EUROCENTRICA - L'Europa torna cruciale nei piani di General Motors: ai piani alti di Detroit si punta sul rilancio, con annesso riposizionamento, di Opel (nella foto sopra la grande fabbrica di Russelsheim) e Chevrolet. Il via alle operazioni l'ha dato l'amministratore delegato della General Motors, Dan Akerson (foto qui sotto), mettendo alla guida della Chevrolet Alan Batey. La nomina è a livello mondiale: Batey ha il compito di agire su scala globale, mentre Thomas Sedran si occuperà di ristrutturare il marchio in Europa.
ARIA NUOVA PER CHEVROLET - Alan Batey è chiamato a unificare l'identità del marchio nel mondo, mentre la nomina di Sedran - la terza in 18 mesi a capo dell'Europa - riflette la volontà della General Motors di fare crescere significativamente Chevrolet nel Vecchio continente: le vendite sono calate del 31% lo scorso anno, e in assoluto non hanno mai superato quota 200.000. Il paragone con la rivale americana Ford, che però è presente da molto più tempo sul mercato continentale, è scomodo, visto che quest'ultima ha sfiorato quota 1 milione di vetture vendute in Europa. “Non abbiamo fatto bene come speravo, in Europa occidentale - ha detto Akerson all'agenzia Reuters - e quindi bisogna dare una bella rinfrescata”.
PIU' FLESSIBILI - L'Europa rappresenta infatti l'unica nota stonata per Chevrolet: negli ultimi 10 anni, il marchio ha infatti raddoppiato le vendite su scala mondiale. Solo in Cina, le vendite parlano di quasi 700.000 unità nel 2012. La base (Spark, Cruze, Malibu) c'è. Per migliorare, “bisogna avere flessibilità nei confronti del mercato. Ci sono anomalie nel modo di posizionare il prodotto”: questa la linea-guida del gran capo Akerson.
OPEL GUARDA AL PREMIUM - Non mancheranno novità anche per il marchio Opel in Europa: “Bisogna ricostruire il brand - ha spiegato Akerson - e lo faremo muovendolo un po' più in alto”. In pratica, si insisterà sulla via tracciata da Mokka e Adam, che occupano la parte alta (in termini di prezzo) della propria categoria d'appartenenza. L'obiettivo è quello di ridurre al minimo le sovrapposizioni nell'offerta di Opel e Chevrolet. Spingendo verso l'alto, come immagine e prezzo, il marchio “regionale” Opel e riposizionando quello globale Chevrolet in un mercato, quello europeo, che sta soffrendo di una pesante crisi, ma rappresenta pur sempre una buona opportunità.