EPILOGO NEGLI EMIRATI - A tre gare dalla fine, il Campionato del Mondo di
Formula 1 appare più incerto che mai, anche se le sorti dell'iride sono all'apparenza indirizzate verso Lewis
Hamilton (Mercedes,
foto qui sotto), capace di raddrizzare la situazione sfavorevole dopo il ritiro coatto di Spa-Francorchamps (
qui la news) e il conseguente -29 in classifica. Adesso la situazione è capovolta: l'inglese fa la lepre con 291 punti e il tedesco il cacciatore con 274. Il più diretto inseguitore è l'australiano Ricciardo (Red Bull) con 199: se anche infilasse una tripletta nei Gran Premi finali, dovrebbe sperare in una serie di eventi ai limiti del soprannaturale per superare gli alfieri Mercedes. Va ricordato, tuttavia, come l'ultimo appuntamento in calendario, quello di Abu Dhabi (23 novembre) assegnerà punteggio doppio: condizione sufficiente per fare apparire recuperabili i 17 punti di distacco da Hamilton da parte di
Rosberg.
MONOTONO MA SICURO - Due soli i precedenti sul circuito di
Austin, in
Texas: l'impianto progettato dal tedesco Hermann Tilke non riesce a scaldare i cuori, ma è a prova di Formula 1 in termini di sicurezza - il che, dopo l'assurda vicenda che ha colpito il francese Jules Bianchi (
qui per saperne di più) - è oggi un aspetto ancor più importante dello spettacolo in sé. Nel 2012 ha vinto Lewis Hamilton, all'ultimo anno in McLaren prima di passare alla Mercedes; lo scorso anno si è registrata la settima vittoria di fila di Sebastian Vettel, ex re incontrastato negli ultimi quattro anni e dal prossimo anno destinato a guidare una Ferrari, facendo coppia con Kimi Raikkonen.
TRA McLAREN E LE MANS - Proprio ad Austin dovrebbero essere spazzate le ultime nubi sul futuro di Fernando Alonso (nella foto più in alto): il bicampione del mondo, fresco dal divorzio con la Rossa, è dato per certo alla McLaren-Honda. Così almeno scrive il quotidiano spagnolo AS, che delinea uno scenario supplementare: quello della 24 Ore di Le Mans sulla Porsche, che avrebbe già messo sul piatto una ricca offerta per l'asturiano. L'amicizia personale con Mark Webber giocherebbe un ruolo-chiave: quest'ultimo, pilota Red Bull in Formula 1 fino al 2013, vorrebbe formare con lo spagnolo un duo in grado di sbancare la gara di durata più famosa del mondo, dopo avere fallito l'obiettivo lo scorso anno in coppia con il kiwi Brendon Hartley. L'ipotesi è suggestiva, ma poco praticabile, visto che Alonso dovrebbe sottrarre parecchio tempo alla power unit Honda, che l'anno prossimo debutterà sulla McLaren, per prendere confidenza con la Porsche da endurance.
INCERTEZZA CATERHAM - Resta in piedi l'ipotesi dell'anno sabbatico per lo spagnolo, che rientrerebbe in
Formula 1 nel 2016 per prendere il posto di Hamilton in Mercedes. In una Formula 1 sempre più baby, è il tempo a essere tiranno con Alonso, anche se questa soluzione permise ad Alain Prost di arrivare al quarto titolo nel 1993, sulla Williams, dopo avere aspettato paziente e inattivo la partenza per gli Stati Uniti dell'iridato Nigel Mansell. Chi è certo del volante, l'anno prossimo, è Nico Hulkenberg, fresco di rinnovo con la Force India; chi invece è in dubbio non tanto per il 2015, quanto per l'imminente trasferta di Austin (in programma il 31 ottobre al 2 novembre 2014, con diretta Sky e Rai) è la
Caterham. Il team, già in cattive acque dopo l'abbandono di Tony Fernandes (
qui per saperne di più), ha avviato le procedure concorsuali: i debiti ammontano a 25 milioni di euro, e il rischio è che le monoposto di Ericsson e Kobayashi rimangano nella sede inglese di Leafields.