DI SICUREZZA STRADALE si parla solo a sprazzi, più che altro quando delle giovani vite spezzate fanno notizia in televisione o sui social. L’argomento, però, merita qualche riflessione di carattere più ampio. L’Istat ha comunicato che nel 2023 ci sono stati 166.525 incidenti di una certa gravità, con 3039 morti e 224.634 feriti: una tragedia che è costata alla comunità 22,3 miliardi di euro, l’1% del pil. Più di tutto, però, fa pensare quanto poco cambino i numeri col passare del tempo: guardando al 2019, anno di riferimento perché pre-pandemia, i sinistri sono calati del 3,3%, le vittime del 4,2%.
A COSA SERVONO TUTTI I MIGLIORAMENTI nelle auto e nella viabilità se i risultati sono questi? Dato che le principali cause degli incidenti sono la distrazione e le precedenze non rispettate (spesso conseguenza di una guida disattenta), viene spontaneo dare la colpa all’uso improprio dei cellulari. Tutto vero, ma un po’ di responsabilità va anche ai progettisti, che si erano fatti prendere la mano con comandi “touch” e sistemi multimediali arzigogolati. Sembra, comunque, che la tendenza si sia invertita: molti dei modelli più recenti segnano il ritorno a tasti e manopole facili da usare, con la massima semplificazione possibile dei menù.
QUALCHE DUBBIO RESTA sugli aiuti alla guida, e mai avremmo pensato di doverlo scrivere, data l’importanza che riconosciamo all’elettronica nel migliorare la sicurezza. Il fatto è che, mentre i dispositivi introdotti molti anni fa (pensiamo all’Abs e all’Esp) entrano in gioco solo in casi estremi, alcuni dei sistemi più moderni intervengono di continuo con avvisi sonori, rendendo stressante la guida (e, alla fine, distraendo). Anche qui i progettisti hanno trovato una soluzione, adottando tasti “scorciatoia” per disattivare gli ausilii elettronici che diventano fastidiosi. È la mossa giusta? Diciamo che è la “meno peggio”: attendiamo con fiducia ulteriori affinamenti, che evitino di dover spegnere sistemi di per sé utili (e che abbiamo pagato) pur di poter guidare in pace.
DA QUESTO NUMERO, il prezzo di alVolante cresce di 50 centesimi. Mezzo euro... è tanto oppure no? Vedete voi. La cifra equivale a neanche metà caffè al bar ogni mese. E poi, chi altri può offrirvi per due euro e 50 quasi 300 pagine con prove strumentali, inchieste, approfondimenti, anticipazioni (che ne dite delle 110 novità di questo numero?) e un listino così ricco e facile da consultare? Come dicevamo: vedete voi.
MdF