QUARTO AL MONDO - Sono passate poco più di 24 ore dall’annuncio dell’accordo tra FCA e PSA per il memorandum di intesa che di fatto sancisce la fusione tra le due aziende (qui la news). È senza dubbio la notizia dell’anno e proietta i due gruppi al centro dell’attenzione internazionale: ovviamente i dettagli dell’accordo sono in fase di perfezionamento, ma già ora sappiamo che da questa fusione nascerà il quarto costruttore mondiale con un potenziale di 8,7 milioni di veicoli annui. La nuova società avrà sede in Olanda e sarà ovviamente quotata sulle più importanti Borse mondiali: la galassia che sta nascendo da questa unione comprende molti marchi (Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Fiat, Dodge, DS, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot e Vauxhall) spesso in concorrenza tra loro che nei prossimi anni dovranno in qualche modo riposizionarsi sul mercato sotto la guida di Carlos Tavares, ceo del nuovo mega gruppo. E anche se ovviamente è ancora prematuro tracciare scenari futuri plausibili e delineati, si possono però ipotizzare alcune linee guida che potrebbero caratterizzare i prossimi cinque anni dell’azienda sotto la guida di Tavares.
PER ORA RESTANO CONCORRENTI - Innanzitutto cosa accadrà a breve termine. Ebbene, secondo le dichiarazioni ufficiali, per i prossimi 12-14 mesi i vari marchi dovranno continuare a operare come fossero “normali” concorrenti. Anche perché il rispetto di eventuali obblighi antitrust fino a quando la fusione non sarà operativa è un nodo cruciale in Europa, tanto che le autorità garanti della concorrenza osservano con attenzione il settore automobilistico. Le stesse autorità garanti hanno dichiarato che la futura unione dovrà essere autorizzata dall’antitrust: fino ad allora le società non potranno lavorare in modo sinergico. Un ostacolo naturalmente superabile, ma ci vogliono mesi per mettere a punto tutte le varie clausole. Altrettanto ovvio specificare che un’eventuale violazione di queste norme, comporterebbe sanzioni pesantissime.
QUALI MARCHI? - Un altro quesito fondamentale è: da questa mega fusione tutti i marchi avranno un futuro? O qualcuno dovrà essere sacrificato sull’altare delle sinergie e del contenimento dei costi? Difficile dirlo ora: anche se lo stesso Tavares a novembre si era pronunciato dicendo che non vi sono piani in corso per l’eliminazione di qualche marchio. Pur riconoscendo che la gestione oculata del bilancio sarà una componente imprescindibile del suo operato. Insomma nei prossimi anni, si capirà meglio quale direzione prenderà il gruppo. È quindi facilmente prevedibile che alcuni marchi soffriranno più di altri. E aziende senza una precisa identità di marca o con un solo modello in gamma come Lancia, avranno vita difficile.
LE PIATTAFORME - Infine una considerazione che sta a cuore a noi italiani. I nuovi modelli di FCA utilizzeranno in futuro le piattaforme di PSA? Nel tracciare le bozze dei piani industriali dei prossimi anni, i due gruppi sostengono che oltre due terzi della loro produzione si concentrerà su due piattaforme: una con 3 milioni di auto all'anno per una compatta/media e l’altra con 2,6 milioni per una piccola. I modelli più grandi di Chrysler e Jeep continueranno a utilizzare le basi FCA. La risposta alla domanda è perciò sì. Anche perché le piattaforme di PSA sono più recenti e soprattutto già predisposte ad accogliere le motorizzazioni ibride ed elettriche di prossima generazione. E stando alle indiscrezioni il primo modello FCA basato sull'architettura CMP di PSA potrebbe essere il piccolo crossover per Alfa Romeo, previsto per la fine del 2022, anche in variante full electric.