LO DICE IL SINDACO - A Foligno (foto sopra), dal 1° novembre al 31 marzo, di domenica e lunedì (in determinati orari) divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti. In attuazione del piano regionale per la qualità dell’aria: la solita misura contro le polveri sottili (PM10), come ce ne sono centinaia in Italia. Ma il comune umbro si differenzia dalla gran parte delle altre amministrazioni, obbligando allo stop anche le auto a benzina omologate fino alla normativa Euro 3. Invece, di solito, i comuni bloccano la circolazione solo ai modelli Euro 0 che vanno "a verde", oltre che ai diesel Euro 0, 1, 2 e 3.
PIÙ DI UN DUBBIO - Quello del primo cittadino di Foligno è un provvedimento discutibile, perché i motori a benzina (quanto meno quelli a iniezione indiretta, che sono la stragrande maggioranza) emettono quantità trascurabili di PM10 e PM2,5. Per paradosso, viene invece consentita la circolazione alle
diesel Euro 4 prive di filtro antiparticolato, che scaricano nell'aria più polveri sottili rispetto a un’auto a benzina. Il problema è che non esiste una normativa a livello nazionale: al di là di un generico piano regionale, ogni comune è libero di regolarsi come crede. Tant’è vero che le amministrazioni locali hanno la facoltà di attuare le misure del protocollo anti-smog appena firmato assieme al ministero dell’Ambiente: vedi
qui. Alla fine, chi possiede un’auto a benzina relativamente poco inquinante deve sottostare a una regola bizzarra, per evitare la multa di 163 euro: l’automobilista suddito.