LENTAMENTE, MA SI PROCEDE - Altro passo avanti per la Volkswagen nel pur tribolato cammino per la regolarizzazione dei veicoli con motori turbodiesel dotati del sistema funzionante con il software in grado di modificare il funzionamento dei sistemi di trattamento degli scarichi a seconda se l’auto sta effettuando il test per rilevare consumi ed emissioni o stia invece viaggiando normalmente. Il KBA, l’ente tedesco che si occupa di trasporti anche per quel che concerne le omologazioni, ha approvato la proposta della Volkswagen per le modalità da seguire per modificare i modelli Passat (nella foto), CC ed EOS mossi dal motore EA189 di due litri. Complessivamente si tratta di circa 800 mila veicoli.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE - Come si ricorderà l’intera vicenda ha interessato 11 milioni di veicoli nel mondo, di cui 8,5 milioni in Europa. Sinora ad aver avuto l’ok del KBA sono stati a gennaio gli interventi di richiamo sui pick up Amarok e ad aprile 15 mila Golf TDI Blue Motion. Sempre con il turbodiesel EA189 2.0. Il benestare per le Passat era stato in un primo momento sospeso perché si era constatato che l’operazione proposta dalla Volkswagen dava luogo a un aumento dei consumi, mentre l’impegno della casa è di provvedere alla regolarizzazione dei veicoli eliminando il software incriminato senza modificare, i livelli precedenti di emissioni, rumorosità, consumi e prestazioni omologati. Nel comunicare della nuova approvazione del KBA la Volkswagen ha affermato che entro l’anno saranno effettuati i richiami per circa un terzo degli 8,5 milioni di veicoli interessati al problema (con motori 1.2, 1.6 e 2.0). Ciò anche se il responsabile delle vendite Fred Kappler la settimana scorsa ha detto che al momento sono stati compiuti soltanto 50 mila interventi.
NUOVE AUTORIZZAZIONI E RITARDI - Oltre a ciò, la casa tedesca ha aggiunto che conta di ricevere entro breve dal KBA altri benestare riguardanti altri modelli con motore 2.0, in questo caso di grande diffusione. Ciò mentre i richiami delle vetture con il motore 1.2 previsti per il secondo trimestre dell’anno sono stati rinviati, senza peraltro dire a quando.