IL CENTRO SALTA IN ARIA - Le batterie che alimentano i veicoli elettrici e ibridi hanno ancora due punti grossi punti deboli, la scarsa capacità e il costo, ai quali si cerca di porre rimedio con la ricerca e la sperimentazione. Pochi anni fa, negli Stati Uniti, la General Motors ha aperto un centro tecnico dedicato alle energie alternative. A Warren, nel Michigan, lavorano 1.100 persone, ed è qui che ieri i pompieri sono dovuti intervenire a causa di un’esplosione.
IN CINQUE SI SONO FATTI MALE - Cinque dipendenti della casa americana sono rimasti feriti (uno è ancora in ospedale) a causa dello scoppio avvenuto in una sala prova, dove un prototipo di batteria era sottoposto a un ciclo di test particolarmente impegnativo, appositamente studiato per portarlo al cedimento. Pare che l’incendio sia dovuto alla fuoriuscita di gas infiammabili dall’accumulatore, che hanno saturato il laboratorio.
ERA SOLO UN PROTOTIPO - La batteria che ha causato l’incidente non ha nulla a che fare con quelle utilizzate nella Chevrolet Volt, il modello elettrico ad autonomia estesa in vendita negli Stati Uniti già da un paio d’anni (e adesso anche in Europa, insieme alla gemella Opel Ampera); tuttavia, si tratta del secondo incidente di percorso per il comparto della General Motors che si occupa delle nuove tecnologie: pochi mesi fa, una Volt aveva preso fuoco durante un crash test (leggi qui la news).
E INTANTO, LA VOLT FA IL RECORD - C’è da dire che il problema occorso durante la prova di crash non ha comportato il danno di immagine che si poteva temere. Anzi: lo scorso mese di marzo, la Volt ha raggiunto il record assoluto di vendite (quasi 2.300 vetture consegnate negli Stati Uniti).