GLI ESITI DELL’INCONTRO - La Fiat si è impegnata a salvaguardare la sua presenza industriale in Italia. Per realizzare l’obiettivo punterà a sviluppare una strategia basata sulle esportazioni, soprattutto verso i mercati extraeuropei. In questo quadro la Fiat è disponibile a valorizzare le competenze e le professionalità delle sue strutture italiane, per esempio nella ricerca e innovazione. Nell’immediato e sino al perdurare della attuale crisi dei mercati europei, non ci saranno investimenti significativi in nuovi prodotti, e alle criticità finanziarie derivanti dall’andamento negativo in Europa dovrà essere bilanciato dai risultati positivi delle attività extraeuropee. La Fiat investirà in nuovi prodotti quando il quadro generale sarà più idoneo rispetto a quello attuale. Nelle prossime settimane la Fiat e il governo svolgeranno un lavoro congiunto per individuare che cosa possa essere utile a rafforzare l’azienda. A questo scopo presso il ministero per lo Sviluppo Economico sarà costituito un gruppo di lavoro volto a mettere a punto le iniziative capaci di irrobustire l’export.
DOPPIO FACCIA A FACCIA - Sono questi i risultati dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio presso la Presidenza del Consiglio tra i vertici della Fiat (nella foto l'ingresso del Lingotto) e il governo per valutare la situazione della Fiat. All’incontro hanno partecipato per la Fiat il presidente John Elkan e l’amministratore delegato Sergio Marchionne, per il governo il presidente del Consiglio Mario Monti, i ministri Corrado Passera, Laura Fornero e Fabrizio Barca oltre al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. L’incontro è iniziato alle 16 ed è terminato alle 21 passate e si è svolto in tre tempi: dopo la prima parte, le due rappresentanze si sono riunite separatamente per circa un’ora, per poi reincontrarsi e stabilire quali impegni prendere e, presumibilmente, che cosa rendere pubblico della riunione. Al termine è stato concordato il testo di un comunicato ufficiale.
FATTI CONCRETI A VENIRE - In sostanza dell’incontro romano è importante l’impegno formale - e anche solenne - preso dalla Fiat per la salvaguardia della “presenza industriale del gruppo in Italia”, ma per dare più concretezza alla affermazione si dovranno aspettare i risultati del gruppo di lavoro istituito presso il ministero dello Sviluppo Economico. E già alla prima lettura del comunicato ufficiale non mancano gli interrogativi.
SOLO “COLLETTI BIANCHI” O ANCHE FABBRICHE? - Assieme all’impegno per la salvaguardia della presenza industriale della Fiat in Italia, il comunicato fa riferimento alla disponibilità della Fiat a valorizzare le sue strutture in Italia, esemplificando con le attività di ricerca e sviluppo. Significa forse che meno attenzione ci sarà per gli impianti di produzione, per le fabbriche?
QUALI INIZIATIVE? - Altro grande interrogativo è legato al genere di iniziative che il governo prenderà in esame nel quadro dell’attività per rafforzare l’azienda. Stanti i limiti dovuti alle normative europee e alle condizioni della finanza pubblica, in che cosa potranno consistere tali iniziative? Infine, salta agli occhi la totale assenza di qualsiasi riferimento agli altri soggetti coinvolti nelle vicende dell’auto. Per esempio: il gruppo di lavoro previsto al ministero comprenderà o no la rappresentanza dei lavoratori?