CONSUMATORI UNITI - Stando a quanto riportato da RT News più di 300.000 persone in Germania hanno deciso di unirsi nella causa collettiva contro la Volkswagen citando il colosso tedesco per danni a causa della manipolazione delle emissioni conseguente allo scandalo Dieselgate, scoppiato nel 2015. I termini di presentazione della Class Action scadevano il 31 dicembre 2018. La class action contro la Volkswagen è stata avviata il 1° novembre 2018 dal sindacato tedesco per la tutela dei diritti dei consumatori (VZBV) e dall'All-German Car Club (ADAC), l’equivalente tedesca della nostra ACI. L'azione di gruppo della Vzbv è stata resa possibile da una modifica alla legge tedesca che dal 1 novembre 2018 permette ai clienti delusi di intentare azioni legali collettive nei confronti di una società; prima ciò non era possibile e quindi i giudici dovevano esaminare singolarmente gli esposti.
PARITÀ CON GLI USA - L’accesso alla causa collettiva era consentito a tutti coloro che hanno acquistato auto diesel della casa costruttrice con motori EA189, sigla che comprende un’intera famiglia di turbodiesel common rail come il 2.0, il 1.6 e il 1.2 TDI che sono stati coinvolti nello scandalo dieselgate. I querelanti cercano di dimostrare che l'azienda ha deliberatamente danneggiato i propri clienti attraverso la manipolazione delle emissioni. Inoltre, questa azione di gruppo spera di ottenere parità di trattamento rispetto agli Stati Uniti, dove la legge, molto più severa rispetto all'Europa, ha imposto al gruppo Volkswagen di riacquistare le vetture truccate o, in alternativa, di offrire un rimborso economico ai clienti coinvolti. I clienti del Gruppo Volkswagen del Vecchio Continente si sono dovuti invece accontentare solo delle modifiche della vettura, generalmente via software e quindi anche poco costose, senza alcun rimborso. Stando a quanto dichiarato dal portavoce dell'Ufficio Federale Tedesco di Giustizia, il numero finale di querelanti nella prima azione collettiva contro una società in Germania sarà ben al di sopra dei 300.000, infatti, al 28 dicembre, erano 294.000 i proprietari di VW che si erano uniti alla causa e molti altri reclami sono stati presentati negli ultimi tre giorni del 2018.
SI TRASCINA DAL 2015 - Lo scandalo Dieselgate sulle emissioni è scoppiato nel 2015, anno nel quale la Volkswagen è stata costretta ad ammettere di aver installato, in alcune sue auto diesel, centraline che erano in grado di riconoscere se le vetture venivano sottoposte ad un test, nel qual caso venivano attivati i sistemi di trattamento degli ossidi di azoto (NOx), che però venivano spenti nella guida normale. Questo ha permesso di superare illecitamente i test di omologazione a motori che probabilmente non lo avrebbero mai passato. L'ammissione del sistematico illecito ha fatto crollare le azioni dell'azienda, oltre a portare a multe per miliardi di euro negli Stato Uniti. Inoltre gli investitori del colosso tedesco hanno fatto causa per danni per quasi 11 miliardi di dollari.