PRIMA O POI, MA INESORABILE - “Fra 6 mesi, 12, o magari 10 anni, ma è un passaggio obbligato”. Sono le parole con cui Sergio Marchionne ha risposto a Detroit a chi gli chiedeva se il gruppo FCA da lui diretto poteva intraprendere altre alleanze o collaborazioni con altri costruttori. Marchionne (nella foto durante la conferenza stampa tenutasi al Salone) non si è tirato indietro e ha ammesso che la cosa non è neanche un’eventualità, ma appunto un percorso inevitabile.
SOLDI PER CRESCERE - Alla base di questa prospettiva ci sono i grandi costi da sostenere per lo sviluppo dei nuovi prodotti. In proposito, per dare un’idea delle dimensioni delle necessità sotto questo aspetto, Marchionne ha citato il caso dello stabilimento di Melfi, dove è stata annunciata la fine della cassa integrazione e la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro. “A Melfi abbiano sostenuto un investimento di un miliardo di euro”. E di fronte a queste dimensioni, che sono proprie del settore di attività, è indispensabile “associarsi per condividere i progetti industriali”.
OBIETTIVO 2015: 5 MILIONI DI AUTO - Marchionne ha parlando precisando “senza fare nomi” (sono le sue parole) ma è stato molto chiaro sul dire che altri rapporti dovranno essere tessuti al fine di affrontare i passaggi per lo sviluppo futuro. In proposito a Detroit si è parlato di un obiettivo di 5 milioni di auto prodotte già per il 2015. Per poi crescere ancora evidentemente.
CIRCOLA IL NOME VOLKSWAGEN - Da notare che il Corriere della Sera di oggi fa anch’esso riferimento agli scenari delineati da Marchionne. Solo che il quotidiano milanese non tiene conto della chiosa di Marchionne sul “senza far nomi” e afferma che con il consolidamento dell’industria dell’auto “anche una mega fusione Fiat-Volkswagen non dovrebbe più esser considerata improbabile”. Dunque due ipotesi-bomba assieme: non si tratterebbe di partnership industriali per lo sviluppo dei prodotti ma di fusione, e la controparte già ci sarebbe; appunto il gruppo Volkswagen.