IN REGOLA 4 SU 11 - Sarebbero solo quattro su undici i Gruppi automobilistici in grado di rispettare i limiti imposti dalla futura normativa europea sulle emissioni di CO2. Ad affermarlo è uno studio di P.A. Consulting, società di consulenza inglese specializzata in innovazione e tecnologia, che ha analizzato l’andamento dell’industria dell’auto nella riduzione del rilascio di gas serra dal 2010 ed elaborato delle proiezioni per il 2021, anno dell’entrata in vigore della norma ambientale europea. Un regolamento che abbassa dagli attuali 120 a 95 grammi/km il limite da rispettare sulla media della gamma. In realtà, il computo è più complesso e risulta diversificato a seconda del costruttore, senza, però, cambiare l’esito dell’analisi di P.A. Consulting.
VOLVO LA PIÙ VIRTUOSA - Il marchio che ottiene il migliore risultato in assoluto è la Volvo, capace di scendere dai 161 g/km del 2010 ai 119,2 del 2016 (-26%) e con una tendenza per il 2021 che la porta a 83,1 g/km, ben al di sotto dei 103,5 previsti nel suo caso dalla norma continentale. Ottimo è pure l’andamento della Toyota, partita dai 130 g/km del 2010, scesa a 105,5 nel 2016 (-18,8%) e destinata a raggiungere gli 83,5 g/km (il suo target è 94,3) nel 2021 con un’ulteriore calo del 15,1%. Tra le promosse ci sono pure Renault-Nissan e Jaguar Land Rover. L’alleanza franco-giapponese ha ridotto del 19,5% la CO2 media allo scarico nel periodo 2010-2016 e con un ulteriore taglio del 17,4% arriverebbe a 91,4 g/km contro i 92,1 stabiliti dalla norma. I marchi inglesi sotto il controllo cinese hanno compiuto un drastico taglio dal 2010 al 2016, passando da 223 a 150 g/km (-32,7%) e ora basta una riduzione del 10,1% per arrivare a 130,9 g/km, sotto i 132 imposti dall’Europa.
TRAGUARDO LONTANO PER FCA - Il gruppo più in difficoltà secondo le rilevazioni P.A. Consulting sarebbe la FCA. Malgrado l’ottima posizione di partenza (125,9 g/km nel 2010), il taglio al 2016 si è limitato al 4,7% raggiungendo i 120 g/km, dato leggermente migliorato al 2018 con 116,6 g/km. L’obiettivo per il gruppo, però è a 91,1 g/km e anche stimando una riduzione del 15,5% si arriverebbe a 101,2 g/km, ossia 10,1 oltre il limite. Uno sforo che, secondo gli analisti, potrebbe costare fino a 1,3 miliardi di euro di multa per il marchio italo americano. A cambiare l’andamento potrebbe essere, come annunciato da Marchionne al Salone di Detroit, l’introduzione in gamma di qualche modello elettrico. Oltre ad abbassare la media, la vendita delle vetture a zero emissioni è premiata dall’Unione europea con una sorta di “sconto” che elimina dal computo i modelli con maggiori emissioni. Di fatto, alla FCA converrebbe economicamente vendere sottocosto alcune elettriche piuttosto che pagare la salata multa europea.
SANZIONI RECORD PER VOLKSWAGEN - Per gli altri Gruppi la discrepanza di emissioni varia da 1,4 a a 4,4 grammi/km con multe che possono oscillare da qualche centinaia di milioni di euro fino ad oltre un miliardo come nel caso di Volkswagen, rea di essere leader delle vendite europee. La sanzione, infatti, è calcolata in base al superamento delle emissioni registrato moltiplicato per il numero di auto vendute. Nello specifico, il Gruppo di Wolfsburg, dovrebbe arrivare nel 2021 a quota 100,3 g/km contro i 96,3 g/km previsti. Sono oltre la soglia europea anche Hyundai-Kia (94,9 anziché 91,7 g/km), il gruppo PSA (95,6 anziché 92,6), Ford (96,1 anziché 93,0), Daimler (102,1 anziché 100,7) e BMW (104,7 anziché 100,3). Per tutte, vale il ragionamento sui modelli elettrici descritto per la FCA che potrebbe costituire un espediente per evitare o ridurre l’importo delle multe, il tutto a vantaggio dei potenziali acquirenti di auto a batterie. I dati riportati sono quelli dell’ultima versione pubblica disponibile e potrebbero variare, seppur di poco, con il rilascio di analisi più aggiornate ancora non divulgate.