DAL 2013 - La FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) lo ha già ufficializzato: dal 2013, le vetture di Formula 1 dovranno essere dotate di motori a quattro cilindri 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina: prenderanno il posto degli attuali 2.4 V8 aspirati, introdotti a partire dal 2006. Un cambiamento voluto da Jean Todt, presidente della FIA , per contenere i costi e “tagliare” i consumi, che dovrebbero scendere di circa il 35%, mentre grazie ad una pressione di sovralimentazione relativamente contenuta e un regime di rotazione limitato a 12.000 giri, le prestazioni dovrebbero risultare simili a quelle degli attuali V8.
PUNTI DI VISTA DIFFERENTI - Di fronte a questo cambiamento, non mancano le polemiche. Se da una parte c'è chi sostiene che il “down-sinzing” (riduzione di cilindrata e cilindri) dei motori di Formula 1 rispecchia quanto sta avvenendo sulle auto di serie, dall'altra ci sono illustri opinioni contrarie. “Motori a quattro cilindri? Non è Formula 1. Non ne costruiremo mai per le nostre vetture stradali. E per la categoria regina delle corse suona un po’ patetico” ha dichiarato recentemente Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari. Un pensiero condiviso anche da Bernie Ecclestone, patron della Formula 1, che si è detto “ferocemente contrario” perché la Formula 1 “vive di Ferrari e del rumore dei motori”.
CI SONO DEI PRECEDENTI - I motori turbo hanno dominato la scena della Formula 1 degli anni 80: il primo turbo fu introdotto dalla Renault nel 1977. Tra i motori turbo i più titolati ci fu proprio un quattro cilindri, il famoso M12/13 della BMW (nella foto in alto): era un 1.5 che poteva girare fino a 11.500 giri e in versione da qualifica arrivò ad erogare anche 1400 CV. Era montato sulla Brabham che vince il mondiale nel 1983 con Nelson Piquet. Gli altri turbo pratagonisti degli anni 80 erano dei 1.5 V6 che potevano contare, anch'essi, su oltre 1.000 CV: i più importanti furono i TAG-Porsche, Honda, Ferrari e Renault. A partire dalla seconda metà degli anni 80, per limitare la potenza, la FIA impose pressioni dei turbo sempre più ridotte, fino a bandirli a partire dalla stagione 1989.
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