NON SI FA - Nel dialetto piemontese “as fa nen” vuol dire letteralmente “non si fa”. Il designer Giorgio Pirolo e l’imprenditore Paolo Mancini se lo sono sentiti ripetere spesso al momento di cercare i finanziamenti per la hypercar a cui stavano lavorando, anche se dopo tanti rifiuti i due fondatori del piccolo costruttore torinese Frangivento sono riusciti a mettere a punto l’auto, mostrata nella sua versione di vendita ieri al Museo dell’automobile di Torino. Questo bolide si chiama Frangivento Asfanè DieciDieci e ha un aspetto con pochi eguali anche nel ristretto panorama delle hypercar, complice l’inusuale profilo laterale: la parte posteriore è assai corta e raccolta, mentre il puntuto frontale ricorda un trimarano. Il musetto allungato della Asfanè DieciDieci marca le differenze con il prototipo del 2016, che aveva inoltre una grande ala posteriore (assente sull’auto definitiva) ed era privo del convogliatore dell’aria sul tetto.
UNA PISTOLA COME MANIGLIA - La Frangivento Asfané DieciDieci è lunga 461 cm e pesa 1550 kg, non esagerata considerate le prestazioni e le tecnologie presenti. I progettisti hanno “limato” i pesi scegliendo ruote in alluminio e fibra di carbonio, freni in materiale composito e alluminio per la carrozzeria, battuta a mano come avviene per le auto artigianali. La cura per i dettagli è un elemento chiave anche per l’interno, dove non mancano dettagli fuori dalle righe come le maniglie apri-porta: hanno la forma di pistole, sono dorate e vanno azionate premendo il grilletto, che “schiude” le scenografiche portiere con sistema di apertura verso l’alto (sono un omaggio alle pistole per dare il via in passato alle corse automobilistiche). Il nome DieciDieci è un riferimento alla potenza del sistema ibrido, a pari a 1010 CV, erogati da un motore V10 5.4 da 860 CV montato in posizione centrale e due motori elettrici sull’asse anteriore, in grado di sviluppare ulteriori 150 CV. La trazione è sulle quattro ruote.
ALLA RICERCA DI NUOVI FONDI - La Asfané DieciDieci mostrata ieri è in vendita, ad un prezzo che dovrebbe superare il milione di euro. La somma ricavata sarà investita per potenziare la Frangivento e farla crescere, stando a quanto dichiarato ieri da Mancini, che intende produrre circa 500 automobili in dieci anni.