accusate di indurre il tumore ai polmoni. È possibile ridurre queste emissioni ma il processo usa anche sostanze polifluoroalchiliche, i famigerati e tossici PFAS. Le cromature avranno quindi vita difficile in Europa ma anche in California sono allo studio misure simili e quindi l’aspetto delle automobili potrebbe cambiare così come la differenziazione dei modelli: quelli di fascia superiore hanno generalmente più cromature. Se pensiamo a quanti oggetti comuni sono cromati, dalle chiavi ai rubinetti fino alle manopole e alle lampade,ci rendiamo conto quante conseguenze avrebbe un divieto esteso. Un'alternativa potrebbe essere il cromo trivalente meno tossico, o usare alluminature invece che cromature.
UN CAMBIO DI PROSPETTIVA - Gilles Vidal, a capo del design della Renault (già nel 2018, quando era in Peugeot, proponeva l’uso del legno e dell’ottone al posto delle cromature), ha detto ad Autocar che auspica che vengano esplorati nuovi materiali invece di usare cromature alternative. Le sue parole sono chiare: "Ci sono soluzioni non inquinanti allo studio, ma spero che riusciremo ad allontanarcene. È ora di cambiare il gioco e ragionare oltre il cromo, ci sono alternative più sostenibili”. Vidal ha evidenziato l'uso da parte di Renault di finiture in ardesia e sughero, soluzioni che si aggiungono all’uso del 60% di Alcantara riciclata; il restyling dell’Arkana, per esempio, ha eliminato diverse cromature (qui la notizia).