NUOVI SCENARI - Per rilanciare le sorti degli stabilimenti italiani della Fiat Sergio Marchionne si sta muovendo nella direzione del "superamento" del contratto nazionale dei metalmeccanici che, a detta dell'amministratore delegato del gruppo torinese, pone troppi limiti. Un primo passo in questa direzione è stato fatto con la creazione della nuova società denominata Fabbrica Italia Pomigliano (leggi qui per saperne di più) che riassumerà i lavoratori dello stabilimento campano che dovranno firmare un nuovo contratto. Un secondo passo potrebbe essere l'uscita della Fiat da Federmeccanica-Confindustria per dare il via a quello che è stato ribattezzato “Federauto”, un nuovo sistema associativo e contrattuale al quale aderirebbe anche tutto l'indotto del settore auto.
RUOLO DI MEDIAZIONE - Un'ipotesi, quest'ultima, che getta ombre sul futuro dei rapporti tra aziende e sindacati, tanto da aver spinto Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ad incontrare subito Sergio Marchionne. Il quale, al termine del faccia a faccia (nella foto), ha confermato che, per ora la Fiat resta dov'è e "concede" due mesi prima di prendere una decisione definitiva. Un arco di tempo nel quale Confindustria dovrà però confrontarsi con i sindacati per dare il via una possibile riforma contrattuale soddisfacente per entrambe le parti.
POMIGLIANO VA AVANTI - Nel mentre, se tutto procede secondo i piani della Fiat, entro la fine del 2011 dovrebbe debuttare la prossima generazione della Panda prodotta a Pomigliano d'Arco. Come ha annunciato Paolo Rebaudengo, responsabile delle relazioni industriali della Fiat, i 700 milioni di investimenti per lo stabilimento campano sono già stati destinati e gli ordini per i nuovi macchinari partiti. A fine agosto dovrebbero iniziare i lavori per adeguare lo stabilimento alle nuove linee produttive, mentre è fissata per settembre 2011 la data della firma del nuovo contratto dei dipendenti con Fabbrica Italia Pomigliano.