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Marchionne conferma la fusione con la Chrysler

25 maggio 2011

Entro fine anno la Fiat acquisirà il 51% del gruppo americano e dal 2012 penserà alla fusione. Ribadito l'impegno del gruppo torinese in Italia con il progetto Fabbrica Italia.

FUSIONE SÌ, MA NON SUBITO - “Non ha senso tenerle separate, ma non è una questione immediata per il 2011. Gestire due organizzazioni separate  per un costruttore generalista non è razionale. Dobbiamo trovare una soluzione, ma non ho una risposta immediata. Non è un tema cruciale da affrontare subito”. Così Sergio Marchionne ha risposto alle domande dei cronisti sull'eventuale fusione tra la Chrysler e la Fiat, dopo essere atterrato stamane a Torino per la presentazione alla stampa internazionale della Lancia Nuova Ypsilon: ieri era Detroit per presenziare alla cerimonia (nella foto) con la quale è stato ufficializzato il rimborso dei prestiti concessi alla Chrysler dal goveno americano e canadese (leggi qui per saperne di più).

51% ENTRO FINE ANNO - “Stanco ma contento”, l'amministratore delegato ha inoltre confermato che entro la fine dell'anno la Fiat acquisirà il 51% e quindi il controllo della Chrysler, grazie al 5% delle azioni in mano al Tesoro Usa che otterrà raggiungendo il terzo obiettivo fissato con l'amministrazione Obama: mettere in commercio un'auto con tecnologia e motori Fiat in grado di percorrere in media 40 miglia per gallone (circa 14 km/l). Un veicolo praticamente pronto, che “deve essere omologato, lo faremo appena possibile” ha aggiunto Marchionne.

IN ITALIA SI VA  AVANTI
- A quanti gli hanno chiesto del progetto Fabbrica Italia, per il quale la Fiat ha previsto di stanziare in totale 20 miliardi di euro, Sergio Marchionne ha ribadito la sua posizione: “non ho cambiato idea, né su Fabbrica Italia, né sugli investimenti per relizzare il progetto. L'impegno nostro c'è ed è forte, ma non posso farcela da solo”. Chiaro il messaggio verso i sindacati che, fino ad, oggi si sono opposti al piano proposto dalla Fiat.



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Ritratto di K1 La V
25 maggio 2011 - 12:28
E sempre bello vedere una multinazionale italiana che si espande, brava Fiat.
Ritratto di mecner
25 maggio 2011 - 12:37
E' bello leggere queste buone notizie e veder ritornare in auge quell'orgoglio nazionale da troppo tempo ormai sopito. Qui da noi non è così, mentre oltre oceano si riescono ad estingure debiti con il Governo USA addirittura in anticipo. Siamo felici come italiani anche per quei connazionali che in quelle fabbriche ci lavorano insieme ai cittadini americani. Complimenti, condivido...
Ritratto di Sbyro87
25 maggio 2011 - 14:52
Bravo Marchionne...almeno te investi in Italia! Oltre che dai sindacati, dovrebbe arrivare un segno anche dalla pietosa classe politica di questo paese: almeno defiscalizzando, anche se per un breve periodo (tipo qualche anno), le imprese che investo nel nostro paese. Non sto parlando solo di Fiat, ma di tutte le industrie! Saluti
Ritratto di probus78
25 maggio 2011 - 14:57
Marchionne sta facendo un ottimo lavoro con la Chrysler. Da italiano che ama il made in Italy spero comunque che questo gruppo italoamericano possa prosperare, rilanciando anche la produzione di autovetture nel nostro Paese.
Ritratto di Mister Grr
25 maggio 2011 - 17:33
speriamo mantenga le promesse...ma ci conto.
Ritratto di TurboCobra11
25 maggio 2011 - 19:29
Non mi sembra che faccia tutta sta fatica per mantenere le fabbriche in Italia, fatica che ci sarebbe se ci fosse una trattativa, ma fino adesso ci sono stati solo ricatti prendere o lasciare, non mi sembra tutta sta difficoltà. Inoltre non ha risolto il debito in anticipo ma ha cambiato il debitore, invece del governo sono le banche. Ha fatto bene perchè paga meno interessi ,sia chiaro, ma non ha fatto tutto sto miracolo. si pensa che Marchionne sia un produttore di miracoli, ma è un manager come tanti altri e che in più non gli interessa nulla degli operai, perchè se non fabbrica in italia va in messico canada polonia ecc ecc.
Ritratto di fogliato giancarlo
26 maggio 2011 - 01:37
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Ritratto di TurboCobra11
26 maggio 2011 - 14:40
Fare una berlina che faccia 40miglia/gallone ovvero 14km/l non mi sembra un miracolo della tecnica ci riescono già tutti solo la Fiat l'ha dovuta fare solo perchè di berline non ne ha una che una, quindi in cambio di questo ottenere il 5% delle azioni mi sembra un regalo esagerato.
Ritratto di probus78
26 maggio 2011 - 15:58
sia dovuta arrivare la Fiat, e che quando il gruppo Chrysler era controllato da Mercedes non riusciva ad arrivare a tali performance. Se bastava così poco per ottenere in "regalo" quote della Chrysler... allora strano che nessun altro gruppo si sia fatto avanti. Forse temevano di fallire come ha fatto Mercedes?
Ritratto di TurboCobra11
26 maggio 2011 - 16:42
Guarda i listini di berline a benzina e vedrai che ce ne sono in quantità che fanno 14km/l e più? Vai su ricerca personalizzata e imposti consumi 14km/l almeno, Tipo berlina 4 e 5 porte, motore Benzina e magia vedrai che praticamente tutte le case ci riescono, Mercedes compresa. Relativamente a questo dico che dare il 5% che in $ non è poco solo per questo mi sembra troppo, neanche fosse ibrida o elettrica E-REEV, quindi con alti costi di sviluppo.
Ritratto di gabryf
25 maggio 2011 - 22:47
Qualcuno mi dice che cosa s'intende per fusione???
Ritratto di TurboCobra11
26 maggio 2011 - 00:06
Con la fusione d'azienda si ha la riduzione ad unità dei patrimoni di due o più società e la confluenza dei soci in un'unica struttura organizzativa; le aziende che vi partecipano vengono ad assumere uno stesso soggetto giuridico e continuano la loro attività inserite in un unico complesso produttivo potenziato. La fusione può essere di due tipi: Fusione propriamente detta o fusione mediante costituzione di una società nuova: con essa si sciolgono tutte le società che partecipano alla fusione ed i loro patrimoni vengono apportati in una società appositamente costituita. Si ha, quindi, l'estinzione legale degli enti che, unendosi, danno vita ad una nuova società, giuridicamente distinta dalle precedenti; Fusione per incorporazione o fusione per incorporamento: con essa una società già esistente incorpora una o più società che perdono in tal modo la loro individualità. Le società assorbite cessano di esistere, la società incorporante continua la propria attività con un capitale sociale e con dimensioni che possono risultare più o meno aumentate a seconda della preesistenza di partecipazioni nelle società fuse. In parole povere Pesce grosso mangia pesce piccolo, semplificando ulteriormente Chrysler mangia Fiat. Okay? ...Ciao!
Ritratto di sagittario32
26 maggio 2011 - 07:56
Ciao! Scusa ho capito il concetto della fusione, e hai spiegato molto bene, xrò non mi torna il fatto che dici che la Chrysler mangia Fiat, a me sembra il contrario xchè la Fiat a fine anno avrà il controllo della Chrysler del 51% io dico che Fiat mangia Chrysler! Saluti! Buona giornata!
Ritratto di TurboCobra11
26 maggio 2011 - 14:43
In america ci sono tasse pù basse e quindi se le società si fonderanno in una unica la sede sarà sicuramente la come si riesce a capire dagli atteggiamenti Fiat. Poi proprio perchè la fusione porta due o più società a diventare una sola sono loro(Marchionne&C.) a decidere quale sarà quella che rimane visto che lui avrà il controllo di tutte e due, e qui spiegata la scelta di svenarsi per arrivare al 51% di chrysler il prima possibile, invece di fare quello che una fabbrica italiana automobili dovrebbe fare ovvero fare macchine in italia! ...Ciao!
Ritratto di fogliato giancarlo
26 maggio 2011 - 01:41
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Ritratto di probus78
26 maggio 2011 - 17:22
non è certo a causa di questa fusione. Da oltre 20 anni i grandi costruttori mondiali di automobili (GM, FORD, Toyota ed adesso anche i coreani) piazzano i propri stabilimenti europei in Germania-Francia-GBR-Polonia-Rep. Ceca-Belgio-Slovacchia. Dappertutto tranne che in Italia. Questo dipende da molte inferiorità strutturali del nostro Paese (infrastrutture; lentezza della giustizia; sindacati politicizzati; legislazione sfavorevole alla grande impresa) che impediscono la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore automobilistico. E sono questi i motivi che inducono la Fiat a produrre sempre di più all'estero (Brasile, Polonia, Messico).
Ritratto di fogliato giancarlo
26 maggio 2011 - 23:02
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Ritratto di TurboCobra11
26 maggio 2011 - 23:36
Completamente d'accordo, nessuno ha chiuso stab. nel proprio paese la fiat si (termini imerese) e minaccia di farlo con gli altri. e poi danno la colpa alla Fiom è la Fiat che è indecente sul piano dei lavoratori ...Ciao!
Ritratto di probus78
27 maggio 2011 - 00:17
la produzione di autoveicoli non avviene secondo logiche nazionalistiche ma risponde ad esigenze di mercato. E' talmente semplice capirlo. Se in Italia ci fossero le condizioni strutturali per produrre auto la FIAT non si porrebbe nemmeno il problema di andare a produrre altrove, e magari attireremmo altri produttori stranieri. Ma tali condizioni purtroppo non ci sono. Non è vero poi che nessuno ha chiuso stabilimenti nel proprio Paese: in GBR la Rover è bella che fallita da anni. Cmq in Italia mancano anche le condizioni per discutere in modo serio sull'argomento. Ormai ho capito che da noi è una questione di "TIFO" pro o contro Fiat.
Ritratto di TurboCobra11
28 maggio 2011 - 00:32
La Rover è fallita e non c'entra quindi la chiusura di uno stabilimento, perchè se chiude tutta la ditta logico che chiude lo stabilimento, comunque è anche un caso non recente e non dovuto alla crisi(2005) Inoltre se la Wolkswagen produce in germania la Fiat può benissimo produrre in Italia visto che in Italia gli stipendi sono più bassi
Ritratto di probus78
28 maggio 2011 - 09:35
Tu dici che la FIAT può benissimo produrre in Italia, dove gli stipendi sono più bassi. Allora potrebbero produrre in Italia anche GM (marchio Opel) e Ford! E come mai invece questi colossi americani hanno deciso di produrre in GERMANIA le loro auto europee, nonostante ci siano stipendi più alti? Perchè Toyota produce in FRANCIA (stipendi più alti dei nostri) e non in ITALIA? Per il semplice fatto che la convenienza a produrre in un Paese NON DIPENDE SOLO DAGLI STIPENDI. Se in Italia ci fossero le stesse condizioni sindacali, giudiziarie, legislative e di infrastrutture che ci sono in Germania, i nostri operai sarebbero messi nelle condizioni di produrre auto di qualità, competitive sul mercato e oggi non ci saremmo ridotti a produrre in Italia SOLO auto del gruppo FIAT, con una produzione nazionale che è 1/10 di quella tedesca!
Ritratto di TurboCobra11
28 maggio 2011 - 15:06
Premetto che la Opel è tedesca nata in germania nel 1908 e venduta da Adam Opel nel 1929 alla Gm ma la sede è sempre stata in Germania e anche quasi tutte le fabbriche, mentre per la Ford non lo so. Comunque vero che l'italia non attira altre fabbriche per tutti i difetti che abbiamo ma di certo la Fiat può benissimo stare in Italia, il problema che con gli operai non ci vuole trattare ma o li schiavizza o dice che se ne va e questocomportamento criminale un governo decente non lo avrebbe tollerato, visto quello che l'italia ha fatto per Fiat.
Ritratto di probus78
28 maggio 2011 - 23:11
faresti restare in Italia stabilimenti che sono in perdita? a quale scopo? le condizioni vengono "dettate" nel disperato tentativo di rendere competitivo il prodotto sul mercato, non certo per "schiavizzare". Gli unici "schiavi" che vedo in Italia sono quelli che scrivono perchè asserviti ad una certa ideologia. Definire "criminale" o "schiavista" il manager di una multinazionale semplicemente perchè non si condivide la sua politica industriale dimostra che esistono ancora gli "schiavi" di una certa ideologia.
Ritratto di probus78
28 maggio 2011 - 23:11
faresti restare in Italia stabilimenti che sono in perdita? a quale scopo? le condizioni vengono "dettate" nel disperato tentativo di rendere competitivo il prodotto sul mercato, non certo per "schiavizzare". Gli unici "schiavi" che vedo in Italia sono quelli che scrivono perchè asserviti ad una certa ideologia. Definire "criminale" o "schiavista" il manager di una multinazionale semplicemente perchè non si condivide la sua politica industriale dimostra che esistono ancora gli "schiavi" di una certa ideologia.
Ritratto di TurboCobra11
30 maggio 2011 - 15:59
Io definisco ricatto schiavista fare dei contratti prendere o lasciare e fare dei referendum che in sostanza ti fanno scegliere se perdere il lavoro o meno, e questo lo dico non per idealismo come dici tu (a quale idealismo ti riferisci?) ma perchè far votare un lavoratore in cassa integrazione da anni e che non ce la fa più, un referendum dove gli si chiede di dire si o no, ma l'azienda dice che se vince il no se ne va e ti licenzia, io lo chiamo ricatto, perchè ricatto significa non essere liberi di scegliere secondo il proprio pensiero ma essere obbligati a fare una precisa scelta e in questo caso è così perchè sei obbligato a dire si a l'accordo perchè se no sei finito perchè perdi il lavoro e non lo ritrovi più, quindi un comportamento cosi è vergognoso e più ancora è vergognoso che venga tollerato dalla politica. Tu dici cosa avrei fatto io, premesso che non sono un manager, avrei fatto una cosa semplice, produrre auto, perchè ne gli ultimi anni le auto prodotte sono calate perchè i modelli non sono stati sostituiti o magari sostituiti con produzione all'estero così come i nuovi modelli che sono stati pochi e fatti all'estero, uno su tutti la 500 simbolo dell'Italia, costruita in Polonia. E' inutile dire che gli stabilimenti Italiani sono in perdita, logico che sia così, perchè i guadagni li ai vendendo le auto prodotte ma se ne produci poche o niente i guadagni non ci sono, o meglio sono sorpassati dai costi che sono vari a partire dal personale. Quindi gli stabilimenti italiani sono stati mandati in perdita e non ci sono finiti da soli.
Ritratto di fogliato giancarlo
28 maggio 2011 - 23:24
Il commento è stato rimosso perché l'utente è stato disattivato per violazione della policy del sito. La redazione.
Ritratto di TurboCobra11
30 maggio 2011 - 16:08
Esatto ...Ciao!
Ritratto di MarcoFly
27 maggio 2011 - 00:34
Purtroppo il piano industriale di Fiat in Italia non è mai stato presentato e questo è un fatto. La Fiat Auto non esiste più, esiste solo il marchio, adesso si chiama NewCo. Gli investimenti sono stati fatti solo negli USA. Il prestito è stato restituito con la liquidità Fiat con un semplice passaggio contabile di fondi. Quindi la conclusione appare ovvia, dopo la "fusione" Fiat resterà come marchio mentre Chrisler diverrà la ditta che lo gestisce, risultato avremo perso la più antica casa automobilistica d'Europa ed Italiana e conoscendo la mentalità degli "americani" porteranno la maggior parte della produzione nel nuovo mondo..vi siete chiesti dove producono la Freemont ..in Messico ..già perchè invece non l'ha fatta produrre in Italia ? risposta scontata la produzione si sposta là e la vendita qua. Prevedo un periodo nero per gli operai Newco. Spero di essere contraddetto.