La nuova era delle hypercar elettriche

La Aspark Owl è una hypercar elettrica giapponese che ha un’estetica molto particolare che la fa assomigliare al rapace notturno che ha ispirato i designer (owl in inglese significa gufo). Il proibitivo prezzo di 2,9 milioni di euro e la produzione in serie limitata di 50 esemplari (sarà prodotta a Torino con la collaborazione della Manifattura Automobili Torino), giustificano le prestazioni mozzafiato: i quattro motori sincroni a magneti permanenti alimentati da una batteria da 64 kWh erogano 2.012 CV di potenza e 2.000 Nm di coppia garantendo uno passaggio da 0 a 100 km/h in appena 1,69 secondi. La velocità massima è di 450 km/h.

La Hispano Suiza, attiva dal 1904 al 1938, è una delle aziende automobilistiche che hanno contribuito a scrivere la storia dell’auto. La Carmen Boulogne è un’auto elettrica che ripropone, migliorati, tutti gli elementi che erano contenuti nella Carmen, modello presentato all’edizione 2019 del Salone di Ginevra. Su tutti spicca l’estetica molto particolare che presenta dei forti richiami al passato. Il contrasto tra moderno e classico è evidente anche all’interno con l’accostamento di elementi un po’ barocchi a quelli moderni come l’ampio schermo touch della console centrale.

La hypercar elettrica Lotus Evija è il primo frutto del nuovo corso intrapreso dalla casa inglese grazie agli ingenti investimenti messi a disposizione della cinese Geely, che l’ha acquisita nel 2017. Presentata a luglio del 2019, la Evija negli ultimi mesi è stata ulteriormente sviluppata e sottoposta a collaudi in pista, atti a valutare la cinematica delle sospensioni e l’aerodinamica, che in una vettura da 2.000 CV sono fondamentali. La casa inglese ha utilizzato questi dati per la messa in produzione del prototipo finale, che anticiperà l’inizio della produzione in serie dei 130 esemplari prevista per la prossima estate al prezzo di 2 milioni l’uno. Il resto delle specifiche sono altrettanto impressionanti: telaio monoscocca in fibra di carbonio realizzato dalla modenese CPC in un unico pezzo (dal peso totale di 129 kg), soluzione che permette alla Evija di avere un peso di soli 1.680 kg, che la porta ad essere la più leggera hypercar elettrica mai prodotta in serie. I motori sono stati sviluppati dal partner tecnico Williams Advanced Engineering, così come la batteria.

Saranno solo 150 gli esemplari della Pininfarina Battista, l’hypercar della Automobili Pininfarina, la società, con sede in Germania, che appartiene al gruppo indiano Mahindra. Prezzo proibitivo da 2 milioni di euro, monoscocca in fibra di carbonio, batteria “a forma di T” da 120 kWh, quattro motori elettrici, 1.900 CV e 2300 Nm di coppia, sono solo alcuni degli ingredienti che contribuiscono a rendere unica questa vettura. Il pacchetto tecnico della Battista (il powertrain elettrico è della croata Rimac) permette a questa vettura dalle forme classiche ed eleganti di raggiungere i 300 km/h in soli 12 secondi.

Tra tutte, l’azienda croata Rimac è quella che ha puntato sin da subito sulla mobilità elettrica ad alte prestazioni, riuscendo poi a diventare un fornitore di molte varie automobilistiche grazie al suo know-how. Le prestazioni della C_Two, il secondo modello in assoluto del costruttore, sono stratosferiche: i quattro motori elettrici (uno per ogni ruota), alimentati da una batteria da 120 kWh, sviluppano ben 1.914 CV e 2.300 Nm di coppia che assicurano un tempo di 1,8 secondi per lo 0-100 km/h, 11,8 secondi per l’accelerazione 0-300 km/h e una velocità massima di 412 km/h. Numeri la rendono una delle automobili più veloci in assoluto. Oltre alla trazione elettrica, è tutto il progetto tecnico della C_Two a essere molto sofisticato: telaio monoscocca in fibra di carbonio e evoluto software per la gestione della potenza, chiamato R-Awtv, che la ripartisce fra ciascuna ruota e migliora così la trazione anche nei frangenti più impegnativi.