SITUAZIONE TESA - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è noto per le decisioni spesso molto contestate in termini di politica interna, estera ed economica. Da qualche settimana sta facendo discutere pure il cambiamento di strategia sui limiti ai consumi e alle emissioni delle nuove automobili, che Trump ha deciso di ammorbidire rispetto alle regole volute nel 2012 dall'amministrazione Obama. Al centro della questione ci sono i limiti imposti per il 2025: da questa data, la media di consumo delle auto di una casa automobilistica non dovrà essere non inferiore a 19,8 km/l (46,7 mpg). Trump invece sta mettendo a punto un regolamento meno severo, non soltanto perché dovrebbe entrare in vigore nel 2026, ma perché la media di consumo dovrebbe essere non inferiore a 15,7 km/l (37 mpg).
IL COMPROMESSO DELLA CALIFORNIA - La strategia di Trump ha trovato l’opposizione della California, uno stato storicamente all’avanguardia nel contenimento delle emissioni che, dagli Anni 60, ha il potere di legiferare in modo indipendente dal Governo federale su alcuni argomenti. Fra questi ci sono proprio i limiti di consumo delle nuove auto: la California prevede una sorta di via di mezzo tra la legge in vigore e la proposta Trump, con un taglio dei consumi medi del 3,7% annuo fra il 2022 e il 2026 contro il 5% delle regole attuali. Trump si è schierato apertamente contro la California e la sua potente agenzia per la tutela ambientale (la California Air Resources Board), innescando una “battaglia” che ha finito presto con il coinvolgere anche le case automobilistiche.
SFIDA APERTA - A luglio, infatti, BMW, Ford, Honda e Volkswagen hanno annunciato di volersi attenere al piano della California, scatenando l’ira di Trump, che nelle scorse ore ha criticato questa scelta con alcuni tweet. Il 21 agosto Trump ha sostenuto che le sue normative avrebbero la conseguenza di far scendere il prezzo delle auto di oltre 3000 dollari, oltre a renderle più sicure e a far lavorare meglio i motori, mentre il 22 agosto ha puntato il dito contro la Ford sostenendo che Henry Ford (il fondatore dell’azienda) sarebbe deluso dal vedere che i manager attuali vogliono costruire auto più costose, meno sicure e affidabili, il tutto per non opporsi ai legislatori della California.