PAROLA D’ORDINE: ACCESSIBILITÀ - “Vogliamo rendere la mobilità il più accessibile possibile, il che significa una cosa sola: vendere auto che costano meno delle altre. Le auto più economiche oggi sono quelle con motore termico, perciò non c’è nulla di strano se all’interno del gruppo Renault il nostro sia il marchio con il minor numero di modelli a batteria”. Queste le parole concise e pragmatiche con cui l’amministratore delegato della Dacia, Denis Le Vot (nella foto sopra), in un incontro con la stampa a margine del Salone di Parigi, ha riassunto lo “spirito” e il ruolo del marchio di cui è al comando dalla primavera del 2023.
TEMPO AL TEMPO - “Sempre che le cose non cambino, in Europa le auto elettriche diventeranno obbligatorie tra undici anni, quindi abbiamo ancora tempo”, ha detto Le Vot. Ma questo, assicura il manager francese, non significa che la Dacia farà da spettatrice alla trasformazione della mobilità: “La nostra prossima auto elettrica dopo la Spring sarà la Sandero, nel 2027. Nel giro dei prossimi due anni le Renault R4 e Twingo elettriche saranno già in produzione e noi avremo il vantaggio di poter scegliere le soluzioni tecniche e tecnologiche più adatte per le nostre auto”.
ELETTRICHE SÌ, MA SEMPLICI - Ma come saranno, le nuove auto elettriche della Dacia? Se una vettura con “una batteria che promette di percorrere 800 km e di ricaricarsi in un quarto d’ora”, al momento, è pura speculazione, per non dire fantascienza, Le Vot non ha dubbi sul fatto che “tra un anno avremo elettroniche di potenza meglio integrate rispetto a oggi, più tutta una serie di innovazioni che ci consentiranno di offrire soluzioni semplici per utilizzi semplici”.
ACCOPPIATA VINCENTE - Per l’elettrico, comunque, non sembra esserci grande fretta. Nell’economia del marchio e del gruppo Renault, infatti, ci sono temi più urgenti. Uno dei più importanti è l’accoppiata tra l’ibrido e il GPL, che promette di tagliare le emissioni di CO2 del 20% e, tra l’altro, potrebbe avere ricadute positive importanti anche in Italia, dove oggi vanno a GPL quattro Dacia su dieci. “Torniamo al punto di partenza: la logica è sempre quella dell’auto accessibile. E il GPL costa la metà rispetto alla benzina”, ha concluso Le Vot.