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Guida autonoma: l’Arizona sospende i test di Uber

27 marzo 2018

La decisione dopo l'incidente mortale che ha provocato la morte di una donna che, forse, si poteva evitare.

Guida autonoma: l’Arizona sospende i test di Uber

STOP ANCHE DAI PIÙ CONVINTI - Il governatore dell’Arizona è sempre stato tra i più convinti sostenitori dell’auto a guida autonoma, tanto da permetterne la sperimentazione sulle strade del suo stato, praticamente senza alcuna limitazione. Ieri però, lo stesso governatore ha deciso di sospendere test che la società Uber aveva in corso anche sulle strade di Phoenix (oltre ad altre quattro località negli Usa e in Canada). Ciò in seguito al tragico incidente in cui una donna ha perso la vita dopo essere stata investita dalla vettura di Uber (qui la news).

SI POTEVA EVITARE? - In un primo momento era stato affermato che le riprese on-bord registrate dalla stessa vettura testimoniavano della impossibilità di evitare l’urto, dato che il pedone pareva comparso all’improvviso. Successivamente però ci sono state altre autorevoli prese di posizione di esperti che hanno indotto le autorità dello stato dell’Arizona (dove si trova Phoenix) a prendere la decisione citata. Inoltre la famiglia della vittima ha intentato una causa contro Uber e quindi ci sarà un processo nel quale saranno analizzati tutti i dettagli dell’incidente per capire cosa non ha funzionato in un’auto dotata di una tecnologia che, grazie ai molteplici sensori, dovrebbe essere in grado di “vedere al buio”. 

DI CHI SARÀ LA COLPA? - E a proposito di visione notturna, sono da registrare le dichiarazioni di due esponenti di altrettante società che forniscono componenti per le Volvo XC90 utilizzate da Uber (come quella nella foto in alto): si tratta di Velodyne per il sistema lidar e Aptiv per radar e videocamere. Entrambe le aziende mettono le mani avanti affermando che i loro sistemi funzionano lasciando quindi intendere che potrebbe essere stato un difetto del software di Uber a provocare l’impatto. Ma questo sarà, appunto, il processo ad appurarlo.



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Ritratto di stefbule
28 marzo 2018 - 14:35
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Da un'artico del "fatto quotidiano", la sperimentazione si è rivelata un fallimento, che dire di più....: Tanto tuonò, che alla fine piovve. Dopo l’incidente costato la vita ad Elaine Herzberg, una donna di 49 anni investita lo scorso 18 marzo da un veicolo a guida autonoma Uber, il governatore Doug Ducey ha deciso di sospendere l’autorizzazione ai test di veicoli autopilotati su tutto il territorio dell’Arizona. Provvedimento che viene dopo la decisione unilaterale del colosso di San Francisco di fermare tutti i propri mezzi. “Nel miglior interesse delle persone del mio stato, ho dato mandato al Dipartimento dei Trasporti di sospendere la licenza di Uber per i test e le operazioni con i veicoli autonomi sulle strade pubbliche dell’Arizona”, ha dichiarato in una nota il governatore. Aggiungendo che tale sperimentazione si è rivelata “un fallimento”, perché ha messo in dubbio la sicurezza delle persone. Il dietrofront di uno degli stati (insieme alla California, al cui Dipartimento dei Trasporti Uber ha già detto di non voler rinnovare la licenza per effettuare i test che scade il 31 marzo) più favorevoli alla sperimentazione delle auto self driving è maturata in seguito al tragico accadimento, ma riflette anche le difficoltà che nelle prove su strada queste stavano affrontando da qualche tempo a questa parte. Pare infatti, come riportato dal New York Times, che le vetture di Uber avessero problemi quando affiancate da auto più alte e nei pressi di cantieri stradali, al punto che ultimamente c’è stato bisogno di parecchi interventi d’emergenza da parte del driver “umano” preposto. Che tuttavia, nel caso dell’incidente mortale in Arizona, non era riuscito ad intervenire.
Ritratto di Lo Stregone
29 marzo 2018 - 11:31
io penso a qualcosa che esiste solo nei libri di fantascienza: il sistema è tarato per non rilevare cose diverse da vaicoli in movimento.
Ritratto di Angi0203
29 marzo 2018 - 12:43
Il processo con ogni probabilità non si farà. UBER e la famiglia hanno raggiunto un accordo finaziario per regolare la cosa fuori corte (see AutomotiveNews). Ci macherebbe altro che venisse fuori quanto avessero alla meno peggio rubato da altre ditte! Il fuggi-fuggi in ogni caso, và avanti. Non solo i produttori del radar e camere mettono "le mani avanti", anche Nvidia nega che UBER usasse la sua piattaforma. D'altra parte, cosa si può dire di un sofware che fà passare la vettura nonostante il semaforo sia rosso?