FUSIONE SÌ, MA NON SUBITO - “Non ha senso tenerle separate, ma non è una questione immediata per il 2011. Gestire due organizzazioni separate per un costruttore generalista non è razionale. Dobbiamo trovare una soluzione, ma non ho una risposta immediata. Non è un tema cruciale da affrontare subito”. Così Sergio Marchionne ha risposto alle domande dei cronisti sull'eventuale fusione tra la Chrysler e la Fiat, dopo essere atterrato stamane a Torino per la presentazione alla stampa internazionale della Lancia Nuova Ypsilon: ieri era Detroit per presenziare alla cerimonia (nella foto) con la quale è stato ufficializzato il rimborso dei prestiti concessi alla Chrysler dal goveno americano e canadese (leggi qui per saperne di più).
51% ENTRO FINE ANNO - “Stanco ma contento”, l'amministratore delegato ha inoltre confermato che entro la fine dell'anno la Fiat acquisirà il 51% e quindi il controllo della Chrysler, grazie al 5% delle azioni in mano al Tesoro Usa che otterrà raggiungendo il terzo obiettivo fissato con l'amministrazione Obama: mettere in commercio un'auto con tecnologia e motori Fiat in grado di percorrere in media 40 miglia per gallone (circa 14 km/l). Un veicolo praticamente pronto, che “deve essere omologato, lo faremo appena possibile” ha aggiunto Marchionne.
IN ITALIA SI VA AVANTI - A quanti gli hanno chiesto del progetto Fabbrica Italia, per il quale la Fiat ha previsto di stanziare in totale 20 miliardi di euro, Sergio Marchionne ha ribadito la sua posizione: “non ho cambiato idea, né su Fabbrica Italia, né sugli investimenti per relizzare il progetto. L'impegno nostro c'è ed è forte, ma non posso farcela da solo”. Chiaro il messaggio verso i sindacati che, fino ad, oggi si sono opposti al piano proposto dalla Fiat.