20 IN TUTTO - L’ADAC, l’ACI tedesco, ha promosso tre tunnel italiani nel test EuroTAP: due “ottimo” per le gallerie del Monte Bianco e la Sant’Angelo (sulla A3, Salerno-Reggio Calabria) e un “buono” per il tunnel urbano di Monza. Oltre a quelli italiani, l’ADAC ha analizzato quattordici tunnel tedeschi (dieci “ottimo” e quattro “buono”, due austriaci (entrambi ritenuti “ottimi”) e uno svizzero (quello del San Gottardo, “buono”).
OK IL BIANCO E SANT’ANGELO - Il traforo del Monte Bianco ha ottenuto i maggiori apprezzamenti: le caratteristiche del tunnel (lunghezza oltre gli 11 Km con un unico fornice a tratto bidirezionale) comportano un elevato livello di rischio, mitigato tuttavia dalle tecnologie messe in campo e da un corretto esercizio della galleria. Anche il tunnel Sant’Angelo - a Battipaglia in provincia di Salerno - ha avuto il massimo dei voti, con eccellenze riconosciute nei sistemi di illuminazione, ventilazione, gestione e controllo del traffico e sistema delle uscite di emergenza e vie di fuga.
MONZA BENE, ANCHE SE… - La galleria urbana di Monza sulla SS36 (inaugurata ad aprile 2013 e lunga circa 2 km) ha ottenuto elevate valutazioni in tutte le categorie del test (impianti ed esercizio), ma è risultata penalizzata dall’elevato numero di veicoli in transito con frequenti rallentamenti e code, caratteristica che si traduce in un elevato rischio potenziale, influente sul giudizio complessivo. Va detto, tuttavia, che l’arteria che conduce da Milano alla Valtellina e al Lago di Como, all’atto pratico, risulta notevolmente alleggerita in termini di traffico dal tunnel stesso - più che un male necessario, un miglioramento sotto tutti i fronti.
MAGLIA NERA ALLA SVIZZERA - A livello statistico, il tunnel tedesco Berg Bock è risultato il più sicuro; per contro, il traforo del San Gottardo in terra svizzera ha registrati qualche criticità (imputabile alla lunghezza di 17 Km, alle piazzole di sosta troppo distanti ed agli elevati volumi di traffico: è stato nel complesso il tunnel con maggiori problematiche, seppure con un giudizio complessivo “buono”.
DOVE SI PUÒ ANCORA MIGLIORARE - Tra i punti critici rilevati in quasi tutti i tunnel, la pulizia e luminosità delle pareti interne delle gallerie in prossimità del centro, i volumi di traffico elevati con alte percentuali di veicoli pesanti, i tempi di gestione delle emergenze soprattutto nella fase iniziale, gli elevati tempi di attivazione dei sistemi di ventilazione e la limitata autonomia dei respiratori dei soccorritori in caso di incendio.