UNA PROPOSTA - Il settore dell’auto è uno di quelli più colpiti della pandemia. I costruttori stanno cercando di mettere in atto delle misure per uscire da questa crisi che sta suscitando sempre più preoccupazione. In queste situazioni lo strumento incentivi all’acquisto di nuove automobili sembra essere lo strumento più adatto, ma il Decreto rilancio, nella sua prima stesura, non ne ha tenuto conto. In queste ultime ore utili per presentare gli emendamenti al Decreto rilancio, la sottosegretaria allo Sviluppo, Alessia Morani (Pd), propone l’introduzione di un incentivo che sul 2020 e 2021 consenta di smaltire lo stock di auto prodotte che hanno comunque standard elevati per la riduzione delle emissioni. Secondo la sottosegretaria questa è una misura necessaria poiché stima che nei piazzali restano 350.000 veicoli prodotti prima della crisi e non ancora venduti.
LE ASSOCIAZIONI - Tutte le più importanti associazioni della filiera automotive italiana (Anfia, Unrae e Federauto) hanno espresso nelle scorse settimane grande preoccupazione per le scelte fatte dal Governo, nel recente Decreto rilancio, chiedendo a gran voce interventi a favore del settore. Per queste associazioni di categoria è incomprensibile che in Italia non si faccia nulla per salvaguardare il settore dell’auto, che già versava in uno stato di salute tutt’altro che invidiabile. Il presidente dell'Anfia, Paolo Scudieri, aveva chiesto "un intervento ad hoc" per il settore dell’auto già è messo a dura prova dalla transizione tecnologica e produttiva.