DOPO 53 ANNI: SIPARIO - È calato definitivamente il sipario sulla vicenda del rilancio della De Tomaso, la marca automobilistica fondata a Modena nel 1959 dall’argentino Alejandro De Tomaso, che si dedicò alla realizzazione di vetture sportive al termine della sua carriera di pilota. Dopo lunghe e intricate vicissitudine economiche e giudiziarie, il Tribunale di Livorno ha dichiarato il definitivo fallimento della De Tomaso.
FINITA CON IL FONDATORE - La produzione della De Tomaso cessò nel 2004, quando Alejandro De Tomaso era morto da qualche mese, nel 2003. Ci fu poi un tentativo di rilancio con la partnership della russa Uaz, poi più niente sino alla vendita del marchio all’imprenditore piemontese Gian Mario Rossignolo.
CINESI FALSA SPERANZA - Secondo i progetti di Rossignolo, la De Tomaso avrebbe dovuto rinascere in un primo momento utilizzando gli stabilimenti della Pininfarina a Grugliasco, nella cintura torinese, e in quello che era della Delphi a Guastocce, in provincia di Livorno; poi si parlò anche dell’acquisizione dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Due i modelli ipotizzati, il primo dei quali sarebbe dovuta essere la Deauville (nelle foto), una crossover elegante e sportiva. In realtà l’operazione non è andata a buon fine e, dopo un momento in cui sembrò che la De Tomaso potesse passare a un gruppo cinese (qui la news), è arrivata la decisione del fallimento.
ANCHE F1 - Nel corso della sua storia la De Tomaso si è fatta conoscere per le sue belle GT, apprezzate un po’ perché rare e un po’ per le loro prestazioni. Nel 1970 una De Tomaso partecipò anche al campionato mondiale di Formula 1, gestita da Frank Williams.