NUOVI MODELLI - “Dazi alle auto elettriche? Nessun problema, cominciamo a mandare in Europa le ibride”. L’aumento delle tariffe di importazione che l’Unione Europea ha deciso di applicare alle vetture elettriche costruite in Cina (qui per saperne di più) ha portato a un cambio di strategia da parte delle case automobilistiche cinesi: già alla fine del 2024 le auto ibride mandate in Europa saranno cresciute del 20% e dal prossimo anno l’aumento previsto è ancora maggiore. Secondo gli analisti, le mosse dei costruttori cinesi per contrastare i dazi comprenderanno quindi non solo lo spostamento della produzione e dell’assemblaggio in Europa (come già stanno facendo alcune aziende), ma anche lo sviluppo di nuovi modelli dotati di un motore a combustione destinati ai nostri mercati, soprattutto ibridi plug-in.
IBRIDE SU, ELETTRICHE GIÙ - Stando ai dati della China Passenger Car Association, da luglio a ottobre 2024 le esportazioni di veicoli ibridi verso l’Europa sono più che triplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo le 65.800 unità. Questo aumento, registrato negli ultimi mesi, ha invertito una tendenza al calo delle vendite per le auto cinesi che invece si era registrata nel 2023 e per il primo semestre dell’anno. Le esportazioni di vetture ibride (sia plug-in che full) rappresentano nel terzo trimestre dell’anno il 18% di tutte le vendite in Europa, raddoppiando di fatto il 9% fatto registrare nel primo trimestre. Parallelamente, nello stesso periodo, la quota delle elettriche pure è scesa dal 62 al 58%.
LOW COST, MA NON TROPPO - Secondo gli analisti, i prodotti cinesi potrebbero stravolgere il mercato delle vetture plug-in in Europa, finora dominato da case europee e giapponesi. Anche la BYD, che fino a poche settimane fa aveva proposto unicamente veicoli elettrici, ora offre la Seal U (nella foto sopra) con il quattro cilindri 1.5 a benzina unito a un’unità elettrica. Altri colossi cinesi potrebbero fare lo stesso: la Saic ha dichiarato di pianificare prodotti con diversi sistemi di propulsione per il mercato europeo, mentre la Geely ha rinnovato la Lynk & Co 01 con un nuovo powertrain ibrido plug-in. Stando a quanto affermano gli esperti di economia applicata al settore automotive, non dobbiamo però aspettarci l’arrivo di auto plug-in cinesi a prezzi stracciati, fuori mercato rispetto alle controparti europee e giapponesi: le aziende cinesi potrebbero infatti agire con maggiore cautela rispetto al passato, per non rischiare nuovi dazi da parte della UE.