UNA CLIENTE SPECIALE - Ha il colore dei campioni, l’ultima Lotus Elise uscita dai cancelli della fabbrica di Hethel. Ad attenderla a braccia aperte, col cuore in gola, Elisa Artioli. Ventotto anni da Bolzano (ma per studio e lavoro ha vissuto anche in Inghilterra, Austria e Spagna), Elisa, appassionatissima di auto sportive e amante della bella guida, non è una cliente qualunque: avete presente la bimba di due anni e mezzo che al salone di Francoforte del 1995 sbucò da sotto il telo che nascondeva la nuova Lotus aggrappandosi al volante con un sorriso e una t-shirt bianca e gialla con su scritto “I am Elise”?
ARGENTO E ORO, I COLORI DI UNA VITA INSIEME - Dopo averle dato il nome - romantica idea di Romano Artioli, innamoratissimo della sua nipotina e artefice della rinascita della Lotus, che aveva rilevato sull’orlo del fallimento dalla General Motors nel 1993, la vita di Elisa è cambiata per sempre. Per qualche anno, da piccola, ha vissuto a Hethel con il nonno, che a produzione avviata pensò bene di prelevare per lei dalla linea di montaggio un esemplare argento metallizzato in attesa che raggiungesse l’età per poterla guidare. Da allora, Elisa e la sua Elise, ben presto ribattezzata “Eli”, come una sorella gemella, sono diventate come il pane il burro: inseparabili. “Con lei ho imparato a guidare ed è tuttora la macchina sulla quale mi trovo più a mio agio”, ci racconta per telefono dall’Inghilterra, dove ha appena ritirato le chiavi della sua fiammante Final Edition in livrea Championship Gold. Un colore che riprende i toni dorati della Lotus Elise 260 Cup e si riallaccia alle tinte nero-oro delle Lotus di Formula 1 griffate John Player Special. “È perfetto accanto al silver della mia S1”, osserva Elisa, che non vede l’ora di mettersi al volante, “anche se prima dovrò imparare a conoscerla bene, perché pur conservando la purezza del modello classico e avendola già guidata in pista in un corso di guida con la Lotus Driver Academy ha il doppio dei cavalli, e in rettilineo si sentono tutti”.
UNA LEGGEREZZA CHE FA EMOZIONARE - Non la userà come auto di tutti i giorni e la tratterà “come un gioiello”, la sua nuova Elise color oro, giura Elisa, ma la presenza del climatizzatore, assente sulla sua S1, non lascia alibi nemmeno per i tour estivi più caldi e assolati che la ventottenne bolzanese organizza portando avanti con entusiasmo ed energia il progetto Delightful Driving, giovane realtà specializzata nell’organizzazione di eventi, tour, slalom e giornate in pista per appassionati. Aria condizionata a parte, quel che non è cambiato di una virgola sono le sensazioni che si provano una volta sdraiati (altro che seduti…) al posto di guida. “È tutta una questione di leggerezza, senza dubbio l’eredità più grande del modello originale - spiega Elisa -. La Lotus Elise è la dimostrazione che non servono per forza tanti cavalli per divertirsi ed emozionarsi al volante di un’automobile”.
NUOVI SOGNI DA INSEGUIRE - Colin Chapman, da lassù, sicuramente approverà sorridendo sotto i baffi, mentre la Lotus, chiusi i capitoli Elise, Exige ed Evora, è pronta a tuffarsi a capofitto nella sfida della transizione ecologica, preparandosi al cambiamento più radicale della sua storia. Insomma i tempi cambiano e le auto pure, ma le emozioni, in casa Artioli, rimangono quelle di una volta, fortissime e impregnate di benzina. “Ho imparato dal nonno che dobbiamo rincorrere i nostri sogni, e questo lo devo a lui”, scrive romanticamente Elisa nella lettera aperta dedicata alla Lotus Elise. Una macchina che, per lei, resterà per sempre un qualcosa di molto difficile da spiegare, perché “è una parte importante della mia famiglia e della mia vita, e tutto ciò che sono e faccio oggi lo devo anche a lei”.