GUARDIA ALTA - Il Covid-19 continua a fare paura, ma nelle scorse ore i tecnici hanno lasciato trasparire un po' di ottimismo: i provvedimenti delle Istituzioni sembrano dare i primi effetti e così, dopo giorni di crescita incontrollata, i nuovi casi sono aumentanti ad un ritmo meno sostenuto. È una buona notizia, ma tutti gli esperti invitano a non abbassare la guardia. Ecco allora che alcune città, nelle Regioni in cui vigono minori restrizioni, rendono più severi i controlli e le misure per evitare i contagi, soprattutto in vista del weekend.
MENO LIBERTÀ - Come riporta Il Corriere della Sera, Firenze sta valutando di vietare l’accesso alle piazze con maggior afflusso di persone, mentre Roma ha deciso di contingentare gli accessi alle vie dello shopping. A Bologna, dove era già vietato l’accesso e lo stazionamento nelle piazze San Francesco, Verdi e una parte di Aldrovandi, da oggi sono proibite le manifestazioni: salterà quella di sabato 14 delle Sardine. Inoltre, il sindaco di Verona ha prorogato fino al 23 novembre l’ordinanza anti-assembramento, con la quale vieta l’accesso a piazza Castelvecchio e l’utilizzo delle panchine in alcune aree della città.
RISCHIANO IN 4 - Tuttavia, se la situazione è sotto controllo in alcune città e Regioni, in altre pare sul punto di peggiorare: il Ministro della Salute, Roberto Speranza, venerdì 13 novembre sera dovrebbe firmare l’ordinanza con cui Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Veneto passeranno dalla zona gialla, in cui si trovano attualmente, a quella arancione. Si attendono provvedimenti anche per la Campania: è in zona gialla, ma i dati sanitari non sono positivi e dunque il Ministro potrebbe farla entrare in zona rossa. Vediamo allora a cosa vanno in contro le Regioni che passerebbero dalla zona gialla a quella arancione.
ZONA GIALLA - È possibile spostarsi liberamente, anche se il Governo raccomanda di non farlo se non per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività̀ o usufruire di servizi non sospesi. Tuttavia, c’è il coprifuoco dalle ore 22.00 alle 5.00 del giorno successivo: in questa fascia oraria è vietato spostarsi, se non per comprovate esigenze. Inoltre, i mezzi pubblici devono avere la metà dei posti liberi, bar e ristoranti possono restare aperti fra le ore 05.00 e le 18.00 ed i centri commerciali sono chiusi nei weekend.
ZONA ARANCIONE - Scattano forti restrizioni agli spostamenti: non è possibile entrare e uscire dalla Regione e dal Comune di residenza, se non per comprovate esigenze. Tuttavia, è possibile fare rientro al domicilio, accompagnare un figlio a scuola (se la didattica avviene in presenza) e andare a ritirare cibo da asporto. In più, c’è il coprifuoco dalle ore 22.00 alle 05.00 e bar e ristoranti devono restare chiusi tutto il giorno, ma possono effettuare consegne a domicilio e attività di asporto. Una Regione in zona arancione, se i dati sanitari migliorano, non può tornare in zona gialla prima di due settimane.
ZONA ROSSA - Le restrizioni agli spostamenti, della durata di due settimane, sono maggiori che nella zona arancione, dunque non è possibile entrare e uscire dalla Regione e dal Comune di residenza, se non per comprovate esigenze, ma si può fare rientro al domicilio, accompagnare un figlio a scuola (se la didattica avviene in presenza) e andare a ritirare cibo da asporto. Restano chiusi i centri estetici e le attività inerenti la persona, ma sono aperti i parrucchieri. Sospese anche le attività commerciali di vendita al dettaglio, con l’eccezione di quelle per la vendita di alimenti, medicinali tabacchi, giornali e carburanti. È consentita l’attività motoria in prossimità della propria abitazione, con obbligo di mascherina e distanza di almeno un metro dall’eventuale accompagnatore.