QUESTIONE DI FEELING - Alcune donne preferiscono scarpe basse e confortevoli, altre al “tacco 12” proprio non possono rinunciare. E poi ci sono quelle che scelgono la via di mezzo. Queste le possibilità per chi ama andare a piedi, ma quando si tratta di mettersi al volante, quali sono le “scarpe” da far indossare alla nostra auto? Ce lo siamo chieste in una giornata con la Bridgestone, nella quale abbiamo scoperto di più sul mondo dei pneumatici e, soprattutto, abbiamo apprezzato a parità di misura i vantaggi dei tre “pilastri” del produttore giapponese, le gamme Adrenalin, Potenza e Turanza.
VOGLIA DI CONOSCERSI - L’originale esperimento fa seguito a uno studio condotto nel 2013 dalla sede centrale della Bridgestone Europe a Bruxelles, che ha coinvolto 8mila utenti (con questionari online) di cui puntava a conoscere meglio le esigenze in fatto di guida: ci sono diverse tipologie di automobilisti, ognuno con aspettative diverse sulle gomme. Per questo occorre poter proporre un’ampia offerta di prodotti. E il test (anche in pista) a cui siamo state sottoposte insieme ad altre giornaliste voleva proprio dare risposta alla domanda: “E tu di che gomma sei?”
SI PARTE CON LO SHOPPING - Prima tappa, Aprilia, in un punto vendita First Stop (il network di gommisti che fa capo alla Bridgestone): a noi signore della stampa è stato offerto un momento di shopping insolito e forse poco al femminile, ma non poi del tutto. Splendevano, infatti, gli scaffali del negozio, e anche nell’officina annessa mancava qualsiasi traccia di grasso, mentre barattoli e bottiglie per il cambio olio sembravano quasi comporre una natura morta.
TORNIAMO A SCUOLA - Dopo il piacere, lezione di ingegneria del pneumatico all’Educational Center Bridgestone di Aprilia. Prima impariamo a “leggere” una gomma in base alle dimensioni, e quindi a larghezza, altezza di sezione e diametro, poi ne scopriamo l’età leggendo il Dot: un codice impresso sul fianco, le cui ultime quattro cifre indicano la settimana e l’anno di produzione del pneumatico. Apprendiamo quanto sia importante controllare periodicamente la pressione delle gomme (invece il 78% degli automobilisti europei non lo fa), un dato che incide sul profilo del pneumatico, e la profondità del battistrada. Operazione semplice, quest’ultima, anche senza l’aiuto di un esperto del settore: tra i tasselli ci sono degli indicatori di usura, segnalati da un triangolino sulla spalla, che evidenziano quando si è raggiunto il limite di sicurezza.
PASSIAMO ALLA PRATICA - Infiliamo le tute da meccanico e partiamo con la prima prova pratica, simulando un cambio gomme a seguito di una foratura (per fortuna non in una strada trafficata, ma sui piazzali del centro prove europeo della Bridgestone). Divise in due squadre, e armate di cric e chiave svitabulloni, ci lanciamo nell’impresa di cambiare un pneumatico: la difficoltà sta subito nel capire il funzionamento del sollevatore in dotazione della macchina. Ma la necessità aguzza l’ingegno e le componenti di entrambe le squadre scelgono come alleata dell’ultimo minuto l’astuzia, che suggerisce l’impiego… di un sollevatore professionale, preso in prestito dall’officina Bridgestone. Mentre – raccomandano dall’azienda – per usare adeguatamente il cric, la prima cosa da fare è leggere il libretto di manutenzione.
COMODE QUESTE RUN FLAT… - Altra foratura, ma stavolta proviamo a percorrere qualche centinaio di metri, prima con gomme normali e poi con pneumatici dotati di tecnologia run flat. La differenza in fatto di stabilità di marcia e di rumorosità è plateale. Mentre nel primo test qualunque manovra mette soggezione, con gomme run flat accelerare, frenare e sterzare non sono un problema. Questione di sicurezza quindi, che al centro laziale della Bridgestone è parola d’ordine.
PAROLA AL PILOTA - Dopo pranzo si torna a lezione, stavolta con Stefano Modena, ex di Formula 1 e attuale referente per i collaudi alla Bridgestone. Argomento? La differenza di guida da tenere su asciutto e bagnato. Uscite dall’aula, si torna nuovamente in pista per provare la guida su tre vetture identiche, Volkswagen Golf 1.6 TDI, con pneumatici della stessa misura (225/40 R 18) ma differenti per modello: Potenza Adrenalin RE 002, Potenza S001 e Turanza T001.
IL NOSTRO GIUDIZIO - L’Adrenalin è un pneumatico reattivo, che porta al limite le capacità di guida. Sembra di stare al volante di un go kart. È decisamente… adrenalinico e per questo richiede sul bagnato una guida estremamente attenta per non rischiare di esagerare con la velocità e di andare prima in sottosterzo (il muso tenderebbe ad allargare la traiettoria, se non intervenisse l’Esp) e poi in sovrasterzo (la coda sfuggirebbe per la tangente). Il Potenza S001 è un pneumatico “completo” che massimizza le prestazioni del veicolo senza essere esasperato, mentre il Turanza T001 è un prodotto confortevole per una guida armoniosa ovunque, caratterizzato da bassa rumorosità, e (stando ai dati della Bridgestone) da ridotti consumi carburante e da una lunga durata. Tutti buoni motivi per farlo preferire agli automobilisti del sondaggio fatto in Europa. Noi, invece, alla domanda “E tu di che gomma sei?” risponderemmo, dopo averle provate: “Potenza S001”.