TAGLI IMPORTANTI - Le paure sono state confermate. Il piano di risanamento della Opel (nella foto la Corsa) da parte della General Motors prevede il taglio di 8.700 posti di lavoro, di cui il 4.900 in Germania. Lo ha spiegato ieri a Russelsheim il nuovo amministratore delegato della Casa tedesca, Nick Reilly. “L'obbiettivo del piano”, ha spiegato, “è di ridurre la capacità produttiva del 20%”.
AIUTI PUBBLICI - Reilly ha anche sottolineato che il piano di risanamento è ancora in fase di gestazione. “Vorremmo poter beneficiare dell'aiuto del denaro pubblico”, ha sottolineato. Un aiuto necessario anche perchè per il rilancio della Opel, secondo la GM, servono circa 3,3 miliardi di euro. “Dal fronte pubblico abbiamo ricevuto una risposta positiva. Anche le regioni coinvolte e il governo federale si sono detti pronti a studiare un piano insieme”, ha concluso Reilly.
ANVERSA POTREBBE CHIUDERE - Nonostante i consistenti tagli alla forza lavoro, il manager americano ha però evidenziato che “le fabbriche Opel di Russelsheim, Bokum, Eisenabach e Kaiserslautern rimarranno aperte anche se subiranno una notevole cura dimagrante”. Un gruppo di lavoro invece si riunirà a breve per prendere una decisione sul futuro dello stabilimento di Anversa in Belgio, il cui destino, ha ammesso Reilly, “è incerto”.
Secondo Klaus Franz, il presidente del consiglio di fabbrica della Opel, la GM ha in programma di tagliare 350 posti a Lutton, 900 a Saragozza e 2.300 ad Anversa. Sempre che quest'ultima non chiuda i battenti definitivamente.
E C'È ANCHE SAAB - Intanto prima di decidere sul futuro della Opel, la General Motors deve muoversi al più presto per risolvere i problemi della Saab. Il consiglio del Gruppo americano si riunirà martedì per discutere del futuro della società dopo che la Koeniggseg, ha fatto “marcia indietro” all'ultimo minuto (leggi qui per saperne di più). La GM dovrà sciegliere se mettersi alla ricerca di un nuovo compratore o se chiudere l'azienda.