Tranne nel 2007 e nel 2008, quando si è corso al Fuji, il circuito di Suzuka è teatro del Gran Premio del Giappone ininterrottamente dal 1987: la prima edizione va alla Ferrari di Gerhard Berger, quella successiva vede Senna conquistare il primo Mondiale. Nel 1989 c'è il famoso contatto tra Senna e Prost all'ultima variante: il brasiliano riesce a proseguire mentre il francese si ritira, ma viene squalificato per il taglio della chicane e il titolo mondiale va al francese, che diventa irraggiungibile in classifica iridata (e la vittoria nel Gran Premio viene assegnata a Nannini). Nel 1990 i ruoli si invertono: Senna a fare la lepre, Prost su Ferrari il cacciatore; alla prima curva il brasiliano conquista il secondo Mondiale in carriera, speronando il francese.
Meno traumatica l'edizione 2000, quando Schumacher conquista il primo titolo sulla Ferrari, rompendo un digiuno che a Maranello durava dal 1979. Il tracciato è unico nel suo genere: disegna un “otto” con cavalcavia e sottopassaggio. Molto difficile sorpassare, ma la varietà di situazioni lo rende amato dai piloti: molto tecnica la Spoon Curve, mentre la sequenza di curve (dalla 3 alla 6) che immette alla Dunlop richiede precisione di guida e bilanciamento della monoposto; i più abili possono provare il sorpasso alla 130R, che termina il rettilineo susseguente alla Spoon Curve. Una la zona DRS.