DA FRISCO A NEW YORK - Dici coast to coast e pensi all'avventura, a una linea d'asfalto che raccorda l'Oceano Pacifico all'Atlantico solcando gli Stati Uniti. Che sia moto, auto o qualsivoglia altro mezzo di locomozione, poco importa: è una sorta di esperienza mistica, per i cultori del genere. Di evasione dalla società, come quella di Kowalski nel film Punto Zero (1971), vero e proprio inno alla fuga pur se disperata; di ribellione, come quella di sapore hippie di Easy Rider (1969). Stavolta c'è un viaggio, compiuto in nove giorni e durato 3.500 miglia (più di 5.500 km) che ha portati un'Audi SQ5 da San Francisco a New York. Detta così non sembra granché: si parla di una suv moderna, potente, confortevole, ben poco epica, se si vuole sovrapporre questa chiave di lettura alla tematica del viaggio. Il particolare non da poco è che quest'Audi è dotata di sistemi di guida autonoma: in altri termini, ha completato il primo coast to coast della storia con il pilota automatico. Il che rivaluta alquanto l'impresa.
PERCORSO DA SUD - Preparata dalla Delphi Automotive, che fornisce componenti ed elettronica a moltissime case automobilistiche, questa specialissima Audi Q5 ha fatto tappa nel convulso traffico di Los Angeles, a Dallas, ha attraversato le cittadine rurali del sud Stati Uniti, New Orleans, poi su verso nord a Washington e New York. Secondo la casa, ha viaggiato "senza problemi anche di notte, in mezzo a traffico pesante e cantieri, su strade da due a sei corsie".
RAGIONA E ACQUISISCE - Al posto dell'uomo, radar, Gps, un sistema Lidar incorporato nella carrozzeria per rilevare attraverso un laser la distanza di oggetti e superfici, telecamere per accorgersi di pedoni, veicoli e ostacoli, sistemi di comunicazione tra veicolo e veicolo e tra veicolo e infrastrutture, oltre a un software per coordinare i vari sottosistemi. E parecchia capacità di storage per acquisire i dati che serviranno ad affinare ulteriormente, in collaborazione con l'Audi, le auto che un domani neanche tanto remoto guideranno da sole.