PRODUZIONE (MOLTO) RIDOTTA - Ha riaperto oggi lo stabilimento Mirafiori della Fiat. Gli oltre 3000 lavoratori che hanno interrotto una vacanza forzata che durava dal 22 dicembre scorso, tuttavia, è meglio che non ci si abituino: secondo i sindacati, i cancelli della fabbrica torinese resteranno aperti solo fino a giovedì. Poi si vedrà. Il calendario degli eventuali giorni di lavoro della prossima settimana non s’è ancora visto. Gli operai rientrati oggi al lavoro sono poco più della metà di quelli finiti in cassa integrazione e costituiscono la forza lavoro impegnata nella realizzazione di Fiat Idea, Lancia Musa e Alfa Romeo MiTo (nella foto sopra la linea di montaggio). Continua invece la cassa integrazione per gli altri 2500 dipendenti, rimasti a casa in seguito al pensionamento di Fiat Multipla e Lancia Thesis.
FUTURO INCERTO - La giornata d’oggi è anche la prima che vede la Fiom fuori dallo stabilimento torinese, dopo che il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha rifiutato di firmare il nuovo accordo aziendale, restrittivo rispetto al precedente (per questo, oggi verranno attaccati ai cancelli della porta 2 manifesti di protesta raffiguranti un operaio imbavagliato). Resta incerto il futuro della più antica fabbrica d’Europa in funzione. “Un anno fa si era detto ai dipendenti che il loro sacrificio avrebbero garantito investimenti e lavoro, ma ques’ultimo si sta invece riducendo”, denuncia Giorgio Airaudo, responsabile della Fiom per il settore auto. “Non si capisce perché continuino a cambiare i modelli da destinare a Mirafiori: prima si parlava di una monovolume, poi delle suv Alfa e Jeep, adesso di un’altra piccola suv che ancora non è chiaro a chi sia destinata”.